Tra la Vita e la Morte. Due Confraternite bolognesi tra Medioevo e Età Moderna

Ambito di Silvestro Giannotti, Statua con la Morte, legno (part.)

 

Dal 12 Dicembre 2015 al 28 Marzo 2016

Bologna

Luogo: Museo Civico Medievale

Indirizzo: via Manzoni 4

Orari: da martedì a venerdì 9-15; sabato, domenica e festivi 10-18.30. Chiuso lunedì non festivi

Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 3

Telefono per informazioni: +39 051 2193930 / 051 2193916

E-Mail info: museiarteantica@comune.bologna.it

Sito ufficiale: http://www.museibologna.it/arteantica



Per la prima volta una mostra dedicata al tema delle Confraternite bolognesi, con un particolare sguardo rivolto a quelle di Santa Maria della Vita e di Santa Maria della Morte, un tempo ubicate una di fronte all'altra. Infatti se quella della Vita aveva sede all'interno della Chiesa omonima, in via Clavature, quella della Morte si estendeva tra via Marchesana e il portico che ne conserva il nome, correndo lungo via dell'Archiginnasio e costeggiando il lato di San Petronio. 
 
Sono esposte oltre cinquanta opere provenienti da importanti istituzioni cittadine, tra cui il Museo della Sanità e dell'Assistenza, in origine sede dell'Antico Ospedale di Santa Maria della Vita, la Biblioteca dell'Archiginnasio, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, senza dimenticare le opere presenti all'interno dei Musei Civici d'Arte Antica (Museo Civico Medievale, Museo Davia Bargellini, Collezioni Comunali d'Arte) e quelle prestate da collezioni private. 
 
La prima parte della mostra indaga come con l'ingresso dei Disciplinati a Bologna (1261) sorgeranno, anche nel contado, delle vere e proprie confraternite spirituali con esclusivi scopi religiosi, dall'orazione, alla penitenza, all'esercizio di opere di misericordia verso i bisognosi. 
Sarà Raniero Fasani da Perugia a dare vita a Bologna, insieme ai propri adepti, alla confraternita dei Battuti Bianchi o frati flagellanti, e ad adoperarsi affinché nel 1275 circa venisse aperto un ospedale nel centro della città, che potesse dedicarsi all'accoglienza e all'assistenza degli infermi e dei pellegrini, e che in seguito assumerà la denominazione di Ospedale di Santa Maria della Vita.
Attraverso le testimonianze artistiche e documentarie (dipinti, miniature, sculture, ceramiche, oreficerie), la mostra si propone anche di ricostruire  le vicende legate alla storia dell'altra confraternita, quella di Santa Maria della Morte. 

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