Luciano Minguzzi. Disegni e sculture
![Luciano Minguzzi, <em>Grande contorsionista</em>, bronzo, 1952<br /> Luciano Minguzzi, <em>Grande contorsionista</em>, bronzo, 1952<br />](http://www.arte.it/foto/600x450/b9/26146-01_-Minguzzi-grande-contorsionista-bronzo-1952.jpg)
Luciano Minguzzi, Grande contorsionista, bronzo, 1952
Dal 17 Gennaio 2015 al 28 Febbraio 2015
Bologna
Luogo: Bologna
Indirizzo: via Santo Stefano 19/a
Orari: da martedì a sabato 11-19.00
Curatori: Laura Marchesini, Luca Minguzzi, Maurizio Nobile.
Enti promotori:
- Galleria Maurizio Nobile
- Ascom
- Fondazione Luciano Minguzzi di Milano
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39.051.238363
E-Mail info: bologna@maurizionobile.com
Sito ufficiale: http://www.maurizionobile.com
La Galleria Maurizio Nobile apre l’anno con due importanti appuntamenti che raccontano l’artista Luciano Minguzzi attraverso una grande retrospettiva pensata in occasione dei dieci anni dalla morte. Le opere del Minguzzi, il più importante scultore bolognese del Novecento, saranno presentate ad Arte Fiera e, con una più ricca selezione di opere, alla Galleria Maurizio Nobile di Bologna.
Minguzzi è forse l’artista che coniuga al meglio la tradizione artistica locale con le moderne tendenze espressioniste e cubiste europee; formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna sotto la guida di Giorgio Morandi, Ercole Drei e Roberto Longhi studiò gli scultori bolognesi e fiorentini del primo Rinascimento e i moderni Medardo Rosso, Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù che gli offrirono una forte carica di ispirazione.
I suoi studi, uniti ad un soggiorno parigino che si dimostra tappa fondamentale nella sua formazione, qui infatti avrà l'opportunità di vedere le opere dei grandi maestri del passato e dei principali artisti contemporanei, lo porteranno ad affinare le sue capacità artistiche e ad imporsi nel panorama internazionale per le sue qualità espressive e narrative, caratterizzate da dinamismo delle forme e, talvolta, dalla tendenza all’astrazione poetica.
La carriera artistica del Minguzzi, riconosciuta a livello internazionale, fu costellata di premi e riconoscimenti e le sue opere sono conservate nelle collezioni private e nei musei di tutto il mondo.
Le opere in mostra, quasi cinquanta in totale tra quelle esposte alla Galleria Maurizio Nobile e ad Arte Fiera, provengono da prestigiose collezioni italiane, tra le quali quella degli eredi diretti del Minguzzi; in particolare all’interno di quest’ultima sono conservati alcuni inediti, soprattutto disegni preparatori, e le sculture che l’artista aveva deciso di conservare per sé fino alla morte.
La scelta curatoriale si è focalizzata sia sulla produzione scultorea sia su quella grafica al fine di presentare, attraverso entrambe le forme espressive, quel “dialogo” tra i differenti medium, la cui importanza e forza la critica ha già messo in valore.
Il confronto diretto tra disegno e scultura permette di apprezzare l’interessante elaborazione libera e spontanea del Minguzzi che avviene prima, ma a volte anche in maniera parallela, nell’ambito grafico e poi in scultura. La scelta delle opere vorrebbe infatti suggerire anche questa direzione.
Non vi saranno solo progetti grafici, ma anche, quando si è potuto reperirli, dei bozzetti preparatori in gesso e terracotta di alcune delle sue più importanti opere. E’ questo il caso della Contorsionista. Tema più volte affrontato dall’artista, che lo ha portato a rielaborare a più riprese l’idea iniziale e di cui la galleria Maurizio Nobile vorrebbe esporre uno studio grafico, la terracotta preparatoria e il monumentale bronzo.
Saranno poi presenti in mostra alcune delle opere più importanti dello scultore che ripropongono quello che è stato il suo percorso artistico attraverso le opere che egli stesso, decidendo di far entrare nella sua collezione personale, riteneva più vicine alla sua poetica interiore. Si tratta di opere imprescindibili per la conoscenza dello scultore e significative per la storia della scultura italiana.
Minguzzi è forse l’artista che coniuga al meglio la tradizione artistica locale con le moderne tendenze espressioniste e cubiste europee; formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Bologna sotto la guida di Giorgio Morandi, Ercole Drei e Roberto Longhi studiò gli scultori bolognesi e fiorentini del primo Rinascimento e i moderni Medardo Rosso, Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù che gli offrirono una forte carica di ispirazione.
I suoi studi, uniti ad un soggiorno parigino che si dimostra tappa fondamentale nella sua formazione, qui infatti avrà l'opportunità di vedere le opere dei grandi maestri del passato e dei principali artisti contemporanei, lo porteranno ad affinare le sue capacità artistiche e ad imporsi nel panorama internazionale per le sue qualità espressive e narrative, caratterizzate da dinamismo delle forme e, talvolta, dalla tendenza all’astrazione poetica.
La carriera artistica del Minguzzi, riconosciuta a livello internazionale, fu costellata di premi e riconoscimenti e le sue opere sono conservate nelle collezioni private e nei musei di tutto il mondo.
Le opere in mostra, quasi cinquanta in totale tra quelle esposte alla Galleria Maurizio Nobile e ad Arte Fiera, provengono da prestigiose collezioni italiane, tra le quali quella degli eredi diretti del Minguzzi; in particolare all’interno di quest’ultima sono conservati alcuni inediti, soprattutto disegni preparatori, e le sculture che l’artista aveva deciso di conservare per sé fino alla morte.
La scelta curatoriale si è focalizzata sia sulla produzione scultorea sia su quella grafica al fine di presentare, attraverso entrambe le forme espressive, quel “dialogo” tra i differenti medium, la cui importanza e forza la critica ha già messo in valore.
Il confronto diretto tra disegno e scultura permette di apprezzare l’interessante elaborazione libera e spontanea del Minguzzi che avviene prima, ma a volte anche in maniera parallela, nell’ambito grafico e poi in scultura. La scelta delle opere vorrebbe infatti suggerire anche questa direzione.
Non vi saranno solo progetti grafici, ma anche, quando si è potuto reperirli, dei bozzetti preparatori in gesso e terracotta di alcune delle sue più importanti opere. E’ questo il caso della Contorsionista. Tema più volte affrontato dall’artista, che lo ha portato a rielaborare a più riprese l’idea iniziale e di cui la galleria Maurizio Nobile vorrebbe esporre uno studio grafico, la terracotta preparatoria e il monumentale bronzo.
Saranno poi presenti in mostra alcune delle opere più importanti dello scultore che ripropongono quello che è stato il suo percorso artistico attraverso le opere che egli stesso, decidendo di far entrare nella sua collezione personale, riteneva più vicine alla sua poetica interiore. Si tratta di opere imprescindibili per la conoscenza dello scultore e significative per la storia della scultura italiana.
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