Morena Antonucci. Majas wolf. Il lupo di Maja da Wolfsburg a Palena
Dal 03 Agosto 2014 al 25 Agosto 2014
Palena | Chieti
Luogo: Castello Ducale
Indirizzo: Palena, Chieti
Orari: 10-13 / 17-20
Curatori: Mariangela Lannutti
Enti promotori:
- Parco Nazionale della Majella
- Comune di Palena (Ch)
- Associazione Culturale DiAdeArte
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: viart@inwind.it
Sito ufficiale: http://www.comune.palena.ch.it
È l’Artista Morena Antonucci, tramite la sua mostra personale Il lupo di Maja, che ha rappresentato la sintonia che lega l’Abruzzo, in particolare il suo Parco Nazionale della Majella, con la città basso sassone, sede della Volkswagen. Essi, infatti, sono accomunati dallo stesso simbolo, personaggio principale del ciclo pittorico dell’Artista: il lupo. L’animale, quale emblema di animosità, libertà e coraggio, diventa metafora dei temi portanti del decennale (2004-2014) percorso artistico della pittrice, quali il concetto di “sostenibilità culturale” e la tesi di “Arte come Bene Relazionale”.
Il primo tema, infatti, è stato rappresentato proprio dall’artista che nel 2003, con il suo passaggio da Latina, città natale in prossimità di Roma, al Parco Nazionale della Majella, ha voluto ritrovare una dimensione esistenziale a “misura d’uomo”, capace di governare il senso di spaesamento e di disagio associato a una società globalizzata, e di ridare senso al proprio processo creativo. Ella, in questo modo, ha verificato la sua ipotesi che l’artista, provando un senso d’inadeguatezza dovuto alla sua impossibilità di essere rappresentante e testimone di uno spazio-tempo globalizzato, avesse la necessità di “ritrovarsi” in un contesto, locale, più appropriato alla propria dimensione umana, che gli concedesse allo stesso tempo di riappropriarsi di azioni funzionali e significative per la società, anche morali, simboliche e educative, orientate alla costruzione di un capitale sociale teso alla crescita, alla fiducia e alla reciprocità.
Così viene inserito anche il secondo tema, strettamente legato al primo, poiché la seconda ipotesi sostenuta dalla pittrice è che l’arte debba ritrovare la propria valenza “relazionale”, come strumento che consenta di mettere in atto quel sistema d’interazioni sociali, teso alla formazione dell’identità e della cultura dell’uomo e del territorio di cui fa parte.
Nello specifico l’arte di Morena Antonucci si è espressa nel Parco Nazionale della Majella e, considerato il contesto di riferimento, il lupo, simbolo del Parco stesso, diventa perciò la metafora del senso del luogo; di una dimensione autoctona e atavica del territorio. Così come metafora di radicamento e libertà di rispetto e difesa dell’originaria identità del luogo.
La mostra, resa possibile grazie all’ospitalità e all’importante invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Wolfsburg, ha compreso venti opere, acrilici su tela, alcune delle quali non hanno come tema il lupo, ma sono denominate afflati, tese a cogliere quell’energia che spontaneamente, di getto, si coglie dall’incontaminata natura del Parco Nazionale della Majella.
Nel mese di Agosto 2014 l’intera collezione di opere d’arte esposte a Wolfsburg, denominata Majas wolf – Il lupo di Maja, verrà ospitata dal Comune di Palena (Ch), presso i locali del Castello Ducale.
L’inaugurazione è prevista per il giorno 03 agosto 2014 alle ore 17,30.
È previsto inoltre, a testimonianza dell’esperienza artistica della pittrice, l’intervento della dott.ssa Mariangela Lannutti.
Individuata nel 1996 dal critico d’arte Giorgio Agnisola, ha avuto modo di frequentare, fino ai primi anni del terzo millennio, lo studio dei Maestri Andrea Martone ed Ennio Calabria, pur tuttavia mantenendo, come sottolineato nel 2006 dallo storico dell’arte Carlo Fabrizio Carli, una dimensione pittorica del tutto personale, autonoma ed autoreferenziale.
