Electric City
Dennis Oppenheim, Blushing Machine, 1996, Stampi in fibra di vetro dipinta, attrezzi da giardinaggio, pinze, cornice di acciaio, luci,120 x 90 x 210
Dal 19 Maggio 2012 al 09 Settembre 2012
Merano | Bolzano
Luogo: MERANO ARTE - Edificio Cassa di Risparmio
Indirizzo: via Portici 163
Telefono per informazioni: +39 0473 212643
E-Mail info: info@kunstmeranoarte.org
Sito ufficiale: http://www.kunstmeranoarte.org
A un anno dalla sua scomparsa, l’istituzione altoatesina proporrà un omaggio a Dennis Oppenheim (a cura di Valerio Dehò).
E poi, un excursus sulle architetture recenti in Alto Adige (a cura di Flavio Albanese) e una ricognizione sulla scena artistica meranese tra il 1945 e il 1965 (a cura di Markus Neuwirth e Tiziano Rosani).
Tutto pronto a Merano Arte per la nuova stagione espositiva 2012.
Si parte l’11 febbraio con la mostra Architetture recenti in Alto Adige 2006-2012. Curata da Flavio Albanese, la rassegna, organizzata in collaborazione con il Südtiroler Künstlerbund e la Fondazione Architettura Alto Adige, si propone di gettare, fino al 6 maggio, uno sguardo d'insieme sull'attività edilizia sudtirolese degli ultimi anni, attraverso 36 progetti selezionati da un’apposita giuria.
L’iniziativa chiude idealmente il discorso iniziato con la precedente edizione del 2006 che copriva un arco cronologico tra il 2000 e il 2006.
Architetture recenti in Alto Adige 2006 - 2012 è concepita come un evento itinerante digitale. Proprio questa componente digitale consentirà a tutti gli interessati e alle istituzioni nazionali ed estere di adattarla alle locali esigenze di spazio.
Il percorso espositivo si snoderà seguendo tre distinti argomenti, come la Valorizzazione del contemporaneo, la Definizione di un nuovo "codice paesaggistico" e i Progetti particolarmente innovativi e sperimentali e "opere prime".
Nel primo caso, si metteranno in evidenza i progetti che sono riusciti a creare un dialogo con il contesto locale, sapendosi anche confrontare con le tendenze e gli sviluppi globali, e che hanno saputo rispondere a esigenze e problemi contemporanei.
Nel secondo, si guarderà al paesaggio, con lo scopo di ripensare radicalmente gli obiettivi di sostenibilità ecologica e le loro conseguenze.
La terza sezione si concentrerà su progetti di diversa natura e grandezza, anche d’interno, per agevolare la partecipazione di architetti giovani.
Accompagna la mostra un catalogo che raccoglierà tutti i progetti selezionati e alcuni saggi sulle tematiche che guidano l’esposizione.
Dal 19 maggio al 9 settembre 2012, Merano Arte ospiterà un omaggio a Dennis Oppenheim, a un anno dalla sua scomparsa. Curata da Valerio Dehò, la mostra, dal titolo Electric City, sarà un excursus, attraverso 9 lavori e una rassegna video, sull’opera di uno dei più grandi artisti contemporanei. Un omaggio a un genio dell’ironia e della creatività nomade e senza confini.
Dennis Oppenheim (Electric City, Washington, 1938 - New York, 2011), èstato l'iniziatore della corrente americana della Land e body art e dell'installazione. Ha studiato al California College of Arts and Crafts (CCAC) di Oakland. Tra il 1958 e il 1962 ha vissuto ad Honolulu, Hawai, dove accanto alla carrier di artista ha svolto anche i lavori come costruttore e public relator. Nel 1965 ha concluso i suoi studi alla Stanford University.
Nel 1966 si trasferisce a New York dove inizia ad insegnare arte in diverse scuole. E' del 1968 la sua prima mostra personale alla John Gibson Gallery di New York. Il suo primo Earth Work-Project è stato realizzato nel 1967 insieme agli amici e artisti Robert Smithson e Michael Heizer. Nelle sue performance intitolate Aspen Projects ha analizzato il rapporto tra il corpo e gli oggetti. All'inizio degli anni Settanta Oppenheim inizia a combinare materiali edili come pietra, legno e meltallo, realizzando grandi sculture e istallazioni di grandi dimensioni. Nel 1982 sposa la scultrice americana Alice Aycock, con la quale inizia a costruire le Ghost Towns, formate da case sugli alberi. Ha vissuto e lavorato a New York fino alla morte nel 2011.
