A Matter of Form
![Jan Kaláb, Light Green Puddle, 2018, cm. 177x205 Jan Kaláb, Light Green Puddle, 2018, cm. 177x205](http://www.arte.it/foto/600x450/9a/85297-MAGMA-gallery_Jan_Kal_b_2018_Light_Green_Puddle_177x205_cm.jpg)
Jan Kaláb, Light Green Puddle, 2018, cm. 177x205
Dal 17 Novembre 2018 al 12 Gennaio 2019
Bologna
Luogo: MAGMA Gallery
Indirizzo: via Santo Stefano 164
Orari: dal mercoledì al sabato ore 15.30-19 o su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 380 767 5718
E-Mail info: info@magma.gallery
Sito ufficiale: http://www.magma.gallery
MAGMA gallery è lieta di presentare la mostra “A Matter of Form”, dal 17 novembre 2018 al 12 gennaio 2019, con opere di Jan Kaláb (Repubblica Ceca), SatOne (Germania), Stephen Smith (Regno Unito).
Anche in questa nuova mostra la galleria continua a proporre al pubblico grandi nomi internazionali per la prima volta in Italia, come nel caso di SatOne e Stephen Smith, e a far proseguire la collaborazione con Jan Kaláb, del quale sarà inoltre disponibile per l’occasione la nuovissima e completa monografia “Point of Space”, realizzata in collaborazione con la galleria. Jan Kaláb, inoltre, presto tornerà nuovamente a Bologna con una mostra personale ad Artefiera 2019 a cura di MAGMA gallery.
“A Matter of Form”, una questione di forma, vuole ironicamente focalizzare fin da subito l’attenzione sulla diversità dei tre stili proposti, una visione ampia e concreta dell’astrattismo urbano. In tutte le opere esposte, realizzate appositamente per la mostra, le forme e le geometrie sono costruite e rielaborate secondo un processo di astrazione in grado di creare un dialogo tra i motivi geometrici e la superficie compositiva della tela stessa. Nelle opere dei tre artisti è presente un perfetto equilibrio tra compressione delle forme e minimalismo, capace di generare dei sorprendenti effetti di profondità e dinamismo.
Jan Kaláb (Praga, 1978) è uno dei più importanti autori dell’astrattismo geometrico e urbano internazionale. Nel 2018 l’Albin Polasek Museum & Sculpture Gardens in Florida gli dedica una retrospettiva dal titolo “Soul of Graffiti”, con un focus sulla scultura. Nel 2017 a Cracovia, Polonia, le sue opere sono esposte tramite il progetto pubblico Abstract Forum, insieme a quelle di altri grandi nomi come Nelio, Moneyless e Remi Rough tra gli altri, proponendo al pubblico uno sguardo ampio sull’evoluzione attuale dell’arte urbana astratta. Nello stesso anno Magma gallery presenta la sua prima personale in Italia, intitolata “Zooom”. Nel 2015 espone al MAXXI di Roma, Italia, partecipando alla collettiva “Et Cetera”, mostra dedicata all’arte cecoslovacca contemporanea post-regime comunista. Nel 2011, dopo aver preso parte alla prima “Biennal de Graffiti Fine Art” al MUBE Museum di San Paolo, Brasile, espone presso il museo MASP della stessa città.
SatOne (Rafael Gerlach - La Victoria, Venezuela, 1977) sin dall'inizio della sua carriera si fa notare per la qualità della sua ricerca, prendendo parte a mostre storiche dedicate all’arte urbana come “Urban Discipline” nel 2002 ad Amburgo, accanto a artisti come Os Gemeos, Daim, Banksy. Le sue opere fanno parte della prestigiosa collezione del Museo Urban Nation, inaugurato a Berlino nel 2017; nel 2016 ha partecipato al famoso festival Plastic Murs a Valencia. Nel 2014 ha preso parte all’importante ed esclusiva Biennale Artmossphere di Mosca. In Italia troviamo SatOne nelle prime mostre dedicate alla street art come “Urban Signs” a Palazzo Fogazzaro a Vicenza nel 2005 e al Museo Civico di Bassano del Grappa con la collettiva “INFART 3” nel 2008, mentre i suoi murales inconfondibili colorano muri di tutto il mondo, da New York a Parigi.
Stephen Smith (Regno Unito, 1976) ha esposto le sue opere presso importanti spazi istituzionali internazionali tra cui il MU ad Eindhoven, Olanda, al Baltic Centre for Contemporary Art in Inghilterra e presso il Nam June Paik Centre in Corea del Sud. È stato selezionato per importanti residenze artistiche presso il Plymouth Arts Centre, Regno Unito, nel 2016, al California Institute of the Arts nel 2014 e nel 2011 presso il Russian Space Centre per il progetto “Unknown Fields Division” incentrato su Chernobyl. Da ricordare i premi British Council Visual Arts Award nel 2008 e nel 2006 l’Arts Council of England Visual Arts Award.
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