Pizzi Cannella. La fontana ferma. Fusioni in bronzo 1987-2013
![Pizzi Cannella. La fontana ferma. Fusioni in bronzo 1987-2013, Complesso Monumentale Carcere Borbonico, Avellino Pizzi Cannella. La fontana ferma. Fusioni in bronzo 1987-2013, Complesso Monumentale Carcere Borbonico, Avellino](http://www.arte.it/foto/600x450/91/27519-pc.jpg)
Pizzi Cannella. La fontana ferma. Fusioni in bronzo 1987-2013, Complesso Monumentale Carcere Borbonico, Avellino
Dal 19 Gennaio 2015 al 09 Febbraio 2015
Avellino
Luogo: Complesso Monumentale Carcere Borbonico
Indirizzo: via Dalmazia 22
Orari: da lunedì a venerdì 17-20
Curatori: Maria Savarese
Enti promotori:
- Comune di Bagnoli Irpino (AV)
- Regione Campania
- Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@irpiniaunsistemafraculturaememoria.it
Sito ufficiale: http://www.irpiniaunsistemafraculturaememoria.it
Dal 19 gennaio al 9 febbraio 2015 l’Irpinia torna a parlare di arte contemporanea con la mostra “Pizzi Cannella. La fontana ferma. Fusioni in bronzo 1987-2013”, la prima personale dell’artista romano in terra irpina.
L’adesione di Piero Pizzi Cannella, uno dei maggiori artisti contemporanei italiani, al progetto “Irpinia: un sistema fra cultura e memoria” conferma la qualità degli eventi che il piano di rivalorizzazione ha saputo portare sul territorio, rendendo l’Irpinia luogo vivace e proiettato verso il futuro.
La partecipazione di importanti personalità del panorama culturale italiano -da Ettore Scola a Gianni Fiorito, da Toni Servillo a Paolo Sorrentino, da Moni Ovadia allo stesso Pizzi Cannella, da Andres Neumann a Fabrizio Gifuni-, con la conseguente grande affluenza di pubblico, ha confermato la possibilità che le terre irpine diventino meta culturale e turistica.
Pensata appositamente per le stanze del Complesso Monumentale Carcere Borbonico di Avellino, il principale polo museale della provincia avellinese, “Pizzi Cannella. La fontana ferma. Fusioni in bronzo 1987-2013” presenta oltre venti opere, tra sculture e carte. In questa occasione, Piero Pizzi Cannella svela alcuni dei suoi lavori più intimi: l’artista ha più volte intrecciato alla sua attività pittorica quella scultorea dando vita, con quest’ultima, a piccoli oggetti preziosi e segreti. Nucleo della mostra è l’installazione La Fontana Ferma, composta da quattro grandi anfore all’interno delle quali è previsto un sistema di irrigazione che consente un gioco specchiante di acqua sempre a filo con la bocca dei vasi. Attorno ad essa, ruotano 14 sculture inedite, realizzate nell'arco di quasi 30 anni: i Gioielli, le Conchiglie, i Fiori secchi e le Lucertole che lo stesso artista definisce i suoi "personaggi immaginari", sempre presenti nelle sue tele, compaiono qui per la prima volta sotto forma di scultura. Alle sculture, si aggiungono alcune grandi carte (cm 130x90) che approfondiscono la tematica dei vasi e delle anfore.
La prima scultura in creta realizzata dall'artista risale al 1978; ad essa, nel corso dei decenni, si sono aggiunte numerose piccole opere, alcune delle quali raggruppate in questa mostra per la prima volta.
La scultura, nell'opera di Pizzi Cannella, è una diretta emanazione dei suoi disegni, una loro materializzazione tridimensionale senza alcuna velleità di appropriarsi dello spazio. L'artista lavora con diversi mezzi, prediligendo tele e carta, ma le sculture e le ceramiche realizzate in passato risultano idealmente atti che compongono un'unica grande opera.
Il progetto è promosso dal Comune di Bagnoli Irpino (AV), finanziato dalla Regione Campania attraverso P.O. F.E.S.R. Regione Campania 2007-2013 Ob. Op. 1.12 e gode del matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli.
L’adesione di Piero Pizzi Cannella, uno dei maggiori artisti contemporanei italiani, al progetto “Irpinia: un sistema fra cultura e memoria” conferma la qualità degli eventi che il piano di rivalorizzazione ha saputo portare sul territorio, rendendo l’Irpinia luogo vivace e proiettato verso il futuro.
La partecipazione di importanti personalità del panorama culturale italiano -da Ettore Scola a Gianni Fiorito, da Toni Servillo a Paolo Sorrentino, da Moni Ovadia allo stesso Pizzi Cannella, da Andres Neumann a Fabrizio Gifuni-, con la conseguente grande affluenza di pubblico, ha confermato la possibilità che le terre irpine diventino meta culturale e turistica.
Pensata appositamente per le stanze del Complesso Monumentale Carcere Borbonico di Avellino, il principale polo museale della provincia avellinese, “Pizzi Cannella. La fontana ferma. Fusioni in bronzo 1987-2013” presenta oltre venti opere, tra sculture e carte. In questa occasione, Piero Pizzi Cannella svela alcuni dei suoi lavori più intimi: l’artista ha più volte intrecciato alla sua attività pittorica quella scultorea dando vita, con quest’ultima, a piccoli oggetti preziosi e segreti. Nucleo della mostra è l’installazione La Fontana Ferma, composta da quattro grandi anfore all’interno delle quali è previsto un sistema di irrigazione che consente un gioco specchiante di acqua sempre a filo con la bocca dei vasi. Attorno ad essa, ruotano 14 sculture inedite, realizzate nell'arco di quasi 30 anni: i Gioielli, le Conchiglie, i Fiori secchi e le Lucertole che lo stesso artista definisce i suoi "personaggi immaginari", sempre presenti nelle sue tele, compaiono qui per la prima volta sotto forma di scultura. Alle sculture, si aggiungono alcune grandi carte (cm 130x90) che approfondiscono la tematica dei vasi e delle anfore.
La prima scultura in creta realizzata dall'artista risale al 1978; ad essa, nel corso dei decenni, si sono aggiunte numerose piccole opere, alcune delle quali raggruppate in questa mostra per la prima volta.
La scultura, nell'opera di Pizzi Cannella, è una diretta emanazione dei suoi disegni, una loro materializzazione tridimensionale senza alcuna velleità di appropriarsi dello spazio. L'artista lavora con diversi mezzi, prediligendo tele e carta, ma le sculture e le ceramiche realizzate in passato risultano idealmente atti che compongono un'unica grande opera.
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