La collezione del Parco archeologico in un allestimento permanente completamente rinnovato
Nel nuovo Antiquarium tutta la vita di Pompei, tra tesori e quotidianità
Tesoro di amuleti, I secolo d.C., Bronzo, Casa con Giardino (V, 2 ), su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Samantha De Martin
25/01/2021
“Molte sciagure sono accadute nel mondo, ma poche hanno procurato altrettanta gioia alla posterità. Credo sia difficile vedere qualcosa di più interessante”. Scriveva così Goethe nel 1786, vinto dallo stupore per quella quotidianità riemersa dal grande scrigno di epoche e tesori chiamato Pompei.
Oggi quella città tutta riti e storie, con le sue case affrescate, i templi, le terme, le tabernae, i monumenti costruiti da magistrati e da potenti personaggi locali - talvolta donne come nell’Edificio di Eumachia - rivive con la sua storia grazie all’Antiquarium, il nuovo percorso museale che apre per la prima volta i suoi cancelli al pubblico in una veste completamente rinnovata.
Dall’età sannitica (IV secolo a.C.) all'eruzione del 79 d.C., la città sepolta si racconta svelando il suo nuovo spazio museale, con i tesori più preziosi e, al tempo stesso, le scoperte più clamorose degli ultimi scavi.
La dea Venere su una quadriga trainata da elefanti, I secolo d.C., Affresco, Officina dei Feltrai (IX 7, 5), su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Uno spazio completamente rinnovato
Lo spazio, completamente rinnovato, rimanda a quella che fu la prima concezione museale di Amedeo Maiuri e costituisce un percorso di introduzione alla visita del sito archeologico. La nascita dell’Antiquarium di Pompei risale al 1873-74, quando l’archeologo Giuseppe Fiorelli volle costruire una sede espositiva negli spazi sottostanti la terrazza del Tempio di Venere, con affaccio su Porta Marina. Solo più tardi, nel 1926, Amedeo Maiuri allargherà la sede, mentre il bombardamento del 1943 provocherà la distruzione di una sala e la perdita di diversi reperti. Il colpo di grazia giunse con il terremoto del 1980 che determinò nuovamente la chiusura dell’Antiquarium, questa volta per 36 lunghi anni, fino a quando, nel 2016, l’edificio non fu riaperto per l’allestimento di esposizioni temporanee.
Una foto storica dell'Antiquarium | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Da Pompei prima di Roma all’eruzione del 79 d.C.
In questo nuovo allestimento permanente - curato da COR arquitectos & Flavia Chiavaroli - che abbraccia undici sale, la storia di Pompei rivive in sei sezioni: Prima di Roma, Roma vs Pompei, Pompeis difficile est, Tota Italia, A fundamentis reficere, L’ultimo giorno. Qui è la luce a farla da padrone, tessendo la stessa atmosfera dell’Antiquarium pensato da Amedeo Maiuri, accogliendo lo sguardo meravigliato del visitatore in un’ambientazione d’altri tempi grazie al recupero spaziale delle gallerie originali e al restauro delle vetrine espositive degli anni Cinquanta.
Il nuovo Antiquarium offre per la prima volta la possibilità di trovarsi in una città media dell’Italia antica, con le sue case e la sua gente. Varcando il grande portale in pietra lavica con un “lettering”, “ANTIQUARIUM”, il visitatore è pronto a tuffarsi tra gli affreschi della Casa del Bracciale d’oro, ad ammirare gli argenti di Moregine, a distendere lo sguardo sul triclinio della Casa del Menandro, e tra frammenti di stucco in I stile delle fauces della Casa di Orione. E ancora a curiosare tra gli amuleti della Casa con Giardino, fino a commuoversi di fronte agli ultimi calchi delle vittime dalla villa di Civita Giuliana.
Parete con architetture prospettiche, Metà I secolo a.C., Affresco area vesuviana, Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
La visita ha inizio attraverso una “summa pompeiana”, che introduce al percorso. Qui potremo comprendere cosa accadde nel V secolo a.C., quando i templi smisero di essere frequentati. Scivolando tra i secoli che assistono al passaggio dall’alleanza con Roma al “secolo d’oro”, seguiremo l’attività dei mercanti pompeiani nel bacino del Mediterraneo, a caccia dei prodotti locali, come il vino e il garum, scambiati tra oriente e occidente.
