Stefano Paci. La misura della giusta distanza
Dal 10 Gennaio 2018 al 30 Gennaio 2018
Ferrara
Luogo: Cloister Galleria d'Arte
Indirizzo: corso Porta Reno 45
Telefono per informazioni: +39 0532 210698
Sito ufficiale: http://www.cloister.biz
Si inaugura mercoledì 10 gennaio "La misura della giusta distanza" la mostra di Stefano Paci alla Galleria Cloister di Ferrara. In mostra verrano esposte sei tele di grande formato (cm. 250x160) ed una quindicina di disegni a china, pastello e carboncino realizzati su carta per Artisti Fabriano di diverso formato.
Le tele rappresentano una sintesi del lavoro fatto a Cipro nel periodo compreso tra il 2012 e il 2015, e vengono dalle raccolte "Conserve" e "No Relation". I disegni fanno parte della raccolta "A Pennino", realizzati tra il 2013 e il 2016 sempre a Cipro, dove l'artista ha vissuto a lungo.
La presentazione di Angelo Andreotti
Attrae l'attenzione, con una gravità che è legge soltanto dello sguardo, quello spazio compreso tra due masse sospese in un improbabile equilibrio. Spazio lasciato o spazio trovato? La differenza fa differenza. Indica due percorsi distinti. Forse è anche spazio misurato, ma l'unità di misura è incalcolabile. Qui l'unità di misura non è una parte che compone l'insieme, piuttosto è l'insieme che si determina nelle sue parti. E l'unità è quello spazio, sottile, quasi la membrana di un "niente" che impedisce il contatto.
Il quadro non dice, il quadro espone, ed espone l'interiorità di Stefano chiamando fuori la nostra. Il quadro è quello spazio "tra" Stefano e noi, e quindi ciò che avevo pensato come un "niente" in realtà è un "tutto", e ciò che avevo considerato come impedimento a un contatto in realtà è dove accade il contatto, come fosse lo spazio di due sguardi che si toccano l'un l'altro o, se vogliamo, lo spazio nudo che consente a due mani di toccarsi e, nella reciprocità, di sentirsi toccati. Né attrazione, né repulsione. Neppure immobilità perché, se guardi bene, se ti metti alla giusta distanza e non t'imponi sul quadro, potrai in quell'interstizio sentire una tensione.
Se quello spazio non ci fosse, e le forme si toccassero (si uni-formassero) veramente allora verrebbe meno quel sottile luogo che consente la differenza, la diversità, l'alterità, e di conseguenza la possibilità vera di una relazione. La misura è fondamentale, ma è l'insieme a chiederla, di volta in volta, di caso in caso. Il quadro è lì, e anche ciò che consente l'esistenza di un io e un tu, di me che guardo il quadro, di Stefano che guardando il quadro vede in esso un altro sé. E sempre a generare valore è la giusta distanza.
Noi siamo lì.
Angelo Andreotti
Stefano Paci vive e lavora a Fano, nelle Marche. È da poco rientrato in Italia dopo una lunga permanenza di oltre 15 anni a Cipro.
Ha realizzato varie esposizioni personali ed eventi culturali tra i due paesi. Ultima iniziativa una collaborazione con diversi artisti dell’area mediterranea, realizzata nell'ambito delle manifestazioni del programma per "Pafos - Capitale europea della cultura 2017".
Orari: 9.00-19.30 (domenica chiuso)
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