Duro Janecovic. Fotografo Croato, Artista Europeo
Dal 15 Luglio 2014 al 15 Settembre 2014
Bari
Luogo: Castello Svevo
Indirizzo: p.zza Federico II di Svevia
Orari: tutti i giorni 8,30-19,30
Curatori: Alessandro Boscarino, Marco Miglio
Enti promotori:
- MiBACT
- Comune di Bari
Telefono per informazioni: +39 080 5281113
E-Mail info: dr-pug@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.puglia.beniculturali.it/
Dopo il successo ottenuto a Roma presso la Sala del Refettorio di Palazzo Venezia (17 dicembre 2013 - 12 gennaio 2014), arriva a Bari, in mostra, una significativa selezione di immagini del fotografo zagrebese, realizzate tra il 1932 e il 1935: una gamma vasta di soggetti, motivi, inquadrature, approfondimenti che Janekovic coglie con il suo obiettivo. Il visitatore può guardare, attraverso le fotografie, verso l’altra sponda dell’Adriatico e ancor più lontano, alla Zagabria degli anni Trenta.
Questa presentazione in Italia di un segmento dell’eredità fotografica croata rappresenta un’ulteriore conferma dei legami, fra i tanti, intercorsi tra l’Italia e la Croazia, anche tramite la fotografia.
Il lavoro di Duro Janekovic (1912-1989) è rimasto fino ad alcuni anni fa completamente sconosciuto al mondo fotografico croato ed europeo, e contribuisce a completare con suoi lavori il racconto dell’ atmosfera tipica degli anni Trenta.
Duro Janekovic è stato, a cavallo fra gli anni Venti e Trenta, un personaggio speciale della scena di Zagabria, testimoniando la nascita di una città moderna, con una vita urbana dinamica che recepisce a pieno respiro l'ondata del modernismo europeo.
Attraverso le sue fotografie Janekovic diviene cronista della sua città, della vita cittadina, dalle signore agli accattoni, dalle ballerine agli emarginati che vivono in periferia.
Gli anni Venti e Trenta rappresentano per il fotogiornalismo, grazie all’urbanizzazione, all’avvento della società dei consumi ed alla diffusione dello sport e degli svaghi di massa, anni di grande creatività. Seguendo l’esempio della "Berliner Illustrirte Zeitung" di fama mondiale, anche a Zagabria inizia la pubblicazione di riviste illustrate e dal taglio piuttosto moderno, come la Svijet (Il Mondo) e Kulisa (La Scena), che offrono alla fotografia uno spazio importante.
Nel 1933 Janekovic diviene uno dei primi fotocronisti professionali della Croazia e le sue numerose fotocronache sono pubblicate proprio nella rivista "Kulisa": le sue foto notturne di Zagabria sono uniche, scattate con una esposizione lunga o doppia; le prospettive e i punti di vista fotografici di Janekovic sono particolarmente intriganti se si collegano a quelli di Aleksander Rodcenko del quale sono, anche per tempo di nascita, paralleli. Le vedute dall’alto e dal basso e le composizioni diagonali dimostrano nei due autori un’eccezionale affinità e una sensibilità comuni.
In uno stile che ricorda la miglior fotografia tedesca di quel tempo, le sue fotografie sportive annotano in prevalenza il movimento e l’uso di prospettive trasversali e di angoli di ripresa inusuali. Janekovic mostra uno speciale talento per l’azione ed il movimento: cogliendo la palla appena lanciata, il corridore al momento dell’arrivo al traguardo, il saltatore nello stacco. Egli stesso, sportivo appassionato, correva accanto o innanzi al concorrente, ritrovandosi così protagonista e fotografo, con risultati sorprendenti per le possibilità tecniche del tempo.
Questa presentazione in Italia di un segmento dell’eredità fotografica croata rappresenta un’ulteriore conferma dei legami, fra i tanti, intercorsi tra l’Italia e la Croazia, anche tramite la fotografia.
Il lavoro di Duro Janekovic (1912-1989) è rimasto fino ad alcuni anni fa completamente sconosciuto al mondo fotografico croato ed europeo, e contribuisce a completare con suoi lavori il racconto dell’ atmosfera tipica degli anni Trenta.
Duro Janekovic è stato, a cavallo fra gli anni Venti e Trenta, un personaggio speciale della scena di Zagabria, testimoniando la nascita di una città moderna, con una vita urbana dinamica che recepisce a pieno respiro l'ondata del modernismo europeo.
Attraverso le sue fotografie Janekovic diviene cronista della sua città, della vita cittadina, dalle signore agli accattoni, dalle ballerine agli emarginati che vivono in periferia.
Gli anni Venti e Trenta rappresentano per il fotogiornalismo, grazie all’urbanizzazione, all’avvento della società dei consumi ed alla diffusione dello sport e degli svaghi di massa, anni di grande creatività. Seguendo l’esempio della "Berliner Illustrirte Zeitung" di fama mondiale, anche a Zagabria inizia la pubblicazione di riviste illustrate e dal taglio piuttosto moderno, come la Svijet (Il Mondo) e Kulisa (La Scena), che offrono alla fotografia uno spazio importante.
Nel 1933 Janekovic diviene uno dei primi fotocronisti professionali della Croazia e le sue numerose fotocronache sono pubblicate proprio nella rivista "Kulisa": le sue foto notturne di Zagabria sono uniche, scattate con una esposizione lunga o doppia; le prospettive e i punti di vista fotografici di Janekovic sono particolarmente intriganti se si collegano a quelli di Aleksander Rodcenko del quale sono, anche per tempo di nascita, paralleli. Le vedute dall’alto e dal basso e le composizioni diagonali dimostrano nei due autori un’eccezionale affinità e una sensibilità comuni.
In uno stile che ricorda la miglior fotografia tedesca di quel tempo, le sue fotografie sportive annotano in prevalenza il movimento e l’uso di prospettive trasversali e di angoli di ripresa inusuali. Janekovic mostra uno speciale talento per l’azione ed il movimento: cogliendo la palla appena lanciata, il corridore al momento dell’arrivo al traguardo, il saltatore nello stacco. Egli stesso, sportivo appassionato, correva accanto o innanzi al concorrente, ritrovandosi così protagonista e fotografo, con risultati sorprendenti per le possibilità tecniche del tempo.
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