Museum of Nonhumanity - Inaugurazione
Dal 23 Giugno 2017 al 23 Giugno 2017
Santarcangelo di Romagna | Rimini
Luogo: Museum of Nonhumanity
Indirizzo: piazza Guglielmo Marconi 1
Curatori: Terike Haapoja, Laura Gustafsson
Costo del biglietto: sarà lo spettatore a decidere quanto pagare il biglietto: se 0€, 5€ o 10€
Sito ufficiale: http://www.museumofnonhumanity.org
Venerdì 23 giugno alle ore 18, Santarcangelo Festival inaugurerà un nuovo spazio museale in esclusiva per l’Italia nel centro della città, il Museum of Nonhumanity, Museo della Nonumanità. Curato da Terike Haapoja, artista visiva di origine finlandese di stanza a New York, e dalla scrittrice Laura Gustafsson, insieme per il progetto History of Others, il Museum of Nonhumanity, già allestito ad Helsinki nel settembre 2016, è un punto nodale per il Festival, un esercizio d'immaginazione che ci invita a riflettere sulla storia delle discriminazioni, in un mondo in cui non ve ne siano più. L'inaugurazione è affidata a Alice Parma, Sindaco di Santarcangelo, e a Cécile Kyenge Kashetu, Membro del Parlamento Europeo; seguiranno vernissage, aperitivo e concerti.
Il Museo presenta la storia della distinzione tra esseri umani e altri animali, e il modo in cui questo confine immaginario è usato per giustificare oppressioni: il tutto sarà animato da una programmazione di seminari, incontri e dibattiti fino alla chiusura della rassegna, il 16 luglio. Per l'occasione, verrà realizzato un Vegan Cafè nel centro del paese di Santarcangelo: in quest’ultimo spazio si darà il via alle performance, ai dibattiti e ai workshop dedicati al tema della “non-umanità”.
Sempre il 23 giugno, dalle ore 20 si lascerà invece spazio alla musica con il Dj-set Wowo e alle 22 il concerto di OPA OPA aka INVASIONI BALCANICHE,progetto nato nel 2011 dall’incontro della poetessa/performer Jonida Prifti (Albania) e della musicista/compositrice Iva Stanisic (Serbia), che insieme mescolano pop, dance, hip hop, turbo folk e tallava.
History of Others è un progetto artistico e di ricerca curato dall’artista visiva che si concentra sulle problematiche legate ad una visione antropocentrica del mondo, ponendosi come obiettivo la ricerca di terreni adatti ad una società più inclusiva. Immaginando punti di vista di altre specie, o mappando la storia della deumanizzazione, la ricerca di History of Others riguarda l’utilizzo di biotecnologie, l’industrializzazione o la produzione dei sistemi di conoscenza, ed è coordinata in collaborazione con professionisti etologi, scienziati cognitivi e curatori artistici. Il museo comprende due parti: una grande installazione multischermo e un ampio programma di incontri (Freedom for Every Body, co-curato da Stefania Minghini Azzarello) con studiosi, artisti e attivisti che proporranno idee e visioni per una società più inclusiva.
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