Attraverso un’espressione proverbiale attribuita a Cicerone capiremo perché fosse così difficile fare carriera a Pompei e in che modo la creazione di una colonia di veterani dell’esercito di Silla abbia cambiato per sempre la vita della città.
La Pompei del lusso, delle ville dell’aristocrazia e dei nuovi ricchi, la Pompei delle risse - come quella narrata da Tacito, scatenatasi nell’anfiteatro, che vide contrapposti Nucerini e Pompeiani - emerge dall’avvincente percorso del rinnovato Antiquarium. Fino al suo ultimo giorno.
“Pompei è sprofondata a causa di un terremoto che ha devastato tutte le regioni adiacenti...A questi danni se ne aggiungono altri: è morto un gregge di seicento pecore, alcune statue si sono rotte, alcuni dopo questi fatti sono andati errando con la mente sconvolta e non più padroni di sé” è la testimonianza di Seneca nelle Naturales quaestiones.
La furia della natura si insinua nel mondo “dorato” della prima età imperiale spezzando ogni cosa. È il 24 agosto del 79 d.C. (o il 24 ottobre, come suggeriscono recenti studi e scoperte). Il Vesuvio riversa una pioggia di lapilli e frammenti litici su Pompei. Crolla ogni cosa e i cittadini tentano una disperata fuga camminando sulla spessa coltre di pomici. Alle 7.30 del giorno successivo una scarica violentissima di gas tossico e cenere ardente piega definitivamente la città. È una pioggia di cenere sottile che aderisce alle forme dei corpi e alle pieghe delle vesti, avvolgendo ogni cosa.
L'Antiquarium di Pompei | Courtesy Parco archeologico di Pompei
Visita con assistente digitale
Chiunque lo desideri, durante il percorso di visita, potrà essere affiancato da un "chat bot", un assistente digitale in grado di fornire alcune delucidazioni sulle diverse stagioni vissute nei secoli da Pompei ancora prima di diventare la grande città che conosciamo.
L’acceso all’Antiquarium consigliato è da Piazza Esedra ed è incluso nella tariffa di ingresso al sito.
Il biglietto è acquistabile on-line e sul sito di Ticketone. L’accesso all’Antiquarium è incluso nel biglietto di ingresso agli scavi. Le visite sono consentite, dal 1° novembre al 31 marzo, dalle 9 alle 17, con ultimo ingresso 15.30.
Coppette contenenti i pigmenti impiegati per le decorazioni parietali, I secolo d.C., Pompei, su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Leggi anche:
• Pompei, tra storie e gloria, in un podcast in sei episodi
• L'ultima meraviglia di Pompei: riemerge per intero il "fast food" della Regio V
Oggi quella città tutta riti e storie, con le sue case affrescate, i templi, le terme, le tabernae, i monumenti costruiti da magistrati e da potenti personaggi locali - talvolta donne come nell’Edificio di Eumachia - rivive con la sua storia grazie all’Antiquarium, il nuovo percorso museale che apre per la prima volta i suoi cancelli al pubblico in una veste completamente rinnovata.
Dall’età sannitica (IV secolo a.C.) all'eruzione del 79 d.C., la città sepolta si racconta svelando il suo nuovo spazio museale, con i tesori più preziosi e, al tempo stesso, le scoperte più clamorose degli ultimi scavi.
La dea Venere su una quadriga trainata da elefanti, I secolo d.C., Affresco, Officina dei Feltrai (IX 7, 5), su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Uno spazio completamente rinnovato
Lo spazio, completamente rinnovato, rimanda a quella che fu la prima concezione museale di Amedeo Maiuri e costituisce un percorso di introduzione alla visita del sito archeologico. La nascita dell’Antiquarium di Pompei risale al 1873-74, quando l’archeologo Giuseppe Fiorelli volle costruire una sede espositiva negli spazi sottostanti la terrazza del Tempio di Venere, con affaccio su Porta Marina. Solo più tardi, nel 1926, Amedeo Maiuri allargherà la sede, mentre il bombardamento del 1943 provocherà la distruzione di una sala e la perdita di diversi reperti. Il colpo di grazia giunse con il terremoto del 1980 che determinò nuovamente la chiusura dell’Antiquarium, questa volta per 36 lunghi anni, fino a quando, nel 2016, l’edificio non fu riaperto per l’allestimento di esposizioni temporanee.
Una foto storica dell'Antiquarium | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Da Pompei prima di Roma all’eruzione del 79 d.C.
