Wainer Vaccari. Quadri e disegni
![Wainer Vaccari, Viandante in città, 2016, olio su tela Wainer Vaccari, Viandante in città, 2016, olio su tela](http://www.arte.it/foto/600x450/19/53871-Wainer_Vaccari_2016_-_Olio_su_tela_cm_100x80_-_Viandante_in_citt_2.jpg)
Wainer Vaccari, Viandante in città, 2016, olio su tela
Dal 08 Ottobre 2016 al 12 Novembre 2016
Bari
Luogo: Itinerari Arte Contemporanea
Indirizzo: via Giuseppe Bozzi 17
Orari: dal martedì al sabato 11-13 / 18-20
E-Mail info: itinerari95@virgilio.it
Dall’8 ottobre al 12 novembre 2016 presso la Galleria Itinerari Arte Contemporanea di Bari, con la mostra “Quadri e disegni”, Wainer Vaccari espone nuove opere riconducibili all’ultima fase del suo lavoro.
La mostra di Bari è la prima in Italia che unisce sia dipinti che disegni appartenenti al nuovo linguaggio di Vaccari. Una maniera in cui il mondo narrativo degli anni Novanta, costellato di figure enigmatiche, sfuggenti, inquietanti e affascinanti allo stesso tempo, viene recuperato e riproposto in una chiave del tutto innovativa. I soggetti sono come rigenerati e ricomposti attraverso una scansione molecolare delle immagini, ben evidenziabile nei cosiddetti “pixel espansi”, liberati dalle coordinate cartesiane. Nella pittura di Vaccari queste “particelle dipinte” sono elementi di luce e frammentazione dello spazio visivo, mentre nel disegno appaiono come frammenti di un codice macchina che scorre, per poi fermarsi momentaneamente a decantare un’immagine riconoscibile.
Nel rinnovamento del linguaggio dell’artista, contribuiscono anche l’interesse per l’epistemologia e la lettura delle trasformazioni quantistiche nel microcosmo. Il punto nevralgico del nuovo paradigma rimane però sempre quello della matrice, cioè da immagini preesistenti crearne di nuove basandosi su variabili quali flusso, casualità e mappe concettuali.
Viandanti carponi (Visitatori diurni, 2015) oppure stanti e ritratti insieme a un piccolo compagno di viaggio sulla spalla (Viandante in città, 2016), figure di profilo che si abbeverano a un fiume (Sotto Riva, 2015), intente a girare l’angolo buio di una via (Verso casa, 2016), o a cercare un qualcosa di misterioso nel profondo della terra (Via Torre 68, 2016) tornano dal passato nel loro ruolo forte di archetipo. Con loro tornano anche gli oggetti, elementi o motivi che dir si voglia, del vasto repertorio di Vaccari: acqua, recipienti circolari, porte, buchi nella terra e profondità in cui le creature scrutano. Simboli connessi agli archetipi che legano il concreto all’astratto. Il realismo manierista anni Novanta cede così il passo a un nuovo vocabolario visuale intriso di elementi pittorici fatti di segni, schegge e particelle giustapposte, che ricordano le sperimentazioni divisioniste.
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