REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky. Capolavori dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo
Dal 15 Dicembre 2017 al 13 Maggio 2018
Bologna
Luogo: MAMbo - Museo di Arte Moderna di Bologna
Indirizzo: via Don Minzoni 14
Orari: martedì, mercoledì, domenica e festivi h 10 - 18; giovedì, venerdì e sabato h 10 - 19; chiuso il lunedì
Curatori: Evgenia Petrova, Joseph Kiblitsky
Enti promotori:
- Comune di Bologna
- Istituzione Bologna Musei
- Con la collaborazione esclusiva con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo
Sito ufficiale: http://www.cmscultura.it
Giovedì 18 maggio, a Bologna, è stata ufficialmente annunciata la mostra: REVOLUTIJA.
Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky. Capolavori dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna dal 15 dicembre 2017 al 13 maggio 2018, prodotta e organizzata da CMS. Cultura in partnership con il Comune di Bologna - l’Istituzione Bologna Musei, realizzata grazie a una collaborazione esclusiva con il Museo di Stato Russo, San Pietroburgo.
Evgenia Petrova, Vice Direttore del Museo di Stato Russo, e Joseph Kiblitsky del medesimo museo e curatori della mostra, hanno definito oggi insieme ai partner bolognesi oltre al titolo dell’esposizione, anche alcuni aspetti legati al percorso espositivo, ovvero le manifestazioni cittadine sempre afferenti al centenario della Rivoluzione di Ottobre che avranno nella mostra il loro fulcro.
L’arte delle avanguardie russe è uno dei capitoli più importante e radicale del modernismo. Il periodo compreso tra il 1910 e il 1920 ha visto nascere, come in nessun altro momento della storia dell’arte, scuole, associazioni e movimenti d’avanguardia diametralmente opposti l’uno all’altro e a un ritmo vertiginoso.
“Il nostro obiettivo è mettere in luce quante e quali, e così diverse tra loro, arti nacquero in Russia tra i primi del Novecento e la fine degli anni ’30 – dichiara Evgenia Petrova - e anche riportare all’attenzione non tanto della critica o degli addetti ai lavori, quanto del pubblico, artisti rimasti un po’ nell’ombra, tipo Repin piuttosto che Petrov-Vodkin o Kustodiev, a causa dell’enorme successo avuto da altri quali Chagall, Malevich o Kandinsky che pure sono presenti in mostra. Chagall e Kandinsky nel ’22 se ne sono andati dalla Russia e quindi sono stati i primi a essere conosciuti in Europa mentre Malevich è diventato molto noto perché le sue opere sono state portate in Europa e nel 1955 sono state mostrate al Guggenheim di NY; mentre gli altri sono rimasti in Russia e negli anni ’30 venivano considerati formalisti e non venivano mostrati neanche in patria. La prima mostra di Petrov-Vodkin è stata fatta nel 1966 a San Pietroburgo al Museo di Stato Russo (Evgenia Petrova già lavorava lì! ndr) e la mostra, pronta da 6 mesi, non si è potuta aprire perché il potere centrale non era abituato a mostrare opere che non fossero sociorealiste così come imposto dal regime dal ’32 in poi”.
Circa 70 opere - capolavori assoluti provenienti dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo racconteranno gli stili e le dinamiche di sviluppo di artisti tra cui Nathan Altman, Natalia Goncharova, Kazimir Malevich, Wassily Kandinsky, Marc Chagall, Valentin Serov, Alexandr Rodchenko e molti altri per dar conto della straordinaria modernità dei movimenti culturali della Russia d’inizio Novecento: dal primitivismo al cubo-futurismo, fino al suprematismo, costruendo contemporaneamente un parallelo cronologico tra l’espressionismo figurativo e il puro astrattismo.
A latere dell’esposizione, in tutta la città, si svolgerà un ricco programma collaterale cui parteciperanno, in primis, l’Università degli Studi di Bologna e le principali istituzioni culturali cittadine. La grande mostra rappresenta infatti l’occasione per accendere i riflettori su una città che si presenta per la prima volta come un grande laboratorio in grado di lavorare su un tema comune e affrontarlo da molteplici punti di vista. L’esposizione e i temi, che implicitamente propone, saranno sviluppati in tutta la città da istituzioni, associazioni, commercio e realtà produttive, per attivare e valorizzare il territorio medesimo.
Un articolato progetto educativo a cura del Dipartimento educativo MAMbo, in collaborazione con Senza Titolo e CMS.Cultura, è in fase di sviluppo per soddisfare il pubblico delle scuole, delle famiglie e dell’utenza libera in un rapporto di partnership pubblico/privato per la definizione di best practice.
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