In questo nuovo allestimento permanente - curato da COR arquitectos & Flavia Chiavaroli - che abbraccia undici sale, la storia di Pompei rivive in sei sezioni: Prima di Roma, Roma vs Pompei, Pompeis difficile est, Tota Italia, A fundamentis reficere, L’ultimo giorno. Qui è la luce a farla da padrone, tessendo la stessa atmosfera dell’Antiquarium pensato da Amedeo Maiuri, accogliendo lo sguardo meravigliato del visitatore in un’ambientazione d’altri tempi grazie al recupero spaziale delle gallerie originali e al restauro delle vetrine espositive degli anni Cinquanta.
Il nuovo Antiquarium offre per la prima volta la possibilità di trovarsi in una città media dell’Italia antica, con le sue case e la sua gente. Varcando il grande portale in pietra lavica con un “lettering”, “ANTIQUARIUM”, il visitatore è pronto a tuffarsi tra gli affreschi della Casa del Bracciale d’oro, ad ammirare gli argenti di Moregine, a distendere lo sguardo sul triclinio della Casa del Menandro, e tra frammenti di stucco in I stile delle fauces della Casa di Orione. E ancora a curiosare tra gli amuleti della Casa con Giardino, fino a commuoversi di fronte agli ultimi calchi delle vittime dalla villa di Civita Giuliana.
Parete con architetture prospettiche, Metà I secolo a.C., Affresco area vesuviana, Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
La visita ha inizio attraverso una “summa pompeiana”, che introduce al percorso. Qui potremo comprendere cosa accadde nel V secolo a.C., quando i templi smisero di essere frequentati. Scivolando tra i secoli che assistono al passaggio dall’alleanza con Roma al “secolo d’oro”, seguiremo l’attività dei mercanti pompeiani nel bacino del Mediterraneo, a caccia dei prodotti locali, come il vino e il garum, scambiati tra oriente e occidente.
Attraverso un’espressione proverbiale attribuita a Cicerone capiremo perché fosse così difficile fare carriera a Pompei e in che modo la creazione di una colonia di veterani dell’esercito di Silla abbia cambiato per sempre la vita della città.
La Pompei del lusso, delle ville dell’aristocrazia e dei nuovi ricchi, la Pompei delle risse - come quella narrata da Tacito, scatenatasi nell’anfiteatro, che vide contrapposti Nucerini e Pompeiani - emerge dall’avvincente percorso del rinnovato Antiquarium. Fino al suo ultimo giorno.
“Pompei è sprofondata a causa di un terremoto che ha devastato tutte le regioni adiacenti...A questi danni se ne aggiungono altri: è morto un gregge di seicento pecore, alcune statue si sono rotte, alcuni dopo questi fatti sono andati errando con la mente sconvolta e non più padroni di sé” è la testimonianza di Seneca nelle Naturales quaestiones.
La furia della natura si insinua nel mondo “dorato” della prima età imperiale spezzando ogni cosa. È il 24 agosto del 79 d.C. (o il 24 ottobre, come suggeriscono recenti studi e scoperte). Il Vesuvio riversa una pioggia di lapilli e frammenti litici su Pompei. Crolla ogni cosa e i cittadini tentano una disperata fuga camminando sulla spessa coltre di pomici. Alle 7.30 del giorno successivo una scarica violentissima di gas tossico e cenere ardente piega definitivamente la città. È una pioggia di cenere sottile che aderisce alle forme dei corpi e alle pieghe delle vesti, avvolgendo ogni cosa.
L'Antiquarium di Pompei | Courtesy Parco archeologico di Pompei
Visita con assistente digitale
Chiunque lo desideri, durante il percorso di visita, potrà essere affiancato da un "chat bot", un assistente digitale in grado di fornire alcune delucidazioni sulle diverse stagioni vissute nei secoli da Pompei ancora prima di diventare la grande città che conosciamo.
L’acceso all’Antiquarium consigliato è da Piazza Esedra ed è incluso nella tariffa di ingresso al sito.
Il biglietto è acquistabile on-line e sul sito di Ticketone. L’accesso all’Antiquarium è incluso nel biglietto di ingresso agli scavi. Le visite sono consentite, dal 1° novembre al 31 marzo, dalle 9 alle 17, con ultimo ingresso 15.30.
Coppette contenenti i pigmenti impiegati per le decorazioni parietali, I secolo d.C., Pompei, su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
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