Trittico di san Giovenale
Tommaso di ser Giovanni Cassai
Il comparto di sinistra viene ritenuto dagli studiosi più debole e tradizionale rispetto agli altri due, probabilmente perché fu il primo ad essere dipinto. In esso sono raffigurati S. Bartolomeo , col mantello grigio-violaceo chiaro e la veste rossa , e San Biagio col piviale rosso e la veste bianca: prevale fortemente il rosso come colore simbolo del martirio.
Entrambi i Santi si presentano con gli attributi della loro santità e martirio: S. Bartolomeo col libro e il coltello, S. Biagio col pastorale e il raspino di ferro.
Ad essi pare fosse molto devota la famiglia Castellani: Ivo Becattini presume che nelle sembianze di S. Bartolomeo si potrebbe raffigurare Bartolomeo il figlio prediletto di Vanni, sacerdote e canonico.
S. Biagio invece, coi suoi capelli e barba brizzolati, sarebbe lo stesso Vanni poco più che cinquantenne, il quale avrebbe introdotto a S. Giovenale il culto di questo Santo.
Il comparto di destra è l'ultimo in ordine di esecuzione.
In esso cogliamo la graduale maturazione dell'arte masaccesca nei più raffinati accostamenti di colore e in una accentuazione del vigore spirituale dei Santi rappresentati.
San Giovenale è ritratto in una posizione tanto difficile quanto vitale, con la testa incassata e lo sguardo fisso sul libro aperto nella mano inguantata. Ha il piviale di un porpora lumeggiato, tipico di Masaccio. Accanto a lui S. Antonio, figura molto cara alla devozione contadina. Si impone per la bella espressione severa e l'austerità dell'abito, quasi in contrasto alla raffinatezza del S. Giovenale, sottolineata anche dall'aulico pastorale in contrasto col suo rozzo bastone col simbolo del tau.
Da notare l'arrossamento delle palpebre ed il rossore dell'interno delle orecchie, che mettono in luce la semplice e splendida sensibilità di Masaccio.
Commovente e allegra la nota naturalistica del maialino marrone ai piedi del Santo, che porta una dimensione domestica entro un soggetto solenne.