Gareth Kennedy. Die unbequeme Wissenschaft
Dal 19 Settembre 2014 al 15 Novembre 2014
Bolzano
Luogo: Ar/ge Kunst Galleria Museo
Indirizzo: via Museo 29
Orari: da martedì a sabato 10-13 / 15-19
Curatori: Emanuele Guidi
Enti promotori:
- Provincia Autonoma Bolzano - Alto Adige - Ripartizione Cultura
- Regione Autonoma Trentino Alto Adige
- Comune d Bolzano - Settore Cultura
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0471 971601
E-Mail info: info@argekunst.it
Sito ufficiale: http://www.argekunst.it
Die unbequeme Wissenschaft (La scienza scomoda) è il risultato della ricerca condotta dall’artista irlandese Gareth Kennedy, come parte del primo progetto di ricerca annuale ad ar/ge kunst. Invitato per l’interesse verso le espressioni della cultura popolare che caratterizza la sua opera, Kennedy ha svolto uno studio sulla sofferta storia del folclore e sull’antropologia visiva del Sud Tirolo.
In quanto regione di lingua tedesca annessa all’Italia dopo la Prima guerra mondiale, il Sud Tirolo presenta una storia turbolenta dovuta all’impiego delle discipline scientifiche compromesse dall’ideologia; geografi italiani ed etnografi austriaci hanno infatti creato i loro miti sulle “vere origini” di questa popolazione e questi luoghi.
Sviluppata nel corso di cinque residenze, tra il 2013 e il 2014, la ricerca di Kennedy lo ha portato sulle tracce della SS Ahnenerbe Kulturkommission , attiva nel Sud Tirolo dal 1939 al 1942. Nelle parole di Wolfram Sievers, capo dell’Ahnenerbe, funzione primaria dell’istituzione era: “raccogliere e conservare tutto il materiale e il patrimonio intellettuale… della popolazione di etnia tedesca” . La missione fu condotta in contemporanea con la sistematica divisione della popolazione tra l’Italia fascista e il Terzo Reich. L'opzione (Option), accordo siglato nel 1939 tra le potenze dell’Asse, prevedeva infatti il trasferimento della popolazione di lingua tedesca. In rottura con l’ideologia nazional-socialista, alla popolazione di cultura ed etnia tedesca fu offerta la possibilità di scegliere tra blut oder boden (sangue o terra), ovvero la scelta tra emigrare nel Reich e conservare la cultura e l’identità germanica o essere italianizzata una volta per tutte.
Con quella che si può definire la più approfondita indagine su lingua e folclore eseguita sul campo mai realizzata, la Kulturkommission documentò in modo esaustivo gli usi e costumi musicali, linguistici e folcloristici del popolo alpino. Si trattò di un’“operazione etnografica di salvataggio” eseguita a partire da un diktat politico, che consentiva di preservare la cultura della popolazione per renderla disponibile dopo il trasferimento nei Monti Tatra, in Borgogna o in Crimea.
Dopo avere visitato ed eseguito ricerche negli archivi e nei musei di Bolzano, Innsbruck e Vienna, Kennedy ha messo insieme un cast di cinque personaggi collegati a questo scomodo episodio antropologico del Sud Tirolo. Cinque Maskenschnitzer (mascherai) della zona sono stati incaricati di scolpire ciascuno uno dei personaggi coinvolti nella storia: Richard Wolfram, capo della commissione, l’etnomusicologo Alfred Quellmalz, il fotografo Arthur Scheler e l’antropologo Bronislaw Malinowski, vacanziere abituale del Sud Tirolo e profondamente critico nei confronti degli studi antropologici di europei fatti su altri europei, da lui giudicati inquinati dall’ideologia. A completare la selezione, anche l’italiano Ettore Tolomei, geografo e irredentista fascista.
Nell’ambito della storia del teatro sudtirolese, Kennedy è interessato a quanto, all’interno di uno specifico contesto culturale, è rappresentabile e a ciò che resta invece tabù. Ad oggi, nessuno dei personaggi selezionati è stato messo in scena in Sud Tirolo.
Nello spazio di ar/ge kunst verrà mostrato un film in 16 mm dei Maskenschnitzer all’opera sulle maschere, a fianco delle maschere stesse. Inoltre, per la prima volta in Sud Tirolo, sarà presentata una selezione attentamente curata di materiali filmici e fotografici realizzati dalla Kulturkommission.
Le maschere diverranno oggetti scenici nel corso di una discussione aperta con una serie di ospiti appositamente invitati.
In collaborazione con il designer Harry Thaler, lo spazio espositivo sarà convertito in una “stube” (il centro della vita domestica tirolese e luogo deputato del teatro popolare) per ospitare questo momento pubblico.
Lo “Stuben-Forum” esplorerà tematiche quali l’invenzione della tradizione, la strumentalizzazione delle culture popolari, l’identità, il territorio e la rappresentazione.
Tra gli oratori invitati Thomas Nussbaumer (Università di Innsbruck), Georg Grote (University College Dublin); Franz Haller, antropologo visivo, Ina Tartler ed Elizabeth Thaler (Bozen Stadttheater), Hannes Obermair (Bozen Stadtarchiv). L’intervento sarà moderato dal giornalista e scrittore Hans Karl Peterlini.
"Stuben-Forum": 20 Settembre .2014, ore 15 – 18
Gareth Kennedy è un artista irlandese. Ha al suo attivo commissioni di arte pubblica, mostre e collaborazioni. Assieme a Sarah Browne ha rappresentato l’Irlanda alla Biennale di Venezia del 2009, nella collaborazione Kennedy Brown.