Il catalogo conterrà testi del curatore e di importanti studiosi dell’artista americano.
Durante il periodo di apertura, la Project room di Merano Arte ospiterà tre personali di altrettanti artisti altoatesini, Annemarie Laner (dal 2 giugno al 1° luglio), Martin Pohl (dal 7 luglio al 5 agosto), Jorg Hofer (dall’11 agosto al 9 settembre) che potranno esporre le loro creazioni per un mese ciascuno.
Dal 22 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, si terrà la mostra Prospettive di futuro. Merano 1945-1965.L’intento dei curatori, Markus Neuwirth e Tiziano Rosani, è quello di ripercorrere l’evoluzione della scena culturale della città con le sue ramificazioni internazionali, e ricostruire l'attività del Wunderbar e dell'Azienda di Soggiorno, attraverso opere e documenti.
L’esposizione, in collaborazione con il Südtiroler Kulturinstitut, racconterà la storia degli anni della ricostruzione di Merano dopo la seconda guerra mondiale, riflettendo sulla convivenza fra i due gruppi linguistici e concentrandosi sulla scena artistica.
Le ricerche riguarderanno lo sviluppo architettonico, artistico, cinematografico, letterario, musicale, ma anche turistico, della città, attraverso il fondamentale apporto dell'Azienda di Soggiorno, di personaggi chiave come il dentista Hans Singer, dell'ippodromo e degli alberghi di prima classe. Sarà fatta luce sulla rete di rapporti che univano Merano a grandi città come Milano, Venezia, Monaco, Vienna e Parigi e sulle personalità creative che vivificavano il centro altoatesino.
Anche la chiesa ha giocato un ruolo importante come mecenate e committente per gli artisti, sia come rigido tutore della morale e del costume. Verranno considerati anche i mutamenti nell'ambito economico e sociale, che hanno fatto da sfondo allo sviluppo della città.
Per l’occasione verrà realizzato un catalogo e un documentario, a cura di Traudy Messini, in collaborazione con la RAI Sender Bozen e l'Ufficio Audiovisivi della Provincia.
E poi, un excursus sulle architetture recenti in Alto Adige (a cura di Flavio Albanese) e una ricognizione sulla scena artistica meranese tra il 1945 e il 1965 (a cura di Markus Neuwirth e Tiziano Rosani).
Tutto pronto a Merano Arte per la nuova stagione espositiva 2012.
Si parte l’11 febbraio con la mostra Architetture recenti in Alto Adige 2006-2012. Curata da Flavio Albanese, la rassegna, organizzata in collaborazione con il Südtiroler Künstlerbund e la Fondazione Architettura Alto Adige, si propone di gettare, fino al 6 maggio, uno sguardo d'insieme sull'attività edilizia sudtirolese degli ultimi anni, attraverso 36 progetti selezionati da un’apposita giuria.
L’iniziativa chiude idealmente il discorso iniziato con la precedente edizione del 2006 che copriva un arco cronologico tra il 2000 e il 2006.
Architetture recenti in Alto Adige 2006 - 2012 è concepita come un evento itinerante digitale. Proprio questa componente digitale consentirà a tutti gli interessati e alle istituzioni nazionali ed estere di adattarla alle locali esigenze di spazio.
Il percorso espositivo si snoderà seguendo tre distinti argomenti, come la Valorizzazione del contemporaneo, la Definizione di un nuovo "codice paesaggistico" e i Progetti particolarmente innovativi e sperimentali e "opere prime".
Nel primo caso, si metteranno in evidenza i progetti che sono riusciti a creare un dialogo con il contesto locale, sapendosi anche confrontare con le tendenze e gli sviluppi globali, e che hanno saputo rispondere a esigenze e problemi contemporanei.
