Sonia Agosti. Parole in Gabbia
Dal 12 Giugno 2020 al 04 Luglio 2020
Cremona
Luogo: Il Triangolo Galleria d’Arte
Indirizzo: vicolo della Stella 14
Orari: da mercoledì a sabato dalle 16:30 alle 19:30
Curatori: Raffaella Colace
Telefono per informazioni: +39 348 7437721
E-Mail info: info@iltriangoloartgallery.com
Sito ufficiale: http://iltriangoloartgallery.com
Dopo il lungo periodo di chiusura dovuto all’emergenza sanitaria, il Triangolo Galleria d’Arte di Cremona riapre venerdì 12 giugno con la mostra di Sonia Agosti Parole in Gabbia, in programma fino a sabato 4 luglio.
Curata da Raffaella Colace, l’esposizione si compone di una ventina di opere, quasi tutte realizzate da Sonia Agosti nel periodo di isolamento imposto dal Covid-19.
Lungo un percorso avviatosi con la pittura informale, Sonia Agosti approda oggi a creazioni artistiche dove unici protagonisti sono lettere, numeri, parole che, realizzati in compensato, diventano calchi da trasporre su carte da scenografia bianche o gialline poi incollate su tela. Se il punto di partenza è un modello precostituito, la tecnica del frottage, realizzata con colore acrilico (rosso e blu oltremare) filtrato da pesanti teli di plastica, porta nell'opera l'inaspettato e il fortuito.
I frottage esposti in mostra si riferiscono al linguaggio che noi utilizziamo e a talune condizioni del nostro vissuto. Un vissuto ingabbiato, come queste parole e lettere, massicce e squadrate, costrette entro un perimetro e ancorate alla fitta trama di un esiguo campo spaziale: lettere incasellate, come quelle dei test scolastici (Vero Falso) che sempre più mortificano la multiforme bellezza del discorso, come quelle corrette in automatico da aridi dispositivi o prosciugate in telegrafici sms. Così, esse divengono simbolo dell'esistenza moderna, sentita dall'artista come una gabbia. Ecco però che i contorni sbavati e il colore consumato le affrancano dagli automatismi moderni, conferendo loro un carattere vissuto (sofferto?) ed effetti matericamente tattili, derivati in particolare dalla tessitura grezza da cui emergono. A dispetto della massiccia struttura, la loro monocromia è vibrante e modulata dal chiaroscuro, recando in ciò un inconfondibile segno pittorico.
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