Nomadic Landscape Elements
![Luca Coclite, Andreco. Nomadic Landscape Elements Luca Coclite, Andreco. Nomadic Landscape Elements](http://www.arte.it/foto/600x450/e2/14077-andreco_e_coclite_Nomadic_landscape_elements.jpg)
Luca Coclite, Andreco. Nomadic Landscape Elements
Dal 26 Gennaio 2013 al 16 Febbraio 2013
Bologna
Luogo: Adiacenze
Indirizzo: piazza San Martino 4f
Orari: da martedì a sabato 16-20; domenica e lunedì su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 333 5463796/ 347 3626448
E-Mail info: info@adiacenze.it
Sito ufficiale: http://www.adiacenze.it
Venerdì 25 gennaio 2013 alle ore 20 Adiacenze inaugura la mostra Nomadic Landscape Elements, doppia personale di Luca Coclite e Andreco.
Per questo progetto espositivo l’incontro tra i due artisti è stato fortemente voluto e determinante per la creazione di un discorso univoco riguardante il tema della mostra: il paesaggio e la sua fruizione estetica.
Rispetto ad un tempo in cui c’erano città, territori e posti geografici differenti, ci troviamo oggi a vivere con modelli unici e stereotipati, che hanno generato flussi di immagini amalgamate e sovrapposto paesaggi differenti.
Siamo così di fronte a una visione unica, dove le linee spezzate delle coste o quelle curve dei promontori sono venute a coincidere e i colori della natura si sono inesorabilmente mescolati, generando una perdita di informazioni che si traduce in un residuo modulare di un paesaggio “difficile”.
D’altro canto la visione di una natura selvaggia e spontanea rispecchia l'organizzazione e la società preferita dai due artisti, e non solo.
In Nomadic Landscape Elements Coclite e Andreco hanno agito per sottrazione su tutto ciò che li circonda, fino ad ottenere un frammento in cui è presenteun barlume di pura identità.
L’esposizione ad Adiacenze prende vita proprio da questo frammento: attraverso diversi media quali il video, la fotografia, l’installazione e la pittura, i due artisti propongono un viaggio tra natura e mondo artificiale: costringono i visitatori a volgere lo sguardo verso piante e figure simboliche, tra trame di alberi o all’orizzonte del mare, scardinando i connotati di riconoscibilità e di caratterizzazione del paesaggio.
Secondo la visione di Coclite, stringendo il campo di visione, schiacciando il punto di vista nella struttura interna della
rappresentazione del paesaggio, con l'intento di interpretare una deriva della realtà, l'imprevisto diventa l'ingrediente principale per una nuova pianificazione estetica.
Andreco, invece, partendo da studi scientifici portati avanti in questi ultimi anni, propone installazioni composte da piante che, secondo uno studio della NASA, sono capaci di depurare l’aria da particolari inquinanti prodotti dall’uomo.
Attraverso le sue installazioni e le opere su carta, l’artista mette in mostra una natura non omologata
e un equilibrio dato dalla coesistenza delle diverse specie, che andrebbe preso come modello di riferimento per un paesaggio e una vita migliore.
Insieme, Coclite e Andreco prendono possesso delle tre sale di Adiacenze portandone all’interno la ricerca e lo stile coadiuvate dallo studio scientifico, mai completamente slegato dall’importanza dei segni e dei simboli, portatori sani della ribalta del rapporto tra uomo e natura: tutto questo ha permesso ai due artisti di intraprendere questo progetto e di porsi delle domande fondamentali per la realizzazione dello stato attuale del paesaggio sia “esterno” che “interno”.
Per questo progetto espositivo l’incontro tra i due artisti è stato fortemente voluto e determinante per la creazione di un discorso univoco riguardante il tema della mostra: il paesaggio e la sua fruizione estetica.
Rispetto ad un tempo in cui c’erano città, territori e posti geografici differenti, ci troviamo oggi a vivere con modelli unici e stereotipati, che hanno generato flussi di immagini amalgamate e sovrapposto paesaggi differenti.
Siamo così di fronte a una visione unica, dove le linee spezzate delle coste o quelle curve dei promontori sono venute a coincidere e i colori della natura si sono inesorabilmente mescolati, generando una perdita di informazioni che si traduce in un residuo modulare di un paesaggio “difficile”.
D’altro canto la visione di una natura selvaggia e spontanea rispecchia l'organizzazione e la società preferita dai due artisti, e non solo.
In Nomadic Landscape Elements Coclite e Andreco hanno agito per sottrazione su tutto ciò che li circonda, fino ad ottenere un frammento in cui è presenteun barlume di pura identità.
L’esposizione ad Adiacenze prende vita proprio da questo frammento: attraverso diversi media quali il video, la fotografia, l’installazione e la pittura, i due artisti propongono un viaggio tra natura e mondo artificiale: costringono i visitatori a volgere lo sguardo verso piante e figure simboliche, tra trame di alberi o all’orizzonte del mare, scardinando i connotati di riconoscibilità e di caratterizzazione del paesaggio.
Secondo la visione di Coclite, stringendo il campo di visione, schiacciando il punto di vista nella struttura interna della
rappresentazione del paesaggio, con l'intento di interpretare una deriva della realtà, l'imprevisto diventa l'ingrediente principale per una nuova pianificazione estetica.
Andreco, invece, partendo da studi scientifici portati avanti in questi ultimi anni, propone installazioni composte da piante che, secondo uno studio della NASA, sono capaci di depurare l’aria da particolari inquinanti prodotti dall’uomo.
Attraverso le sue installazioni e le opere su carta, l’artista mette in mostra una natura non omologata
e un equilibrio dato dalla coesistenza delle diverse specie, che andrebbe preso come modello di riferimento per un paesaggio e una vita migliore.
Insieme, Coclite e Andreco prendono possesso delle tre sale di Adiacenze portandone all’interno la ricerca e lo stile coadiuvate dallo studio scientifico, mai completamente slegato dall’importanza dei segni e dei simboli, portatori sani della ribalta del rapporto tra uomo e natura: tutto questo ha permesso ai due artisti di intraprendere questo progetto e di porsi delle domande fondamentali per la realizzazione dello stato attuale del paesaggio sia “esterno” che “interno”.
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