Riscoprire La Carrara. Mantegna, Bellini, Raffaello e Moroni. Restauri e capolavori in dialogo
Dal 13 Maggio 2014 al 27 Luglio 2014
Bergamo
Luogo: GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: via San Tomaso 53
Orari: da martedì a domenica 10 - 13 / 15 - 19
Curatori: Maria Cristina Rodeschini
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 4
Telefono per informazioni: +39 035 399528 / 02 89053149
E-Mail info: press@adicorbetta.org
Sito ufficiale: http://www.gamec.it
In vista della riapertura dell’Accademia Carrara un doppio progetto espositivo a Bergamo, da metà maggio a fine luglio 2014, presso GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea: un percorso tra Rinascimento e Ottocento mostra alcuni capolavori restaurati, parte della Collezione, da Mantegna, Bellini, Raffaello a Moroni e Ceruti, alcuni dei quali posti in dialogo con opere provenienti dalle più importanti collezioni d’Italia: dagli Uffizi alla Pinacoteca Nazionale di Bologna in anteprima una sezione dedicata al prossimo allestimento dell’Accademia Carrara, insieme a una documentazione multimediale che racconta il nuovo ordinamento e affascina il visitatore descrivendo il lavoro di questi ultimi anni.
Riscoprire La Carrara segna una tappa fondamentale del percorso che porterà l’Accademia alla riapertura e offre al pubblico l’opportunità di entrare in contatto con capolavori restaurati e con l’emozione del nuovo allestimento. Riscoprire La Carrara rappresenta un viaggio affascinante tra alcune opere dal Rinascimento all’Ottocento italiano e un momento di quieta riflessione sul metodo e sul senso del lavoro museale, a servizio di una tradizione che merita, oggi più che mai, di essere valorizzata e protetta.
Un percorso tra Rinascimento e Ottocento: 33 opere tra capolavori della collezione dell’Accademia Carrara e dipinti provenienti da importati istituzioni museali d’Italia, posti in dialogo, raccontano e documentano cinque secoli di storia dell’arte.
Il percorso si apre con la grande stagione del Rinascimento veneto e lombardo grazie ad Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Giovanni Antonio Boltraffio e Giovan Battista Moroni; si sofferma su capolavori riconosciuti come il San Sebastiano del giovane Raffaello Sanzio, tocca l’umana realtà di Giacomo Ceruti e si chiude sui ritratti di Giacomo Trécourt, allievo dell’Accademia nel corso dell’Ottocento.
Per celebrare e valorizzare l’importanza del patrimonio della Carrara, anche grazie agli ultimi restauri, alcune opere in mostra sono state affiancate a “opere ospiti” provenienti dalle più importanti collezioni italiane: il posto d’onore è assegnato a Raffaello presentato grazie al confronto tra il San Sebastiano dell’Accademia Carrara e il Cristo benedicente dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia; si prosegue con il commovente accostamento della Madonna col Bambino del Mantegna insieme a quella di Vincenzo Foppa dal Museo Poldi Pezzoli di Milano; la Madonna del latte del Boltraffio è proposta vicino al Ritratto di gentiluomo dagli Uffizi di Firenze; raffinato e istruttivo l’accostamento tra la Gentildonna con il libro di Giovan Battista Moroni e il Ritratto di Alessandro Farnese opera di Anthonis Mor dalla Galleria Nazionale di Parma; la “Pittura della realtà” è documentata dalla Scena di cortile di Giuseppe Maria Crespi dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna posta accanto alla Giovanetta con ventaglio del Pitocchetto; interessante il confronto tra il ritratto della Carrara di Giacomo Trécourt con i due ritratti dai Musei Civici di Pavia del medesimo artista; infine la Statua reliquiario di Santa Palazia di Francesco Arrighi, uno dei pezzi più preziosi della collezione Zeri donata all'Accademia Carrara è presentata accanto al Braccio reliquiario di San Paolino della Cattedrale di Senigallia. Le “opere ospiti”, scelte in relazione con i capolavori della Collezione, sono un omaggio alla nuova Carrara e un modo per documentare la rete di rapporti che legano il suo prezioso e unico patrimonio alle tante e prestigiose raccolte italiane.
Il restauro di una parte significativa delle opere in mostra è stato reso possibile dal supporto del Rotary Bergamo Sud: un impegno carico di senso di responsabilità che ha garantito interventi conservativi sulle opere del Quattrocento della raccolta di Guglielmo Lochis (1789 -1859), tra le quali spiccano la Madonna col Bambino di Carlo Crivelli e il Ritratto di giovane di Giovanni Bellini.
La sezione dedicata al nuovo allestimento dell’Accademia Carrara presenta in anteprima un saggio del nuovo allestimento del museo e racconta con un video la simulazione della visita della nuova Collezione e con fotografie e documenti le fasi conclusive dei lavori dedicati alla riapertura della monumentale sede neoclassica. Una possibilità per il visitatore di comprendere la complessità e apprezzare i tanti livelli tecnici e percettivi che contribuiscono a definire, nell’ambiente, il carattere e il timbro dell’esperienza museale.
Fondata nel 1796 dal conte Giacomo Carrara e arricchita in oltre duecento anni di storia dai lasciti di grandi conoscitori come Guglielmo Lochis, Giovanni Morelli e in tempi più recenti Federico Zeri, l’Accademia Carrara è memoria e simbolo del collezionismo italiano che ha preservato capolavori assoluti della storia dell’arte, testimonianze dei secoli compresi tra il XV e il XIX di artisti quali Pisanello, Botticelli, Giovanni Bellini, Mantegna, Raffaello, Moroni, Baschenis, Fra Galgario, Tiepolo, Canaletto e Piccio.
