ECHI DEL '900: LE COLLEZIONI DELLA FONDAZIONE BOTTARI LATTES. Da Amedeo Modigliani a Pinot Gallizio
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Mario Sironi, Parete sacra
Dal 29 Marzo 2025 al 11 Giugno 2025
Monforte d'Alba | Cuneo
Luogo: Fondazione Bottari Lattes
Indirizzo: Via Marconi 16
Curatori: Armando Audoli
Telefono per informazioni: +39 0173 789282
E-Mail info: segreteria@fondazionebottarilattes.it
Sito ufficiale: http://fondazionebottarilattes.it
A Monforte d’Alba (CN) in arrivo una mostra per raccontare l’universo creativo di Mario Lattes a partire dalla collezione personale dell’artista: da sabato 29 marzo fino all’11 maggio 2025 gli spazi espostivi della Fondazione Bottari Lattes proporranno al pubblico una selezione di oltre quaranta opere tre le più significative. Curata da Armando Audoli, la mostra Echi del ‘900 valorizza il corpus della Fondazione, composto dalla raccolta originaria di Lattes e dai lavori acquisiti da Caterina Bottari Lattes, che ha proseguito idealmente l’attività del marito, arricchendola con nuove opere secondo il proprio gusto personale e la propria sensibilità.
Per Mario Lattes il collezionismo non fu esclusivamente un accumulo edonistico di oggetti di pregio, ma un completamento della sua attività artistica e intellettuale, una parte integrante del processo creativo. Non è un caso che i principali ambiti a cui si dedicò l’artista – l’incisione, il disegno, la pittura, costituiscano anche i nuclei più significativi di questa esposizione.
Una sezione della mostra è dedicata ad autori come gli italiani Luigi Bartolini e Mario Calandri, il francese Jean-Pierre Velly e il ceco Jiří Anderle, tra i migliori incisori del loro tempo: una presenza importante nella raccolta di Lattes, che racconta una precisa volontà collezionistica e non soltanto un procedere rapsodico; un analogo discorso vale anche per i disegni, tra cui appaiono tra gli altri fogli di Amedeo Modigliani, Osvaldo Licini, Fausto Melotti e Renzo Vespignani.
Per quanto riguarda la sezione dedicata alla pittura, infine, questa comprende artisti di respiro internazionale come Maurice Utrillo, e allo stesso tempo grande risalto viene dato al nucleo dei piemontesi: Pinot Gallizio in primis, poi Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Giacomo Soffiantino, Albino Galvano, Carlo Terzolo, Francesco Tabusso.
Durante l'intera durata della mostra, sono previsti laboratori didattici e visite guidate dedicate alle scuole, così da offrire ai giovani del territorio e non solo l'opportunità di vivere e apprezzare da vicino l’arte del ‘900. La mostra sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 16,30; mentre sabato, domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. L’ingresso è gratuito e non richiede prenotazione.
La mostra Echi del ‘900: le collezioni della Fondazione Bottari Lattes è sostenuta dalla Regione Piemonte, con il patrocinio del Comune di Monforte e dell'Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo.
Mario Lattes (Torino, 1923 - 2001), pittore, scrittore ed editore, è stato un personaggio di spicco nel mondo culturale del capoluogo piemontese del secondo Novecento.
Durante il periodo bellico sfugge alle leggi razziali rifugiandosi a Roma e a Rieti, unendosi poi alle truppe alleate in qualità di interprete. Rientra a Torino, la sua amata e odiata città, nel 1945. Dopo la seconda Guerra mondiale dirige la Lattes Editori, fondata dal nonno Simone Lattes nel 1893. Collabora con scritti e disegni alle più importanti riviste culturali del momento e nel 1953 fonda la rivista «Galleria» poi «Questioni» diventando voce influente del mondo culturale non solo locale.
Tra il 1958 e il 1985 scrive diversi romanzi e racconti, poesie e la tesi di laurea Il Ghetto di Varsavia, raccolti nell’edizione critica Opere Olschki ed. Del 1947 è la sua prima mostra alla galleria La Bussola di Torino, a testimonianza delle maturate esperienze artistiche, nate durante il soggiorno laziale e coltivate per tutta la sua vita, come artista e collezionista. Fino alla fine degli anni novanta allestisce personali a Torino, Roma, Milano, Firenze e Bologna e partecipa con successo a due edizioni della
Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Torino e di Roma oltre a diverse esposizioni collettive.
Per Mario Lattes il collezionismo non fu esclusivamente un accumulo edonistico di oggetti di pregio, ma un completamento della sua attività artistica e intellettuale, una parte integrante del processo creativo. Non è un caso che i principali ambiti a cui si dedicò l’artista – l’incisione, il disegno, la pittura, costituiscano anche i nuclei più significativi di questa esposizione.
Una sezione della mostra è dedicata ad autori come gli italiani Luigi Bartolini e Mario Calandri, il francese Jean-Pierre Velly e il ceco Jiří Anderle, tra i migliori incisori del loro tempo: una presenza importante nella raccolta di Lattes, che racconta una precisa volontà collezionistica e non soltanto un procedere rapsodico; un analogo discorso vale anche per i disegni, tra cui appaiono tra gli altri fogli di Amedeo Modigliani, Osvaldo Licini, Fausto Melotti e Renzo Vespignani.
Per quanto riguarda la sezione dedicata alla pittura, infine, questa comprende artisti di respiro internazionale come Maurice Utrillo, e allo stesso tempo grande risalto viene dato al nucleo dei piemontesi: Pinot Gallizio in primis, poi Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Giacomo Soffiantino, Albino Galvano, Carlo Terzolo, Francesco Tabusso.
Durante l'intera durata della mostra, sono previsti laboratori didattici e visite guidate dedicate alle scuole, così da offrire ai giovani del territorio e non solo l'opportunità di vivere e apprezzare da vicino l’arte del ‘900. La mostra sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 16,30; mentre sabato, domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. L’ingresso è gratuito e non richiede prenotazione.
La mostra Echi del ‘900: le collezioni della Fondazione Bottari Lattes è sostenuta dalla Regione Piemonte, con il patrocinio del Comune di Monforte e dell'Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo.
Mario Lattes (Torino, 1923 - 2001), pittore, scrittore ed editore, è stato un personaggio di spicco nel mondo culturale del capoluogo piemontese del secondo Novecento.
Durante il periodo bellico sfugge alle leggi razziali rifugiandosi a Roma e a Rieti, unendosi poi alle truppe alleate in qualità di interprete. Rientra a Torino, la sua amata e odiata città, nel 1945. Dopo la seconda Guerra mondiale dirige la Lattes Editori, fondata dal nonno Simone Lattes nel 1893. Collabora con scritti e disegni alle più importanti riviste culturali del momento e nel 1953 fonda la rivista «Galleria» poi «Questioni» diventando voce influente del mondo culturale non solo locale.
Tra il 1958 e il 1985 scrive diversi romanzi e racconti, poesie e la tesi di laurea Il Ghetto di Varsavia, raccolti nell’edizione critica Opere Olschki ed. Del 1947 è la sua prima mostra alla galleria La Bussola di Torino, a testimonianza delle maturate esperienze artistiche, nate durante il soggiorno laziale e coltivate per tutta la sua vita, come artista e collezionista. Fino alla fine degli anni novanta allestisce personali a Torino, Roma, Milano, Firenze e Bologna e partecipa con successo a due edizioni della
Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Torino e di Roma oltre a diverse esposizioni collettive.
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