Sonia Agosti. Materia, magma e fratture
Dal 25 Novembre 2017 al 20 Gennaio 2018
Bologna
Luogo: Galleria B4
Indirizzo: via Vinazzetti 4/b
Costo del biglietto: ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 333 2223810
E-Mail info: info@galleriab4.it
Sito ufficiale: http://www.galleriab4.it
L’opera di Sonia Agosti si aggiunge come un’ulteriore esperienza pittorica al panorama mai in esaurimento dell’Informale, che è divenuto patrimonio estetico consolidato e riferimento ricco per gli artisti contemporanei che ne attingono come fosse un grande archivio, alfabeto visivo le cui possibilità semantiche restano costantemente plasmabili e aperte, disponibili.
Osservando le opere uno degli elementi che immediatamente si riconosce è questa sorta di concentrazione cromatica e materica spesso posta a definire il nucleo dominante o comunque un agglomerato volto ad orientarne la spazialità complessiva.
Rispetto all’archivio informale, dove il gesto seppur libero e spontaneo mirava pur sempre alla costruzione strutturata, in questo caso la materia pittorica quasi non sembra “dipinta” bensì agita; un tentativo di andare oltre la spontaneità in favore di una manipolazione tattile del pigmento e della sua fisicità.
Le tele che costituiscono la serie Materia, Magma e Fratture sono delle azioni in cui avviene una nascita da bozzoli colmi e fluidi, dove la forza espressiva si schiude spaccando la corazza che la conteneva e sprigionando filamenti e bolle, quasi fosse una pangea che si spacca, un’epidermide terrestre sottoposta a una scossa. In Shape come in La notte è rossa lupo bianco, la stessa materia pittorica viene manipolata, urtata, scolpita quasi fosse il frammento di un oggetto tridimensionale, evocando le irregolarità del gres, al quale i rossi, i blu e gli aranci puri aggiungono un’intensità sensuale. Il colore è un’immersione nel magma attraverso una grande intensità materica e ricchezza cromatica; le potenti composizioni reagiscono con sfumature ai lati del nucleo ed esperienze psichedeliche di un impulso liberatorio al centro dell’esplosione, del rosso scarlatto all’interno del corpo.
L’equilibrio tra opposte tensioni, tra ciò che è racchiuso all’interno di questi bozzoli e ciò che li fa deflagrare, si palesa in una visione non pacificata e che non si esaurisce nel singolo lavoro ma trova continuità come atto ripetuto e reiterato nell’intera serie. Anche le opere di piccole dimensioni, infatti, vivono di tale energia, catalizzando lo sguardo in ripetute fratture sature di luce e di una materia lavorata con un’immediatezza ostinata e sospesa.
L’eterogeneità e la libertà con le quali vengono utilizzati gli stessi strumenti del dipingere, dal pennello alla spatola, dal bastoncino alle dita stesse, si traduce con una plasticità che vitalizza la superficie come fosse un bassorilievo mosso che ricorda una natura quasi primordiale, un gòlem irriducibile.
La pittura di Sonia Agosti è un inconsueto melting-pot tra una formazione che guarda all’informale padano, da Morlotti a Bendini, tradizione che affonda nella materia ma che la gestisce con una sobria liricità, e un manierismo quasi barocco che concentra sul medesimo piano elementi di natura segnica, coloristica, gestuale e scultorea.
L’intensità percettiva delle opere è indubbiamente forte, tanto da rendere zone marginali del dipinto capaci di manifestarsi come spazi autonomi, quasi come opere a sé stanti. Specialmente laddove la materia va a rarefarsi, come tutt’attorno al nucleo centrale di Night light, troviamo interessanti spunti per una ricerca sempre più raffinata, fatta di segni sospesi su superfici pittoriche quasi monocrome, rese simili a elementi minerali come l’ardesia o metallici come la polvere di zinco, con toni che sfumano dall’ottanio all’argento, dal piombo all’azzurro polvere.
Forse proprio nel passaggio da una materia così presente e organica ad una traccia più evanescente e impalpabile, potrebbe risiedere un ulteriore territorio estetico da coltivare, esplorandolo con la medesima intensità di cui la pittura di Sonia Agosti è capace. Erika Eccher
Sonia Agosti è nata a Fiorenzuola d’Arda in provincia di Piacenza nel 1973.
Attualmente vive a Cremona e lavora come pittrice a Villanova sull'Arda (Piacenza). Si è laureata in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2002 con la tesi in storia dell'arte dal titolo "L'eredità di Joseph Beuys".
Inaugurazione sabato 25 novembre 2017 alle ore 18
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