Dal 2004 ha avviato il percorso artistico ed esistenziale Proiezioni sostenibili, patrocinato sin dagli esordi dall’Ente Parco Nazionale della Majella, cui nel 2006 la Ianieri edizioni ha dedicato l’omonima pubblicazione con approfondimenti critici di Giuliano Manacorda, Carlo Fabrizio Carli e Rosalba Silvestri. Il percorso è stato altresì documentato dallo speciale servizio televisivo di Rai3 Abruzzo del 26 settembre 2006, a cura di Domenico Logozzo.
Tale ciclo di dipinti è stato esposto, con mostre personali, in prestigiose sedi nazionali ed internazionali quali ad esempio: Museo Michetti di Francavilla al Mare, il Palazzo degli Studi di Lanciano, il Théâtre des Capucins di Lussemburgo, l’Istituto Italiano di Cultura di Colonia (Germania), la Galleria Trifoglio Arte e il Museo d’Arte Costantino Barbella di Chieti.
Definita da Mons. Bruno Forte “artista al servizio della bellezza e dell’amore”, nel 2011 ha realizzato il logo per il Convegno ecclesiale dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto.
Sue opere sono presenti in rilevanti collezioni private e pubbliche in Italia ed all’estero, fra cui il Comune di Wolfsburg c/o Planetarium, la Pinacoteca Internazionale d’Arte Francescana delle Marche, la Collezione Alfredo e Teresita Paglione connessa al Museo En Plein Air di Mosaici di Tornareccio (Ch) e il Museo d’Arte Costantino Barbella di Chieti.
Nel 2013 pone in essere il progetto Arte come Bene Relazionale per il quale le viene affidato l’incarico di realizzare dipinti murali di grandi dimensioni negli ambienti principali del Castello Medievale del Comune di Gamberale (Ch).
? inserita nel Catalogo d’Arte Moderna della Mondadori, edizione 2003, e il suo percorso artistico è documentato presso l’ARBIQ Archivio Biblioteca della Fondazione Quadriennale di Roma.
L’Istituto Italiano di Cultura di Wolfsburg (Germania) l’ha invitata, nel mese di maggio 2014, a rappresentare l’Italia ed in particolare il Parco Nazionale della Majella, con una mostra personale inerente al Lupo ed al suo valore simbolico, nell’era contemporanea, quale metafora dei concetti di bene relazionale e di sostenibilità ambientale-culturale, in tale circostanza l'Assessorato alla Cultura del Comune di Wolfsburg ha acquistato una sua opera di grandi dimensioni, collocata nel famoso Planetarium della città:
Il primo tema, infatti, è stato rappresentato proprio dall’artista che nel 2003, con il suo passaggio da Latina, città natale in prossimità di Roma, al Parco Nazionale della Majella, ha voluto ritrovare una dimensione esistenziale a “misura d’uomo”, capace di governare il senso di spaesamento e di disagio associato a una società globalizzata, e di ridare senso al proprio processo creativo. Ella, in questo modo, ha verificato la sua ipotesi che l’artista, provando un senso d’inadeguatezza dovuto alla sua impossibilità di essere rappresentante e testimone di uno spazio-tempo globalizzato, avesse la necessità di “ritrovarsi” in un contesto, locale, più appropriato alla propria dimensione umana, che gli concedesse allo stesso tempo di riappropriarsi di azioni funzionali e significative per la società, anche morali, simboliche e educative, orientate alla costruzione di un capitale sociale teso alla crescita, alla fiducia e alla reciprocità.
Così viene inserito anche il secondo tema, strettamente legato al primo, poiché la seconda ipotesi sostenuta dalla pittrice è che l’arte debba ritrovare la propria valenza “relazionale”, come strumento che consenta di mettere in atto quel sistema d’interazioni sociali, teso alla formazione dell’identità e della cultura dell’uomo e del territorio di cui fa parte.
