Aurelio Bulzatti. Dipinti
Dal 27 Aprile 2014 al 31 Maggio 2014
Andria | Bari
Luogo: Centro Culturale Le Muse
Indirizzo: via G. Giolitti 10
Orari: feriali 18.30-21; festivi 10.30-13 / 18.30-21
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0883 558136
E-Mail info: centroculturalelemuse@gmail.com
La mostra di opere di Aurelio Bulzatti che oggi il Centro Le Muse propone è una tappa importante nell’ormai lungo e laborioso percorso di ricerca intrapreso da questo artista appartato, ma più che mai presente nella scena artistica nazionale. La riservata sobrietà del suo modo di essere, infatti, dona forza e decisione ad una proposta pittorica energica e consapevole della propria forza. Una proposta che non ha paura di affrontare le asperità di un presente dilaniato dalla crisi delle idee e delle prospettive, prima ancora che delle opportunità economiche e sociali. Aurelio Bulzatti non ci racconta la crisi dell’oggi come un analista o un romanziere, ma non ha paura di continuare la sua riflessione sulla pittura immergendo il pennello – anche - nello specifico dell’angoscia, della solitudine, dell’irrazionalità del nostro tempo. Lo fa proponendoci i suoi quadri singoli e i dittici, i trittici e i polittici che, nell’insieme, tessono le trama di un discorso sull’arte che non può non essere anche un discorso sull’ansia afinalistica che divora gli uomini e le donne di oggi.
Scrive Roberto Gramiccia in catalogo, nel suo testo non a caso intitolato Che fretta c’è…?: «La trama della pittura di Bullzatti, la composizione, l’accordo dei colori, l’aura che si sprigiona – una specie di polvere dorata – dalle sue superfici è strutturalmente contraria alla frenesia e all’illimitatezza dell’accumulazione, non solo perché richiede tempo nell’esecuzione a velature sovrapposte; non solo perché intrattiene in sé la memoria di una pittura antica che difende il primato del colore, come quella veneta; ma soprattutto perché richiede tempo per essere apprezzata. (…) Una calma antisoporifera ti pervade se osservi i dipinti di questo artista con l’attenzione e la sensibilità che meritano. Che non è la calma antierotica dell’ansiolitico. Ma piuttosto il piacevole approdo a una decongestione degli affanni che rappresenta il miglior preludio a una sensualità più profonda, evoluta e appagante».
Scrive Roberto Gramiccia in catalogo, nel suo testo non a caso intitolato Che fretta c’è…?: «La trama della pittura di Bullzatti, la composizione, l’accordo dei colori, l’aura che si sprigiona – una specie di polvere dorata – dalle sue superfici è strutturalmente contraria alla frenesia e all’illimitatezza dell’accumulazione, non solo perché richiede tempo nell’esecuzione a velature sovrapposte; non solo perché intrattiene in sé la memoria di una pittura antica che difende il primato del colore, come quella veneta; ma soprattutto perché richiede tempo per essere apprezzata. (…) Una calma antisoporifera ti pervade se osservi i dipinti di questo artista con l’attenzione e la sensibilità che meritano. Che non è la calma antierotica dell’ansiolitico. Ma piuttosto il piacevole approdo a una decongestione degli affanni che rappresenta il miglior preludio a una sensualità più profonda, evoluta e appagante».
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