Lungo tutto il percorso della mostra, una parte importante di Riscoprire la Carrara è stata riservata alla sezione didattica che, grazie anche a strumenti audiovisivi, consente al pubblico di apprezzare in maniera più consapevole le opere restaurate e la restituzione delle antiche cornici e di avere un punto di osservazione sul complesso lavoro “dietro le quinte” che i conservatori del museo hanno dedicato alla nuova immagine delle collezioni.
Riscoprire La Carrara segna una tappa fondamentale del percorso che porterà l’Accademia alla riapertura e offre al pubblico l’opportunità di entrare in contatto con capolavori restaurati e con l’emozione del nuovo allestimento. Riscoprire La Carrara rappresenta un viaggio affascinante tra alcune opere dal Rinascimento all’Ottocento italiano e un momento di quieta riflessione sul metodo e sul senso del lavoro museale, a servizio di una tradizione che merita, oggi più che mai, di essere valorizzata e protetta.
Un percorso tra Rinascimento e Ottocento: 33 opere tra capolavori della collezione dell’Accademia Carrara e dipinti provenienti da importati istituzioni museali d’Italia, posti in dialogo, raccontano e documentano cinque secoli di storia dell’arte.
Il percorso si apre con la grande stagione del Rinascimento veneto e lombardo grazie ad Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Giovanni Antonio Boltraffio e Giovan Battista Moroni; si sofferma su capolavori riconosciuti come il San Sebastiano del giovane Raffaello Sanzio, tocca l’umana realtà di Giacomo Ceruti e si chiude sui ritratti di Giacomo Trécourt, allievo dell’Accademia nel corso dell’Ottocento.
Per celebrare e valorizzare l’importanza del patrimonio della Carrara, anche grazie agli ultimi restauri, alcune opere in mostra sono state affiancate a “opere ospiti” provenienti dalle più importanti collezioni italiane: il posto d’onore è assegnato a Raffaello presentato grazie al confronto tra il San Sebastiano dell’Accademia Carrara e il Cristo benedicente dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia; si prosegue con il commovente accostamento della Madonna col Bambino del Mantegna insieme a quella di Vincenzo Foppa dal Museo Poldi Pezzoli di Milano; la Madonna del latte del Boltraffio è proposta vicino al Ritratto di gentiluomo dagli Uffizi di Firenze; raffinato e istruttivo l’accostamento tra la Gentildonna con il libro di Giovan Battista Moroni e il Ritratto di Alessandro Farnese opera di Anthonis Mor dalla Galleria Nazionale di Parma; la “Pittura della realtà” è documentata dalla Scena di cortile di Giuseppe Maria Crespi dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna posta accanto alla Giovanetta con ventaglio del Pitocchetto; interessante il confronto tra il ritratto della Carrara di Giacomo Trécourt con i due ritratti dai Musei Civici di Pavia del medesimo artista; infine la Statua reliquiario di Santa Palazia di Francesco Arrighi, uno dei pezzi più preziosi della collezione Zeri donata all'Accademia Carrara è presentata accanto al Braccio reliquiario di San Paolino della Cattedrale di Senigallia. Le “opere ospiti”, scelte in relazione con i capolavori della Collezione, sono un omaggio alla nuova Carrara e un modo per documentare la rete di rapporti che legano il suo prezioso e unico patrimonio alle tante e prestigiose raccolte italiane.
Il restauro di una parte significativa delle opere in mostra è stato reso possibile dal supporto del Rotary Bergamo Sud: un impegno carico di senso di responsabilità che ha garantito interventi conservativi sulle opere del Quattrocento della raccolta di Guglielmo Lochis (1789 -1859), tra le quali spiccano la Madonna col Bambino di Carlo Crivelli e il Ritratto di giovane di Giovanni Bellini.
La sezione dedicata al nuovo allestimento dell’Accademia Carrara presenta in anteprima un saggio del nuovo allestimento del museo e racconta con un video la simulazione della visita della nuova Collezione e con fotografie e documenti le fasi conclusive dei lavori dedicati alla riapertura della monumentale sede neoclassica. Una possibilità per il visitatore di comprendere la complessità e apprezzare i tanti livelli tecnici e percettivi che contribuiscono a definire, nell’ambiente, il carattere e il timbro dell’esperienza museale.
Fondata nel 1796 dal conte Giacomo Carrara e arricchita in oltre duecento anni di storia dai lasciti di grandi conoscitori come Guglielmo Lochis, Giovanni Morelli e in tempi più recenti Federico Zeri, l’Accademia Carrara è memoria e simbolo del collezionismo italiano che ha preservato capolavori assoluti della storia dell’arte, testimonianze dei secoli compresi tra il XV e il XIX di artisti quali Pisanello, Botticelli, Giovanni Bellini, Mantegna, Raffaello, Moroni, Baschenis, Fra Galgario, Tiepolo, Canaletto e Piccio.
Lungo tutto il percorso della mostra, una parte importante di Riscoprire la Carrara è stata riservata alla sezione didattica che, grazie anche a strumenti audiovisivi, consente al pubblico di apprezzare in maniera più consapevole le opere restaurate e la restituzione delle antiche cornici e di avere un punto di osservazione sul complesso lavoro “dietro le quinte” che i conservatori del museo hanno dedicato alla nuova immagine delle collezioni.
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