Meet & greet con Michael Putland

© Michael Putland | Michael Putland, David Bowie

 

Dal 02 Aprile 2016 al 02 Aprile 2016

Bologna

Luogo: ONO arte contemporanea

Indirizzo: via Santa Margherita 10

Orari: dalle 10.30 alle 12.30

Costo del biglietto: ingresso gratuito

E-Mail info: vittoria@onoarte.com

Sito ufficiale: http://www.onoarte.com



ONO arte contemporanea, in occasione della mostra “Bowie before Ziggy”, sabato 2 aprile, dalle 10.30 alle 12.30, presenta il meet & greet con Michael Putland, fotografo che ha immortalato David Bowie ad Haddon Hall poco prima che diventasse Ziggy Stardust.

Michael Putland sarà presente in galleria per firmare le copie del catalogo della mostra.
Bowie before Ziggy. Fotografie di Michael Putland mostraomaggio a David Bowie che, attraverso le immagini e le memorie del fotografo britannico, racconta un giorno nella vita di Bowie, poco prima che questi prendesse gli abiti e le sembianze di Ziggy Stardust.
Le foto sono state infatti scattate nell’allora residenza di Bowie, Haddon Hall, il 24 aprile del 1972. Le registrazioni di The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars erano terminate da qualche settimana e, il disco, sarebbe stato pubblicato poco dopo. Il 28 aprile esce infatti il primo singolo dell’album, “Starman”. Quel 24 aprile, Bowie, nella calma che precede la tempesta che lo avrebbe reso un fenomeno planetario, dipinge il soffitto di casa sua indossando un abito disegnato insieme all’amico stilista Freddy Buretti. Lo stesso abito che usava sul palco, in quel periodo, e che
sarebbe stato immortalato nella cover di The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars.
È un Bowie molto rilassato, quello che accoglie Putland, avviato all’apice della sua popolarità e già
molto sicuro della sua immagine. Un’immagine e un immaginario che sta costruendo da anni,
utilizzando non solo la musica ma anche trucco e abiti.
ONO arte, insieme a Michael Putland - col quale ha avviato una collaborazione ormai da anni -, ha
deciso di dedicare una mostra a David Bowie – ampliata da qualche scatto pre e post Ziggy Stardust e da
altri provenienti dallo Station to Station Tour – dopo averne dedicate altre due nel passato all’artista
recentemente scomparso. La prima risale al 2012 ed era legata alla cosiddetta trilogia Berlinese, quando
Bowie era forse nel suo periodo di minor popolarità. Il primo infarto che lo aveva colpito nel 2004
aveva azzerato le sue performance live e le uscite discografiche. Con la mostra volevamo testimoniare
l’influenza che Bowie ha avuto non solo nel mondo della musica ma anche nel costume, nella società e
nella cultura in genere, e non solo nel mondo occidentale. Bowie a Berlino inventa e reinventa se stesso
e soprattutto codifica, a modo suo, il significato di “Europa e di europeo” estrapolandone un concetto
che è presente nei dischi della Trilogia. L’intuizione dell’importanza estetica di Bowie nel panorama
culturale europeo trova riscontro quando, pochi mesi dopo l’apertura della nostra mostra di Bologna,
inaugura, al Victoria & Albert Museum di Londra la mostra David Bowie Is, che apre di fatto la porta
principale dei musei alla cultura popolare. Siamo nel 2013 e l’8 gennaio dello stesso anno, senza
nessuna campagna promozionale, esce The Next Day penultimo disco di Bowie. La copertina è una
rivisitazione della cover dell’album ‘Heroes’ - per la quale fu scelta una foto di Masayoshi Sukita le cui
opere ONO ha esposto in una mostra dello scorso marzo (2015) - con un quadrato bianco che copre la
parte centrale dell’immagine. Oltre alla copertina del disco anche il primo singolo, We are we now, è un
chiaro riferimento al suo periodo berlinese come momento culminante, dal punto di vista creativo, umano e personale, della sua carriera. Questa terza mostra vuole essere un omaggio a David Bowie e si configura come la tappa zero di un progetto di più ampia portata a cui ONO sta lavorando insieme all’Archivio che gestisce l’immagine dell’artista.
La mostra (12 marzo – 30 aprile 2016) è composta da 27 fotografie di Michael Putland in diversi
formati e il lavoro grafico di Terry Pastor, designer che realizzò la copertina di Ziggy Stardust e Hunky
Dory.

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