Gli animali nell'arte dal Rinascimento a Ceruti
Dal 19 Gennaio 2019 al 09 Giugno 2019
Brescia
Luogo: Palazzo Martinengo
Indirizzo: Via dei Musei 30
Orari: Mer / Gio / Ven 9 - 17.30 | Sab / Dom e festivi 10 - 20 | La biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura della mostra | Lun e Mar chiuso
Curatori: Davide Dotti
Enti promotori:
- Associazione Amici di Palazzo Martinengo
- WWF Italia
- Col patrocinio della Provincia di Brescia e del Comune di Brescia
Costo del biglietto: Audioguida compresa: Intero 12 € | Ridotto 10 € | Scuole 5
Telefono per informazioni: +39 327 3339846
E-Mail info: info@amicimartinengo.it
Sito ufficiale: http://amicimartinengo.it/
Le sale di Palazzo Martinengo a Brescia si preparano ad accogliere un evento unico nel suo genere che documenterà, attraverso oltre 100 capolavori, come la rappresentazione degli animali abbia trovato ampia diffusione nell’arte tra XVI e XVIII secolo.
Dal 19 gennaio al 9 giugno 2019, la mostra Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti, curata da Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Provincia di Brescia e del Comune di Brescia, trasformerà la storica residenza cinquecentesca nel cuore della città in un ideale “zoo artistico”, che consentirà al visitatore di comprendere come l'animale abbia da sempre avuto un ruolo fondamentale nella grande pittura antica.
![FOTO: Gli animali nell'arte dal Rinascimento a Ceruti](http://www.arte.it/foto/orig/43/87009-Gli-animali-nell_arte-dal-Rinascimento-a-Ceruti.jpg)
Infatti, i più grandi maestri del Rinascimento, del Barocco e dell’Età dei Lumi, da Raffaello a Caravaggio, da Guercino a Tiepolo fino a Ceruti, hanno spesso dipinto animali sia in rappresentazioni autonome - alla stregua di veri e propri ritratti caratterizzati anche psicologicamente - che in compagnia dell’uomo, soprattutto in occasione di commissioni ufficiali da parte di nobili e aristocratici. Inoltre, traendo ispirazione dai testi biblici e dalla letteratura classica greca e latina, gli artisti hanno licenziato tele nelle quali l’animale è l’assoluto protagonista - come, ad esempio, nell’episodio dell’Arca di Noè - oppure comprimario, divenendo attributo iconografico dei santi più venerati - Girolamo con il leone, Giorgio con il drago, Giovanni Battista con l’agnello -, o parte essenziale del racconto mitologico. Basti citare, ad esempio, le storie di Diana cacciatrice accompagnata dal suo fedele cane, Ganimede e l’aquila, Leda e il cigno e il ratto di Europa escogitato da Zeus trasformato in toro. Senza dimenticare gli affascinanti personaggi della maga Circe - che aveva il potere di trasformare i suoi nemici in animali - e di Orfeo che, suonando la lira con impareggiabile maestria, incantò gli animali e la natura.
Il percorso espositivo sarà suddiviso in dieci sezioni che indagheranno la presenza dell'animale nella pittura a soggetto sacro e mitologico - mettendo in evidenza le simbologie e i significati ad esso connessi - per poi addentrarsi in sale tematiche dedicata a cani, gatti, uccelli, pesci, rettili e animali della fattoria, spesso raffigurati in compagnia dell'uomo. Nell'ultima stanza, invece, saranno protagonisti gli animali esotici - scimmie, pappagalli, dromedari, leoni, tigri, elefanti, struzzi - e fantastici, figli cioè della fervida vena creativa degli artisti.
Tra le opere di Guercino, Ceruti, Grechetto, Campi, Cavalier d'Arpino, Giordano, Duranti e Longhi che giungeranno a Brescia da musei, pinacoteche e collezioni private italiane ed estere, sono da segnalare cinque capolavori del Pitocchetto che per la prima volta saranno esposti in pubblico, fra i quali spicca la sorprendente e modernissima coppia di tele raffiguranti Vecchio con carlino e Vecchio con gatto, citata nell'inventario del 1802 della prestigiosa collezione Melzi d'Eril di Milano.
Sarà inoltre instaurata una preziosa collaborazione con il Dipartimento di Scienze Naturali e Zoologia dell'Università di Pisa, che studierà in maniera scientifica le opere selezionate, per ricavare preziose informazioni sulle razze antiche e sulla loro evoluzione nel corso dei secoli.
La mostra è il quinto appuntamento espositivo dell’Associazione Amici di Palazzo Martinengo che fa seguito ai successi di pubblico e di critica ottenuti con le rassegne Il Cibo nell'Arte dal Seicento a Warhol (2015), Lo Splendore di Venezia. Canaletto, Bellotto, Guardi e i vedutisti dell'Ottocento (2016), Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell'Ottocento (2017) e Picasso, De Chirico, Morandi. Cento capolavori dalle collezioni private bresciane (2018), visitate da oltre 200.000 persone.
Vedi anche:
• Gli animali nell’arte in mostra a Palazzo Martinengo
• FOTO: Gli animali nell'arte. Protagonisti nella pittura, dal ritratto al mito
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