Irene Zundel. Oltre il velo dell’apparenza
![Irene Zundel, Sintonía visual, 2017. Tubos de acrílico, cristal sobre impresión, 90 x 107.3 x 8.2 cm Irene Zundel, Sintonía visual, 2017. Tubos de acrílico, cristal sobre impresión, 90 x 107.3 x 8.2 cm](http://www.arte.it/foto/600x450/3d/65409-IZ_11_jpg_.jpg)
Irene Zundel, Sintonía visual, 2017. Tubos de acrílico, cristal sobre impresión, 90 x 107.3 x 8.2 cm
Dal 17 Giugno 2017 al 06 Agosto 2017
Venezia
Luogo: Centro Culturale Don Orione Artigianelli
Indirizzo: Zattere Dorsoduro 909/A
Enti promotori:
- Agenzia Must Wanted Group
Telefono per informazioni: +39 041.522.4077
E-Mail info: info@donorione-venezia.it
Sito ufficiale: http://www.irenezundel.com/
Per il suo debutto in Europa, Irene Zundel ha scelto il palcoscenico veneziano, nei mesi della 57^ Biennale.
L’artista messicana, Premio per l’arte alla Biennale del Contemporaneo di Firenze, sarà in Sala Tiziano agli Artigianelli con l’istallazione “Oltre il velo dell’apparenza”, affianca da una selezione di suoi altri lavori recenti.
Dopo la “prima” veneziana promossa dall’Agenzia Must Wanted Group, la mostra sarà in diverse sedi americane.
Al pubblico veneziano, la Zundel propone l’emozione di immergersi in una “nuvola” composta da mezzo milione di fili, ciascuno teso da un piccolo peso.
Il visitatore, muovendosi, godrà – essendone egli stesso autore – di continue nuove prospettive, in un microcosmo di colori dove è reale ciò che è irreale e l’irreale è assolutamente reale. A seconda della prospettiva che si va a creare e a seconda dell’approccio e della visione dello spettatore-attore.
All’astrazione, Zundel è giunta solo nella più recente delle sue fasi creative, dopo le esperienze nel mondo del design e il fondamentale sodalizio con Enrique Jally, maestro che l’ha avvicinata alla scultura nelle sue forme classiche.
Acquisite “le ali per volare”, Zundel ha avvertito l’urgenza di superare, meglio destrutturare, le forme arrotondate dell’arte, per condurle alla purezza della geometria.
Partendo dal triangolo, elemento per le perfetto, ricomponendolo all’infinito e trasfondendogli i colori del suo Messico.
“Ho scoperto che tutto si può fare con la geometria. Anche rappresentare se stessi.
Tutti i pezzi più recenti – riconosce l’artista – sono miei ritratti. Parlano di me, del come mi sento oggi, rivelano il mio animo. Rappresentano un momento della mia vita felicemente armonico”.
Nei lavorI di Irene Zundel si riverbera l’eco degli artisti che lei ha avvertito più vicini. Da Escher ai maestri centro e nord americani dell’arte cinetica. “La mia ispirazione viene anche dal guardare, vedere, interagire con quello che ho visto e metabolizzato, oltre che da quello che vedo e che sogno”.
Con in più l’urgenza della luce e del colore che l’ha portata a misurarsi con materiali per lei inusuali come il plexiglass e con il poliuretano. In una continua sperimentazione, alla ricerca di forme e materie che, nelle sue mani, riverberino riflessi, luce, colori e profondità. Alla ricerca di “media” fisici per dar corpo il suo mondo interno, che oggi è straripante di colori, emozioni e visioni.
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