Dal 28 maggio al 27 novembre 2016 ai Giardini dell'Arsenale
Al via i Lavori per la 15. Mostra Internazionale di Architettura
Ludovica Sanfelice
31/08/2015
Venezia - Prendono avvio i lavori della 15. Mostra Internazionale di Architettura, in programma dal 28 maggio al 27 novembre 2016 (con vernice il 26 e il 27 maggio) ai Giardini dell’Arsenale.
Il curatore della nuova edizione, l’architetto cileno Alejandro Aravena, ha incontrato la stampa insieme al presidente della Biennale, Paolo Baratta. Il tema che la manifestazione affronterà con il titolo “Reporting from the front” fa riferimento alle battaglie che l’architettura deve proporsi di condurre attivamente per migliorare la qualità degli ambienti edificati e con essa la qualità della vita delle persone.
Per rispondere alla crescente domanda abitativa l’azione deve prima di tutto succedere a giuste domande e mirare a superare gli interessi personali per trovare soluzioni che interessino tutti i cittadini. Misurarsi con la complessità del quadro politico, economico, ma anche estetico e culturale dello scenario in cui si va ad operare è dunque il primo passo da compiere e la funzione di questa Biennale sarà quella di presentare alternative fornendo una panoramica su scala mondiale di problemi e soluzioni relativi alla progettazione.
Tutto il mondo parteciperà, saranno coinvolti studenti e docenti provenienti da atenei di tantissimi Paesi, e i modelli selezionati rappresenteranno l’architettura nella sua accezione di sfida e proiezione creativa di una società più inclusiva.
L’edilizia social-popolare sarà quindi la linea guida di una Biennale ottimista che si disporrà ad imparare da quelle architetture che risolvono problemi abitativi con poche risorse "esaltando ciò che è disponibile invece di protestare per ciò che manca". In parole povere: un’architettura costruttiva.
Il curatore della nuova edizione, l’architetto cileno Alejandro Aravena, ha incontrato la stampa insieme al presidente della Biennale, Paolo Baratta. Il tema che la manifestazione affronterà con il titolo “Reporting from the front” fa riferimento alle battaglie che l’architettura deve proporsi di condurre attivamente per migliorare la qualità degli ambienti edificati e con essa la qualità della vita delle persone.
Per rispondere alla crescente domanda abitativa l’azione deve prima di tutto succedere a giuste domande e mirare a superare gli interessi personali per trovare soluzioni che interessino tutti i cittadini. Misurarsi con la complessità del quadro politico, economico, ma anche estetico e culturale dello scenario in cui si va ad operare è dunque il primo passo da compiere e la funzione di questa Biennale sarà quella di presentare alternative fornendo una panoramica su scala mondiale di problemi e soluzioni relativi alla progettazione.
Tutto il mondo parteciperà, saranno coinvolti studenti e docenti provenienti da atenei di tantissimi Paesi, e i modelli selezionati rappresenteranno l’architettura nella sua accezione di sfida e proiezione creativa di una società più inclusiva.
L’edilizia social-popolare sarà quindi la linea guida di una Biennale ottimista che si disporrà ad imparare da quelle architetture che risolvono problemi abitativi con poche risorse "esaltando ciò che è disponibile invece di protestare per ciò che manca". In parole povere: un’architettura costruttiva.
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