INNESTI

Opera di Mireze Aerts
Dal 19 Maggio 2025 al 15 Giugno 2025
Ceglie Messapica | Brindisi
Luogo: Resina
Indirizzo: Via Paolo Chirulli 3
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.00
Curatori: Graziella Melania Geraci
Sito ufficiale: http://www.resinavintage.com
Parte il 19 aprile il nuovo progetto INNESTI, a cura di Graziella Melania Geraci, che vede opere d’arte contemporanea in dialogo con elementi di design e modernariato all’interno degli spazi di Resìna, punto di riferimento per collezionisti e interiors al centro di Ceglie Messapica. Nelle sale del settecentesco palazzo Allegretti i quadri e le sculture di Mireze Aerts, Pierluca Cetera e Massimo Ruiu si innestano tra gli elementi di design presenti sviluppando nuove prospettive e inaspettati scenari. La location storica e i suoi interni dalle volte affrescate ospitano dal 2018 gli arredi vintage selezionati da Francesco Iervolino e dal suo staff, è in questi ambienti che INNESTI apre a nuovi modelli estetici seducendo attraverso l’astrazione cangiante del prodotto artistico.
La pittura di Mireze Aerts vive sui silenzi intimi tra ampie campiture di colore che definiscono uno spazio senza tempo. In un universo immobile, senza profondità, in cui tutto appare in superficie, si stagliano figure prese dal diario della memoria, da attimi vissuti, scelti e sospesi, inseriti in ovattate atmosfere espressioniste. Le stesure con cui l’artista definisce la tela amplificano il percorso del viaggio interiore, mentre le riflessioni che si insinuano nelle stratificazioni emozionali reclamano attenzione e un investimento profondo e coerente con il proprio agire.
Le opere di Massimo Ruiu mettono in scena sottili capovolgimenti linguistici e visivi alla ricerca continua di equilibri su cui muovere linee e disegni classicheggianti. Sono questi i giochi del godimento colto con cui l’artista stimola divertito verso relazioni tra semplici oggetti e significanti. L’appropriazione di una dimensione criptica e al contempo ricca di soluzioni interpretative determina l’atto artistico in continua evoluzione, mai statico e sempre pronto a ruotare il proprio assetto secondo una precisa cifra stilistica.
Per Pierluca Cetera il senso del tragico e del misterioso si fonde di un universo popolato da ritratti che occultano o espongono una nudità carnale, un senso fisico che si contrappone alla delicatezza del velluto e alla lucidità di sfondi unitari. È così che una varietà di corpi si mostra al giudizio attraverso un gesto dai rapporti spigolosi o dalle sensazioni edonistiche. Un inquieto fascino di immagini dall’autonomia strutturale dà sfoggio ad una matrice unica che mette in relazione diverse versioni di un’umanità universale.
La pittura di Mireze Aerts vive sui silenzi intimi tra ampie campiture di colore che definiscono uno spazio senza tempo. In un universo immobile, senza profondità, in cui tutto appare in superficie, si stagliano figure prese dal diario della memoria, da attimi vissuti, scelti e sospesi, inseriti in ovattate atmosfere espressioniste. Le stesure con cui l’artista definisce la tela amplificano il percorso del viaggio interiore, mentre le riflessioni che si insinuano nelle stratificazioni emozionali reclamano attenzione e un investimento profondo e coerente con il proprio agire.
Le opere di Massimo Ruiu mettono in scena sottili capovolgimenti linguistici e visivi alla ricerca continua di equilibri su cui muovere linee e disegni classicheggianti. Sono questi i giochi del godimento colto con cui l’artista stimola divertito verso relazioni tra semplici oggetti e significanti. L’appropriazione di una dimensione criptica e al contempo ricca di soluzioni interpretative determina l’atto artistico in continua evoluzione, mai statico e sempre pronto a ruotare il proprio assetto secondo una precisa cifra stilistica.
Per Pierluca Cetera il senso del tragico e del misterioso si fonde di un universo popolato da ritratti che occultano o espongono una nudità carnale, un senso fisico che si contrappone alla delicatezza del velluto e alla lucidità di sfondi unitari. È così che una varietà di corpi si mostra al giudizio attraverso un gesto dai rapporti spigolosi o dalle sensazioni edonistiche. Un inquieto fascino di immagini dall’autonomia strutturale dà sfoggio ad una matrice unica che mette in relazione diverse versioni di un’umanità universale.
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