Romolo Romani 1884-1916. Sensazioni, figure, simboli

© Romolo Romani

 

Dal 01 Ottobre 2016 al 26 Febbraio 2017

Brescia

Luogo: Museo di Santa Giulia

Indirizzo: via Musei 81/b

Enti promotori:

  • Comune di Brescia
  • regione Lombardia



Il Sindaco Emilio Del Bono, l’Assessore alla Cultura Laura Castelletti, il Presidente di Fondazione Brescia Musei Massimo Minini e il Direttore Luigi Di Corato presentano Brescia 1916-2016: Cento Anni di Avanguardie, il ciclo di mostre che i musei bresciani dedicano ai capolavori dell’Arte Moderna.

La mostra principale DADA 1916. La nascita dell’antiarte, realizzata in collaborazione con Università Cattolica e Accademia di Belle Arti Santa Giulia, è curata da Luigi Di Corato, Elena Di Raddo, Francesco Tedeschi e ha l’obiettivo di documentare, attraverso 270 opere e oggetti originali, la potenza creativa del movimento che ha sconvolto l’arte di tutto il mondo a cento anni dalla sua nascita.

In contemporanea viene presentata anche ROMOLO ROMANI 1884-1916 Sensazioni, figure, simboli, realizzata in occasione dei cento anni della scomparsa del grande artista milanese – ma bresciano d’adozione - che fu tra i firmatari del primo manifesto futurista e di cui i Civici Musei conservano ben 60 opere straordinarie che, dopo un minuzioso lavoro di restauro, saranno riproposte al pubblico a oltre venti anni dall’ultima esposizione.
Due mostre con un unico biglietto per valorizzare le collezioni futuriste e dadaiste, oltre che le opere di Romani, di proprietà dei Musei Civici dal 1962, quando furono acquistate per dare avvio al progetto di un Museo d’arte moderna per la città. Due esposizioni realizzate grazie alla collaborazione con istituti di formazione universitaria di eccellenza - come l’Università Cattolica, sede di Brescia, corso S.T.Ar.S, e l’Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia – i cui studenti hanno saputo cogliere a pieno titolo lo spirito creativo degli artisti loro coetanei di cento anni fa.  Brescia 1916-2016: Cento Anni di Avanguardie è un’iniziativa sostenuta da Comune di Brescia e Regione Lombardia, con la collaborazione di Bonera Group/BMW Dinamica e Marco SPA. Catalogo Silvana Editoriale, media partner nazionale Corriere della Sera. 
Romolo Romani 1884-1916. Sensazioni, figure, simboli

Il nucleo di 60 opere di Romolo Romani di proprietà dei Civici Musei di Brescia è, per ampiezza e qualità, il corpus più importante e cospicuo di opere del grande artista milanese di nascita e bresciano di adozione che è stato sia tra i firmatari del primo Manifesto del Futurismo che tra i precursori assoluti dell’arte astratta.

Costruito attraverso legati, donazioni e acquisti mirati questo fondo documenta la fisionomia dell’artista, nato nel 1884 a Milano, ma vissuto per lunghi periodi a Brescia. Romani fu tra i firmatari nel 1910 del Manifesto dei pittori futuristi e nella sua seppur breve carriera (morì di malattia nel 1916) incrociò, in un percorso assolutamente non lineare, la cultura simbolista mitteleuropea e il divisionismo di Previati, superandoli fino ad arrivare ai confini dell’astratto e della figurazione simbolica in netto anticipo rispetto ai suoi tempi.

Amico fraterno di Umberto Boccioni, tra i giovani artisti che nei primi del Novecento si potevano incontrare a Milano, Romani era il più impegnato a seguire una linea di sondaggio del paranormale e del subcosciente, nel tentativo di riportare in superficie le emozioni e gli stati d’animo attraverso un complesso sistema di trascrizione d’ordine psicografico, occultistico, metaforico. La sua vicenda artistica e umana – segnata per altro dalla malattia mentale, che dal 1910 lo avrebbe isolato in ricorrenti e progressivi vuoti di coscienza – fu improntata da una visione critica dell’uomo e da una propensione a colpire il grottesco del mondo borghese analoghe a quelle che di lì a breve avrebbero animato Marinetti e i Futuristi, il Dada e, più in generale, tutte le avanguardie del primo Novecento.

La mostra, che prevede l’esposizione di tutte le opere dei Musei Civici sottoposte per l’occasione ad alcuni importanti interventi conservativi e di restauro, costituisce l’occasione - dopo oltre vent’anni dall’ultima esposizione al pubblico - per il riordino conservativo del fondo e l’avvio del percorso di ricerca scientifica promosso da Fondazione Brescia Musei e dal Comune di Brescia, per la pubblicazione del catalogo generale dell’artista in collaborazione con i massimi studiosi della sua opera. 

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