William Congdon. In The Death of One. Artista e ambulanziere nell’inferno di Bergen-Belsen / maggio 1945
Dal 13 Gennaio 2023 al 19 Febbraio 2023
Jesi | Ancona
Luogo: Palazzo Bisaccioni
Indirizzo: Piazza Colocci 4
Orari: tutti i giorni 9:30-13 / 15:30-19:30
Curatori: Rodolfo Balzarotti e Francesco Gesti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0731 207523
E-Mail info: info@fondazionecrj.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionecrj.it
In occasione della Giornata della Memoria 2023, la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, in collaborazione con The William G.Congdon Foundation, con il patrocinio della Regione Marche, della Missione Diplomatica degli Stati Uniti in Italia, Fondazione Intercultura onlus e del Memoriale della Shoah di Milano, presenta dal 13 gennaio al 19 febbraio 2023, presso la sede espositiva di Palazzo Bisaccioni a Jesi, la mostra William Congdon. In The Death of One. Artista e ambulanziere nell’inferno di Bergen-Belsen / maggio 1945, a cura di Rodolfo Balzarotti e Francesco Gesti e con il coordinamento di Mauro Tarantino.
L’esposizione, già prodotta dalla William G. Congdon Foundation e allestita presso il Memoriale della Shoah di Milano fino allo scorso marzo 2022, torna ora a Jesi a cavallo della ricorrenza annuale del 27 gennaio 2023, Giornata della Memoria, per dare spazio alla testimonianza del celebre pittore americano William Congdon, che operò in qualità di ambulanziere dell’American Field Service nel terribile campo di concentramento di Bergen Belsen appena liberato dalle truppe inglesi.
Tra la fine dell’aprile e la fine del maggio del 1945, infatti, William Congdon lavorò al recupero dei sopravvissuti del campo di concentramento di Bergen Belsen, assistendo in prima persona all’indicibile orrore dell’Olocausto: un’esperienza che lo segnò tanto in profondità da essere determinante nella sua decisione di dedicarsi alla pittura. Ai volti che vide Congdon tentò di dare una forma attraverso testi e schizzi raccolti in un diario, in seguito rielaborato in un dattiloscritto dal titolo “In the Death of One”, una sorta di memoriale delle sue campagne militari, che culminava, nell’ultima parte, in una serie di descrizioni di momenti e figure particolarmente strazianti del Campo di Belsen. Il testo, che rappresenta una preziosissima e rara documentazione dell’impatto che questo fenomeno inaudito ebbe sui primi soccorritori, e che l’artista avrebbe voluto vedere pubblicato insieme ai numerosi disegni eseguiti sul posto, rimase di fatto inedito, e lo è tutt’oggi, salvo alcune sezioni pubblicate di recente sulla rivista “Italian Poetry” della Columbia University.
La mostra William Congdon. In The Death of One ha come filo conduttore proprio quest’opera di Congdon, di cui sono riportate alcune pagine originali, a cui si aggiungono una serie di disegni, di opere a olio, testi e documenti che testimoniano quest’esperienza di guerra.
Il percorso si articola attraverso un triplice apparato didattico-documentario: sulla biografia di William Congdon, sulla storia dell’American Field Service, nonché sul campo di concentramento di Bergen-Belsen (Bassa Sassonia) nei suoi tragici sviluppi tra il 1939 e il 1945.
Seguono poi alcuni disegni originali eseguiti sul posto e altri presenti solo in riproduzione, a cui si aggiunge un bronzo realizzato prima della guerra insieme a un paio di dipinti degli anni successivi, a mostrare la rapida e radicale trasformazione dell’arte di Congdon dopo i traumatici eventi vissuti durante il conflitto.
Infine, due sussidi multimediali fanno da corredo alla mostra: un video durante il quale voci di attori madrelingua offrono la lettura alternata, in italiano e in inglese, di alcune pagine del dattiloscritto In the Death of One, su un fondo di inquietanti flashes luminosi e sonori; e un brevissimo filmato muto realizzato sul posto da un ambulanziere dell’American Field Service, che riprende le opere di soccorso nel campo di Bergen-Belsen nel maggio del 1945.
Inaugurazione 13 gennaio ore 18
L’esposizione, già prodotta dalla William G. Congdon Foundation e allestita presso il Memoriale della Shoah di Milano fino allo scorso marzo 2022, torna ora a Jesi a cavallo della ricorrenza annuale del 27 gennaio 2023, Giornata della Memoria, per dare spazio alla testimonianza del celebre pittore americano William Congdon, che operò in qualità di ambulanziere dell’American Field Service nel terribile campo di concentramento di Bergen Belsen appena liberato dalle truppe inglesi.
Tra la fine dell’aprile e la fine del maggio del 1945, infatti, William Congdon lavorò al recupero dei sopravvissuti del campo di concentramento di Bergen Belsen, assistendo in prima persona all’indicibile orrore dell’Olocausto: un’esperienza che lo segnò tanto in profondità da essere determinante nella sua decisione di dedicarsi alla pittura. Ai volti che vide Congdon tentò di dare una forma attraverso testi e schizzi raccolti in un diario, in seguito rielaborato in un dattiloscritto dal titolo “In the Death of One”, una sorta di memoriale delle sue campagne militari, che culminava, nell’ultima parte, in una serie di descrizioni di momenti e figure particolarmente strazianti del Campo di Belsen. Il testo, che rappresenta una preziosissima e rara documentazione dell’impatto che questo fenomeno inaudito ebbe sui primi soccorritori, e che l’artista avrebbe voluto vedere pubblicato insieme ai numerosi disegni eseguiti sul posto, rimase di fatto inedito, e lo è tutt’oggi, salvo alcune sezioni pubblicate di recente sulla rivista “Italian Poetry” della Columbia University.
La mostra William Congdon. In The Death of One ha come filo conduttore proprio quest’opera di Congdon, di cui sono riportate alcune pagine originali, a cui si aggiungono una serie di disegni, di opere a olio, testi e documenti che testimoniano quest’esperienza di guerra.
Il percorso si articola attraverso un triplice apparato didattico-documentario: sulla biografia di William Congdon, sulla storia dell’American Field Service, nonché sul campo di concentramento di Bergen-Belsen (Bassa Sassonia) nei suoi tragici sviluppi tra il 1939 e il 1945.
Seguono poi alcuni disegni originali eseguiti sul posto e altri presenti solo in riproduzione, a cui si aggiunge un bronzo realizzato prima della guerra insieme a un paio di dipinti degli anni successivi, a mostrare la rapida e radicale trasformazione dell’arte di Congdon dopo i traumatici eventi vissuti durante il conflitto.
Infine, due sussidi multimediali fanno da corredo alla mostra: un video durante il quale voci di attori madrelingua offrono la lettura alternata, in italiano e in inglese, di alcune pagine del dattiloscritto In the Death of One, su un fondo di inquietanti flashes luminosi e sonori; e un brevissimo filmato muto realizzato sul posto da un ambulanziere dell’American Field Service, che riprende le opere di soccorso nel campo di Bergen-Belsen nel maggio del 1945.
Inaugurazione 13 gennaio ore 18
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