Nell'ex chiesa di Sant'Agostino per Anversa barocca 2018. Rubens inspires
Ad Anversa Jan Fabre reinterpreta il Barocco fiammingo
Plantin-Moretus (apertura al pubblico dal 3 settembre al 10 dicembre, tutti i lunedì dalle 14 alle 20), Jan Fabre, Pale d'altare per la Chiesa di Sant'Agostino, Anversa, 2017 | Foto: © Attilio Maranzano | © Angelos bvba | Courtesy of Jan Fabre e Visitflanders
Samantha De Martin
29/08/2018
Alcune corazze di coleotteri color verde smeraldo, con il loro incredibile effetto cromatico, diffondono nell’ex Chiesa di Sant’Agostino ad Anversa suggestioni e sfumature di luminosa bellezza.
È l’esuberanza barocca dell’eclettico e rubensiano Jan Fabre che filtra potente dalle tre opere The Monastic Performance, The Mystic Contract e The Ecstatic Recording realizzate dall’artista di Anversa nell’ambito di Anversa barocca 2018, Rubens Inspires, l'iniziativa volta a celebrare per un intero anno l’illustre artista fiammingo e parte del più ampio programma triennale Flemish Masters dedicato ai maestri fiamminghi Rubens, Bruegel e Van Eyck.
Fabre è stato chiamato a tradurre i tre capolavori barocchi dei Maestri del Seicento nel linguaggio dell’arte contemporanea, attraverso nuove pale d’altare.
Correva il 1628 ad Anversa, quando l’Ordine degli Agostiniani commissionava alle “tre corone” Pieter Paul Rubens, Jacob Jordaens e Antoon Van Dyck tre pale d’altare per la Chiesa di Sant’Agostino, oggi parte della collezione permanente del Museo Reale di Belle Arti di Anversa (KMSKA), ancora chiuso per restauro.
Per il Matrimonio Mistico di Santa Caterina, dipinto per l'altare maggiore e di indiscusso influsso veneziano, Rubens aveva ricevuto l'esorbitante cifra di 3mila fiorini, mentre il Martirio di Sant'Apollonia, realizzato con il suo assistente Jordaens per la navata destra, affiancava La passione di Sant'Agostino concepita da Antoon Van Dyck per la navata sinistra.
A distanza di quasi 400 anni quella stessa chiesa - eretta tra il 1615 e il 1618 da Wenceslas Cobergher, con il suo prezioso pulpito intagliato, opera di Hendrik Frans Verbruggen, oggi sconsacrata e sede di AMUZ, l’auditorium che organizza da 25 anni il festival Laus Polyphoniae dedicato alla musica antica - conferisce il medesimo onore all’artista visivo concittadino di Rubens.
L’intervento di Fabre propone elementi chiave della sua arte: l’agnello, il fuoco, la figura femminile, la spiritualità e infine i diamanti, omaggio ad Anversa, sua città natale.
Le tre opere che campeggiano in questa sorta di santuario dei maestri fiamminghi saranno visibili al pubblico tutti i lunedì, a partire dal 3 Settembre e fino al 10 Dicembre, dalle ore 14 alle ore 20.
Per conoscere le altre aperture straordinarie basta consultare il sito www.amuz.be
Leggi anche:
• Tour tra le chiese di Anversa alla scoperta dell'arte di ieri e di oggi, da Rubens a Fabre
• Le Fiandre celebrano gli "ambasciatori" fiamminghi
• Ispirazioni barocche ad Anversa
• A passeggio per Anversa tra musei, curiosità e atmosfere barocche
È l’esuberanza barocca dell’eclettico e rubensiano Jan Fabre che filtra potente dalle tre opere The Monastic Performance, The Mystic Contract e The Ecstatic Recording realizzate dall’artista di Anversa nell’ambito di Anversa barocca 2018, Rubens Inspires, l'iniziativa volta a celebrare per un intero anno l’illustre artista fiammingo e parte del più ampio programma triennale Flemish Masters dedicato ai maestri fiamminghi Rubens, Bruegel e Van Eyck.
Fabre è stato chiamato a tradurre i tre capolavori barocchi dei Maestri del Seicento nel linguaggio dell’arte contemporanea, attraverso nuove pale d’altare.
Correva il 1628 ad Anversa, quando l’Ordine degli Agostiniani commissionava alle “tre corone” Pieter Paul Rubens, Jacob Jordaens e Antoon Van Dyck tre pale d’altare per la Chiesa di Sant’Agostino, oggi parte della collezione permanente del Museo Reale di Belle Arti di Anversa (KMSKA), ancora chiuso per restauro.
Per il Matrimonio Mistico di Santa Caterina, dipinto per l'altare maggiore e di indiscusso influsso veneziano, Rubens aveva ricevuto l'esorbitante cifra di 3mila fiorini, mentre il Martirio di Sant'Apollonia, realizzato con il suo assistente Jordaens per la navata destra, affiancava La passione di Sant'Agostino concepita da Antoon Van Dyck per la navata sinistra.
A distanza di quasi 400 anni quella stessa chiesa - eretta tra il 1615 e il 1618 da Wenceslas Cobergher, con il suo prezioso pulpito intagliato, opera di Hendrik Frans Verbruggen, oggi sconsacrata e sede di AMUZ, l’auditorium che organizza da 25 anni il festival Laus Polyphoniae dedicato alla musica antica - conferisce il medesimo onore all’artista visivo concittadino di Rubens.
L’intervento di Fabre propone elementi chiave della sua arte: l’agnello, il fuoco, la figura femminile, la spiritualità e infine i diamanti, omaggio ad Anversa, sua città natale.
Le tre opere che campeggiano in questa sorta di santuario dei maestri fiamminghi saranno visibili al pubblico tutti i lunedì, a partire dal 3 Settembre e fino al 10 Dicembre, dalle ore 14 alle ore 20.
Per conoscere le altre aperture straordinarie basta consultare il sito www.amuz.be
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