Progressione Curvilinea
La sala che ospita un significativo nucleo di sculture lignee donate dall'artista Umberto Mastroianni alla Città di Urbino in occasione della sua antologica del 1977 allestita nel Palazzo Ducale. Sono monumentali bozzetti per sculture realizzate in bronzo o in acciaio, tuttavia da considerarsi quali opere compiute. La loro qualità denuncia infatti l'eccellenza artistica che le pone autonomamente come momenti rilevanti della creatività dell'artista e che raccontano la memoria di un passato e di una storia che ha impresso le tracce nella carne di chi ancora vive il presente.
Si tratta di opere in cui le masse, disposte attorno ad un asse centrale, seguono talvolta leggere eppur significative trasgressioni delle simmetrie, con contrasti fra profili, piegature e incavi disuguali, fra accumuli di volume e vuoti. Tali alternanze contribuiscono a restituire un senso di dinamicità che accresce il tono espressivo delle sculture di cui percepiamo la vitalistica pulsazione. Il vulcanico sentimento della vita di Mastroianni, messo a confronto con le atrocità della guerra, si traduce infatti in opere in cui la forma non solo è ferita, ma è sul punto di disgregarsi violentemente. Le devastazioni della guerra hanno infatti certamente portato l'artista ad esasperare le forme: ecco allora che le sculture sono messe in scena, a destra, idealmente rovesciate, come carni da macello, richiamando l'atroce immagine di partigiani impiccati a ganci da macellaio, come evoca Massimo Mila a commento dell'opera di Mastroianni. Gran parte del lavoro dell'artista legato alla Resistenza è qui rappresentato dal Monumento alla lotta partigiana posizionato a sinistra dell'entrata, la cui traduzione bronzea è collocata nella Fortezza Albornoz.
Sulla parete opposta all'ingresso della sala, celata da una tenda: scoprirete tracce della muratura romana. Non a caso è stata qui collocata l'opera Progressione curvilinea, rilettura dell'antico Laocoonte prima del restauro