Nel secondo, si guarderà al paesaggio, con lo scopo di ripensare radicalmente gli obiettivi di sostenibilità ecologica e le loro conseguenze.
La terza sezione si concentrerà su progetti di diversa natura e grandezza, anche d’interno, per agevolare la partecipazione di architetti giovani.
Accompagna la mostra un catalogo che raccoglierà tutti i progetti selezionati e alcuni saggi sulle tematiche che guidano l’esposizione.
Dal 19 maggio al 9 settembre 2012, Merano Arte ospiterà un omaggio a Dennis Oppenheim, a un anno dalla sua scomparsa. Curata da Valerio Dehò, la mostra, dal titolo Electric City, sarà un excursus, attraverso 9 lavori e una rassegna video, sull’opera di uno dei più grandi artisti contemporanei. Un omaggio a un genio dell’ironia e della creatività nomade e senza confini.
Dennis Oppenheim (Electric City, Washington, 1938 - New York, 2011), èstato l'iniziatore della corrente americana della Land e body art e dell'installazione. Ha studiato al California College of Arts and Crafts (CCAC) di Oakland. Tra il 1958 e il 1962 ha vissuto ad Honolulu, Hawai, dove accanto alla carrier di artista ha svolto anche i lavori come costruttore e public relator. Nel 1965 ha concluso i suoi studi alla Stanford University.
Nel 1966 si trasferisce a New York dove inizia ad insegnare arte in diverse scuole. E' del 1968 la sua prima mostra personale alla John Gibson Gallery di New York. Il suo primo Earth Work-Project è stato realizzato nel 1967 insieme agli amici e artisti Robert Smithson e Michael Heizer. Nelle sue performance intitolate Aspen Projects ha analizzato il rapporto tra il corpo e gli oggetti. All'inizio degli anni Settanta Oppenheim inizia a combinare materiali edili come pietra, legno e meltallo, realizzando grandi sculture e istallazioni di grandi dimensioni. Nel 1982 sposa la scultrice americana Alice Aycock, con la quale inizia a costruire le Ghost Towns, formate da case sugli alberi. Ha vissuto e lavorato a New York fino alla morte nel 2011.
Il catalogo conterrà testi del curatore e di importanti studiosi dell’artista americano.
Durante il periodo di apertura, la Project room di Merano Arte ospiterà tre personali di altrettanti artisti altoatesini, Annemarie Laner (dal 2 giugno al 1° luglio), Martin Pohl (dal 7 luglio al 5 agosto), Jorg Hofer (dall’11 agosto al 9 settembre) che potranno esporre le loro creazioni per un mese ciascuno.
Dal 22 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, si terrà la mostra Prospettive di futuro. Merano 1945-1965.L’intento dei curatori, Markus Neuwirth e Tiziano Rosani, è quello di ripercorrere l’evoluzione della scena culturale della città con le sue ramificazioni internazionali, e ricostruire l'attività del Wunderbar e dell'Azienda di Soggiorno, attraverso opere e documenti.
L’esposizione, in collaborazione con il Südtiroler Kulturinstitut, racconterà la storia degli anni della ricostruzione di Merano dopo la seconda guerra mondiale, riflettendo sulla convivenza fra i due gruppi linguistici e concentrandosi sulla scena artistica.
Le ricerche riguarderanno lo sviluppo architettonico, artistico, cinematografico, letterario, musicale, ma anche turistico, della città, attraverso il fondamentale apporto dell'Azienda di Soggiorno, di personaggi chiave come il dentista Hans Singer, dell'ippodromo e degli alberghi di prima classe. Sarà fatta luce sulla rete di rapporti che univano Merano a grandi città come Milano, Venezia, Monaco, Vienna e Parigi e sulle personalità creative che vivificavano il centro altoatesino.
Anche la chiesa ha giocato un ruolo importante come mecenate e committente per gli artisti, sia come rigido tutore della morale e del costume. Verranno considerati anche i mutamenti nell'ambito economico e sociale, che hanno fatto da sfondo allo sviluppo della città.
Per l’occasione verrà realizzato un catalogo e un documentario, a cura di Traudy Messini, in collaborazione con la RAI Sender Bozen e l'Ufficio Audiovisivi della Provincia.
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