Nello specifico l’arte di Morena Antonucci si è espressa nel Parco Nazionale della Majella e, considerato il contesto di riferimento, il lupo, simbolo del Parco stesso, diventa perciò la metafora del senso del luogo; di una dimensione autoctona e atavica del territorio. Così come metafora di radicamento e libertà di rispetto e difesa dell’originaria identità del luogo.
La mostra, resa possibile grazie all’ospitalità e all’importante invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Wolfsburg, ha compreso venti opere, acrilici su tela, alcune delle quali non hanno come tema il lupo, ma sono denominate afflati, tese a cogliere quell’energia che spontaneamente, di getto, si coglie dall’incontaminata natura del Parco Nazionale della Majella.
Nel mese di Agosto 2014 l’intera collezione di opere d’arte esposte a Wolfsburg, denominata Majas wolf – Il lupo di Maja, verrà ospitata dal Comune di Palena (Ch), presso i locali del Castello Ducale.
L’inaugurazione è prevista per il giorno 03 agosto 2014 alle ore 17,30.
È previsto inoltre, a testimonianza dell’esperienza artistica della pittrice, l’intervento della dott.ssa Mariangela Lannutti.
Individuata nel 1996 dal critico d’arte Giorgio Agnisola, ha avuto modo di frequentare, fino ai primi anni del terzo millennio, lo studio dei Maestri Andrea Martone ed Ennio Calabria, pur tuttavia mantenendo, come sottolineato nel 2006 dallo storico dell’arte Carlo Fabrizio Carli, una dimensione pittorica del tutto personale, autonoma ed autoreferenziale.
Dal 2004 ha avviato il percorso artistico ed esistenziale Proiezioni sostenibili, patrocinato sin dagli esordi dall’Ente Parco Nazionale della Majella, cui nel 2006 la Ianieri edizioni ha dedicato l’omonima pubblicazione con approfondimenti critici di Giuliano Manacorda, Carlo Fabrizio Carli e Rosalba Silvestri. Il percorso è stato altresì documentato dallo speciale servizio televisivo di Rai3 Abruzzo del 26 settembre 2006, a cura di Domenico Logozzo.
Tale ciclo di dipinti è stato esposto, con mostre personali, in prestigiose sedi nazionali ed internazionali quali ad esempio: Museo Michetti di Francavilla al Mare, il Palazzo degli Studi di Lanciano, il Théâtre des Capucins di Lussemburgo, l’Istituto Italiano di Cultura di Colonia (Germania), la Galleria Trifoglio Arte e il Museo d’Arte Costantino Barbella di Chieti.
Definita da Mons. Bruno Forte “artista al servizio della bellezza e dell’amore”, nel 2011 ha realizzato il logo per il Convegno ecclesiale dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto.
Sue opere sono presenti in rilevanti collezioni private e pubbliche in Italia ed all’estero, fra cui il Comune di Wolfsburg c/o Planetarium, la Pinacoteca Internazionale d’Arte Francescana delle Marche, la Collezione Alfredo e Teresita Paglione connessa al Museo En Plein Air di Mosaici di Tornareccio (Ch) e il Museo d’Arte Costantino Barbella di Chieti.
Nel 2013 pone in essere il progetto Arte come Bene Relazionale per il quale le viene affidato l’incarico di realizzare dipinti murali di grandi dimensioni negli ambienti principali del Castello Medievale del Comune di Gamberale (Ch).
? inserita nel Catalogo d’Arte Moderna della Mondadori, edizione 2003, e il suo percorso artistico è documentato presso l’ARBIQ Archivio Biblioteca della Fondazione Quadriennale di Roma.
L’Istituto Italiano di Cultura di Wolfsburg (Germania) l’ha invitata, nel mese di maggio 2014, a rappresentare l’Italia ed in particolare il Parco Nazionale della Majella, con una mostra personale inerente al Lupo ed al suo valore simbolico, nell’era contemporanea, quale metafora dei concetti di bene relazionale e di sostenibilità ambientale-culturale, in tale circostanza l'Assessorato alla Cultura del Comune di Wolfsburg ha acquistato una sua opera di grandi dimensioni, collocata nel famoso Planetarium della città:
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