Harry Thaler è un designer di Merano (I), dal 2008 di base a Londra. Thaler si è laureato al Royal College of Art in design del prodotto e ha vinto il Conran Award 2010 per la Pressed Chair.
Installation design di Harry Thaler
Produzione di Josef Rainer e Verena Rastner
Con il Supporto di / With the support of:
Provincia Autonoma Bolzano - Alto Adige, Ripartizione Cultura
Regione Autonoma Trentino Alto Adige
Comune d Bolzano, Settore Cultura
Culture Ireland / Cultúr Éireann
Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano
Falegnameria- Interior Design Kofler, S. Felice / Val di Non (BZ)
Rothoblaas,Cortaccia (BZ)
Wolfstuben, Cermes (BZ)
Deplau, S. Felice / Val di Non (BZ)
Österreichische Mediathek, Vienna
PUR Südtyrol,Der Genussmarkt, Lana (BZ)
In quanto regione di lingua tedesca annessa all’Italia dopo la Prima guerra mondiale, il Sud Tirolo presenta una storia turbolenta dovuta all’impiego delle discipline scientifiche compromesse dall’ideologia; geografi italiani ed etnografi austriaci hanno infatti creato i loro miti sulle “vere origini” di questa popolazione e questi luoghi.
Sviluppata nel corso di cinque residenze, tra il 2013 e il 2014, la ricerca di Kennedy lo ha portato sulle tracce della SS Ahnenerbe Kulturkommission , attiva nel Sud Tirolo dal 1939 al 1942. Nelle parole di Wolfram Sievers, capo dell’Ahnenerbe, funzione primaria dell’istituzione era: “raccogliere e conservare tutto il materiale e il patrimonio intellettuale… della popolazione di etnia tedesca” . La missione fu condotta in contemporanea con la sistematica divisione della popolazione tra l’Italia fascista e il Terzo Reich. L'opzione (Option), accordo siglato nel 1939 tra le potenze dell’Asse, prevedeva infatti il trasferimento della popolazione di lingua tedesca. In rottura con l’ideologia nazional-socialista, alla popolazione di cultura ed etnia tedesca fu offerta la possibilità di scegliere tra blut oder boden (sangue o terra), ovvero la scelta tra emigrare nel Reich e conservare la cultura e l’identità germanica o essere italianizzata una volta per tutte.
Con quella che si può definire la più approfondita indagine su lingua e folclore eseguita sul campo mai realizzata, la Kulturkommission documentò in modo esaustivo gli usi e costumi musicali, linguistici e folcloristici del popolo alpino. Si trattò di un’“operazione etnografica di salvataggio” eseguita a partire da un diktat politico, che consentiva di preservare la cultura della popolazione per renderla disponibile dopo il trasferimento nei Monti Tatra, in Borgogna o in Crimea.
Dopo avere visitato ed eseguito ricerche negli archivi e nei musei di Bolzano, Innsbruck e Vienna, Kennedy ha messo insieme un cast di cinque personaggi collegati a questo scomodo episodio antropologico del Sud Tirolo. Cinque Maskenschnitzer (mascherai) della zona sono stati incaricati di scolpire ciascuno uno dei personaggi coinvolti nella storia: Richard Wolfram, capo della commissione, l’etnomusicologo Alfred Quellmalz, il fotografo Arthur Scheler e l’antropologo Bronislaw Malinowski, vacanziere abituale del Sud Tirolo e profondamente critico nei confronti degli studi antropologici di europei fatti su altri europei, da lui giudicati inquinati dall’ideologia. A completare la selezione, anche l’italiano Ettore Tolomei, geografo e irredentista fascista.
Nell’ambito della storia del teatro sudtirolese, Kennedy è interessato a quanto, all’interno di uno specifico contesto culturale, è rappresentabile e a ciò che resta invece tabù. Ad oggi, nessuno dei personaggi selezionati è stato messo in scena in Sud Tirolo.
Nello spazio di ar/ge kunst verrà mostrato un film in 16 mm dei Maskenschnitzer all’opera sulle maschere, a fianco delle maschere stesse. Inoltre, per la prima volta in Sud Tirolo, sarà presentata una selezione attentamente curata di materiali filmici e fotografici realizzati dalla Kulturkommission.
Le maschere diverranno oggetti scenici nel corso di una discussione aperta con una serie di ospiti appositamente invitati.
In collaborazione con il designer Harry Thaler, lo spazio espositivo sarà convertito in una “stube” (il centro della vita domestica tirolese e luogo deputato del teatro popolare) per ospitare questo momento pubblico.
Lo “Stuben-Forum” esplorerà tematiche quali l’invenzione della tradizione, la strumentalizzazione delle culture popolari, l’identità, il territorio e la rappresentazione.
Tra gli oratori invitati Thomas Nussbaumer (Università di Innsbruck), Georg Grote (University College Dublin); Franz Haller, antropologo visivo, Ina Tartler ed Elizabeth Thaler (Bozen Stadttheater), Hannes Obermair (Bozen Stadtarchiv). L’intervento sarà moderato dal giornalista e scrittore Hans Karl Peterlini.
"Stuben-Forum": 20 Settembre .2014, ore 15 – 18
Gareth Kennedy è un artista irlandese. Ha al suo attivo commissioni di arte pubblica, mostre e collaborazioni. Assieme a Sarah Browne ha rappresentato l’Irlanda alla Biennale di Venezia del 2009, nella collaborazione Kennedy Brown.
Harry Thaler è un designer di Merano (I), dal 2008 di base a Londra. Thaler si è laureato al Royal College of Art in design del prodotto e ha vinto il Conran Award 2010 per la Pressed Chair.
Installation design di Harry Thaler
Produzione di Josef Rainer e Verena Rastner
Con il Supporto di / With the support of:
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