La memoria dell’Aosta. Il Sacrario del 4° Reggimento Alpini
Dal 03 Febbraio 2022 al 31 Maggio 2022
Bard | Aosta
Luogo: Forte di Bard
Indirizzo: Via Vittorio Emanuele II, 85
Orari: Martedì-venerdì 10.00-18.00. Sabato, domenica e festivi 10.00-19.00. Lunedì chiuso
Enti promotori:
- Con il patrocinio di ANA – Associazione Nazionale Alpini
Costo del biglietto: Intero: 8,00 euro, Ridotto: 7,00 euro. Gratuito minori di 25 anni
Telefono per informazioni: +39 0125 833811
E-Mail info: info@fortedibard.it
Sito ufficiale: http://www.fortedibard.it
Le sale espositive del Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere del Forte di Bard ospitano l’esposizione dei cimeli appartenenti allo storico Sacrario del Battaglione Aosta e del 4° Reggimento Alpini, sino ad oggi conservati all’interno della Caserma “Cesare Battisti” di Aosta.
La mostra “La memoria dell’Aosta. Il Sacrario del 4° Reggimento Alpini” presenta 124 pezzi tra i più rappresentativi e significativi della storia del Battaglione Aosta e del 4° Reggimento: tra essi, i diari storici dei Battaglioni, lettere e fotografie dal fronte, uniformi d’epoca ed effetti personali appartenuti a coloro che fecero la storia del Battaglione e del Reggimento. La mostra è organizzata dal Forte di Bard e dal Centro Addestramento Alpino dell’Esercito Italiano con Gianni Ardoino per l’attività di ricerca ed è curata da Gianfranco Ialongo e dall’Associazione Forte di Bard.
LE ORIGINI DELLA COLLEZIONE
Il promotore morale e materiale del Sacrario fu il Colonnello Carlo Rossi, comandante del 4° Reggimento Alpini, dal 1927 al 1934. Ancor prima che la caserma Testa Fochi fosse costruita, Rossi promosse la ricerca e la raccolta di materiali, con l’obiettivo di onorare la memoria e il sacrificio degli Alpini che presero parte alla Prima Guerra Mondiale. Si tratta di centinaia di reperti che trovarono posto nel Sacrario all’interno della Caserma Testa Fochi in modo ufficiale a partire dal 18 maggio 1940.
Le vicende belliche del primo Novecento avevano impresso un marchio indelebile in coloro che le avevano vissute. Essi trovarono nell’Istituzione Militare la volontà di costruire un memoriale in cui le sofferenze e l’eroismo, attraverso gli oggetti, le fotografie e i documenti conservati, avessero uno spazio utile per trasmettere i valori e la memoria storica delle azioni che videro protagonista il 4° Reggimento Alpini. Ex alpini, militari in armi, famiglie di caduti e civili, contribuirono nel tempo all’arricchimento del Sacrario.
La mostra “La memoria dell’Aosta. Il Sacrario del 4° Reggimento Alpini” presenta 124 pezzi tra i più rappresentativi e significativi della storia del Battaglione Aosta e del 4° Reggimento: tra essi, i diari storici dei Battaglioni, lettere e fotografie dal fronte, uniformi d’epoca ed effetti personali appartenuti a coloro che fecero la storia del Battaglione e del Reggimento. La mostra è organizzata dal Forte di Bard e dal Centro Addestramento Alpino dell’Esercito Italiano con Gianni Ardoino per l’attività di ricerca ed è curata da Gianfranco Ialongo e dall’Associazione Forte di Bard.
LE ORIGINI DELLA COLLEZIONE
Il promotore morale e materiale del Sacrario fu il Colonnello Carlo Rossi, comandante del 4° Reggimento Alpini, dal 1927 al 1934. Ancor prima che la caserma Testa Fochi fosse costruita, Rossi promosse la ricerca e la raccolta di materiali, con l’obiettivo di onorare la memoria e il sacrificio degli Alpini che presero parte alla Prima Guerra Mondiale. Si tratta di centinaia di reperti che trovarono posto nel Sacrario all’interno della Caserma Testa Fochi in modo ufficiale a partire dal 18 maggio 1940.
Le vicende belliche del primo Novecento avevano impresso un marchio indelebile in coloro che le avevano vissute. Essi trovarono nell’Istituzione Militare la volontà di costruire un memoriale in cui le sofferenze e l’eroismo, attraverso gli oggetti, le fotografie e i documenti conservati, avessero uno spazio utile per trasmettere i valori e la memoria storica delle azioni che videro protagonista il 4° Reggimento Alpini. Ex alpini, militari in armi, famiglie di caduti e civili, contribuirono nel tempo all’arricchimento del Sacrario.
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