Laura Pugno. Dissonanze
Dal 10 Ottobre 2015 al 01 Novembre 2015
Biella
Luogo: Museo del Territorio
Indirizzo: via Quintino Sella
Orari: mer-dom 15-18.30
Curatori: Francesco Dama
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 015 2529345
E-Mail info: cultura@comune.biella.it
Sito ufficiale: http://www.museodelterritorio.biella.it
In occasione dell’XI Giornata del Contemporaneo AMACI, il Museo del Territorio Biellese è lieto di presentare Dissonanze, mostra personale dell’artista Laura Pugno.
Lavorando con una serie di tecniche disparate, dal disegno al video, dalla scultura alla fotografia, il principale tema della ricerca di Pugno è la critica della visione.
Il paesaggio, inteso come principale elemento di caratterizzazione di un territorio, è il soggetto privilegiato dall’artista. Attraverso il proprio lavoro Pugno rivela le costruzioni sociologiche e culturali alla base del paesaggio, spesso lavorando con fotografie di
montagna che l’artista stessa scatta durante le sue escursioni e che modifica successivamente.
Dissonanze, a cura di Francesco Dama, si apre con il video Meccanismi di Difesa, (2013).
Pugno incornicia una scena di montagna su cui le ombre delle nuvole sovrastanti agiscono veloci, ora oscurando i rilievi della valle, ora mettendone in risalto i volumi.
Nella teoria psicanalitica, i meccanismi di difesa sono funzioni dell’io che operano senza che l’individuo ne sia pienamente cosciente, pur modificandone il comportamento.
Allo stesso modo, nel video lo scorrere delle ombre è estraneo all’essenza del paesaggio, ma ne modifica la percezione da parte dello spettatore.
Il percorso espositivo continua con una serie di lavori su carta realizzati pensando al legame storico-estetico che lega il paesaggio alla storia dell’arte. In questa serie intitolata Morfogenesi (2015), Pugno ha impiegato come materiale di
partenza incisioni e scene di paesaggio conservate in alcuni volumi della Biblioteca Civica di Biella.
Le diverse cifre stilistiche impiegate nella resa del paesaggio nel corso della storia dell’arte sono la testimonianza di come la cultura visiva sia cambiata nel tempo.
Ricontestualizzando i soggetti di queste immagini trovate, l’artista invita il visitatore a considerare quanto il modo di vedere e di percepire la realtà non sia mai univoco, essendo sempre soggetto a continui cambiamenti.
La mostra si conclude con l’installazione site-specific Congedo (2015), che Pugno ha realizzato durante il corso di una breve residenza presso il museo.
L’installazione rappresenta l’esito finale dell’azione dell’artista: Pugno ha cancellato le immagini incollate su alcuni pannelli di legno utilizzando un flessibile. La polvere creata da questo lavoro è stata fatta depositare sugli oggetti circostanti, conservata ed esposta come residuo delle immagini originarie.
Lavorando con una serie di tecniche disparate, dal disegno al video, dalla scultura alla fotografia, il principale tema della ricerca di Pugno è la critica della visione.
Il paesaggio, inteso come principale elemento di caratterizzazione di un territorio, è il soggetto privilegiato dall’artista. Attraverso il proprio lavoro Pugno rivela le costruzioni sociologiche e culturali alla base del paesaggio, spesso lavorando con fotografie di
montagna che l’artista stessa scatta durante le sue escursioni e che modifica successivamente.
Dissonanze, a cura di Francesco Dama, si apre con il video Meccanismi di Difesa, (2013).
Pugno incornicia una scena di montagna su cui le ombre delle nuvole sovrastanti agiscono veloci, ora oscurando i rilievi della valle, ora mettendone in risalto i volumi.
Nella teoria psicanalitica, i meccanismi di difesa sono funzioni dell’io che operano senza che l’individuo ne sia pienamente cosciente, pur modificandone il comportamento.
Allo stesso modo, nel video lo scorrere delle ombre è estraneo all’essenza del paesaggio, ma ne modifica la percezione da parte dello spettatore.
Il percorso espositivo continua con una serie di lavori su carta realizzati pensando al legame storico-estetico che lega il paesaggio alla storia dell’arte. In questa serie intitolata Morfogenesi (2015), Pugno ha impiegato come materiale di
partenza incisioni e scene di paesaggio conservate in alcuni volumi della Biblioteca Civica di Biella.
Le diverse cifre stilistiche impiegate nella resa del paesaggio nel corso della storia dell’arte sono la testimonianza di come la cultura visiva sia cambiata nel tempo.
Ricontestualizzando i soggetti di queste immagini trovate, l’artista invita il visitatore a considerare quanto il modo di vedere e di percepire la realtà non sia mai univoco, essendo sempre soggetto a continui cambiamenti.
La mostra si conclude con l’installazione site-specific Congedo (2015), che Pugno ha realizzato durante il corso di una breve residenza presso il museo.
L’installazione rappresenta l’esito finale dell’azione dell’artista: Pugno ha cancellato le immagini incollate su alcuni pannelli di legno utilizzando un flessibile. La polvere creata da questo lavoro è stata fatta depositare sugli oggetti circostanti, conservata ed esposta come residuo delle immagini originarie.
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