Dal 12 dicembre al 23 febbraio
Roma, tra eterno e contemporaneo, negli scatti di Gabriele Basilico a Palazzo Altemps
Roma, 2007 © Gabriele Basilico / Archivio Gabriele Basilico
Samantha De Martin
11/12/2024
Roma - La chiesa di San Bonaventura svetta, piccola piccola, sopra un monumentale Arco di Costantino.
Con grande maestria l’occhio di Gabriele Basilico ne ha catturato la sagoma per intero immortalando l'edificio da una delle tante finestre del Colosseo per offrire all’osservatore un punto di vista inaspettato.
L’Isola Tiberina e il suo Tevere, sono invece al centro di un insolito scatto a colori, mentre il tessuto antico dei monumenti e quello edilizio urbano si fondono in uno sguardo conciliante - frutto della stratificazione delle varie epoche - che abbraccia insieme i ruderi di Piazza Fiume e il palazzo della Rinascente.
C’è tanta Roma nella mostra che Palazzo Altemps dedica a Gabriele Basilico, aperta al pubblico da domani, 12 dicembre, fino al 23 febbraio.
La poesia, ma anche il rigore della città con i suoi spazi, avanzano tra 56 opere, dai lavori realizzati negli anni Ottanta ai progetti più recenti, dal bianco e nero - che tanto lo ha reso celebre - al colore, insieme a oltre 250 provini originali prestati dall’archivio del fotografo milanese e nei quali si colgono ancora le impronte del maestro, la sua presenza, i gesti dei polpastrelli.
Roma, 2000 © Gabriele Basilico / Archivio Gabriele Basilico
Il visitatore si trova al cospetto di una città moderna che sa includere simultaneamente, sotto la stessa grandiosa monumentalità, le architetture imponenti, lucide e riflettenti della modernità razionalista e i templi, gli archi, i palazzi del passato più antico.
A ottant’anni dalla nascita del maestro che ha saputo cogliere le trasformazioni del paesaggio contemporaneo assieme alla forma e all’identità delle città, la Direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura, diretta da Angelo Piero Cappello, omaggia l’artista con un percorso a cura di Matteo Balduzzi e Giovanna Calvenzi, che ha come filo conduttore il legame tra Gabriele Basilico e la città eterna.
Tra il 1985 e il 2011, infatti, Basilico ricevette una ventina di incarichi professionali dai quali scaturirono numerose campagne fotografiche. Intitolato semplicemente Gabriele Basilico. Roma, il percorso è scandito in due nuclei principali che racchiudono affondi nell’architettura razionalista, raccontano la compresenza di architettura civile e monumentale come principio costante del tessuto urbano romano, e ancora invitano a gustare le diverse sfaccettature del Colosseo, per poi accompagnare il pubblico dentro l’archivio del fotografo, con 60 fogli originali di provini e appunti prodotti nel corso dei sette progetti principali realizzati su Roma.
Gabriele Basilico. Roma, Allestimento | Foto: © Eleonora Cerri Pecorella
“Risalente all’epoca del Rinascimento, Palazzo Altemps è una delle quat tro, splendide sedi del Museo Nazionale Romano - commenta Edith Gabrielli, direttrice Generale delegata del Museo Nazionale Romano -. Accogliere qui una mostra su Gabriele Basilico, un grande e riconosciuto maestro della fotografia italiana, è per noi molto significativo. La mostra ribadisce la centralità di Palazzo Altemps nel passato, nel presente e, in tal modo, anche nel futuro dell’arte, italiana e mondiale”.
Attraverso il percorso espositivo, appositamente pensato per gli spazi di Palazzo Altemps, lo sguardo del fotografo restituisce le linee essenziali dell’architettura razionalista, le sperimentazioni di grandi nomi come Richard Meier e Renzo Piano.
“La mostra - spiegano i curatori - sviluppa una serie di dialoghi che attraversano il tempo e lo spazio. A livello di allestimento, nella relazione delle opere di Gabriele Basilico con gli spazi e le collezioni di Palazzo Altemps. All’interno alle immagini del fotografo milanese, nel contrasto tra la monumentalità dell’archeologia e le sperimentazioni architettoniche più recenti. O ancora, e soprattutto, nella tensione tra il senso di eternità che emerge con evidenza dalla stratificazione di edifici, epoche e stili propria della città, e la contemporaneità espressa dallo sguardo stesso dell’artista, rigoroso e mutevole, asciutto ed empatico al contempo”.
Gabriele Basilico. Roma, Allestimento | Foto: © Eleonora Cerri Pecorella
A completare e integrare il progetto espositivo è la pubblicazione in due lingue edita da Electa, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, insieme al MUFOCO - Museo di Fotografia Contemporanea e all’Archivio Gabriele Basilico.
Con grande maestria l’occhio di Gabriele Basilico ne ha catturato la sagoma per intero immortalando l'edificio da una delle tante finestre del Colosseo per offrire all’osservatore un punto di vista inaspettato.
L’Isola Tiberina e il suo Tevere, sono invece al centro di un insolito scatto a colori, mentre il tessuto antico dei monumenti e quello edilizio urbano si fondono in uno sguardo conciliante - frutto della stratificazione delle varie epoche - che abbraccia insieme i ruderi di Piazza Fiume e il palazzo della Rinascente.
C’è tanta Roma nella mostra che Palazzo Altemps dedica a Gabriele Basilico, aperta al pubblico da domani, 12 dicembre, fino al 23 febbraio.
La poesia, ma anche il rigore della città con i suoi spazi, avanzano tra 56 opere, dai lavori realizzati negli anni Ottanta ai progetti più recenti, dal bianco e nero - che tanto lo ha reso celebre - al colore, insieme a oltre 250 provini originali prestati dall’archivio del fotografo milanese e nei quali si colgono ancora le impronte del maestro, la sua presenza, i gesti dei polpastrelli.
Roma, 2000 © Gabriele Basilico / Archivio Gabriele Basilico
Il visitatore si trova al cospetto di una città moderna che sa includere simultaneamente, sotto la stessa grandiosa monumentalità, le architetture imponenti, lucide e riflettenti della modernità razionalista e i templi, gli archi, i palazzi del passato più antico.
A ottant’anni dalla nascita del maestro che ha saputo cogliere le trasformazioni del paesaggio contemporaneo assieme alla forma e all’identità delle città, la Direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della Cultura, diretta da Angelo Piero Cappello, omaggia l’artista con un percorso a cura di Matteo Balduzzi e Giovanna Calvenzi, che ha come filo conduttore il legame tra Gabriele Basilico e la città eterna.
Tra il 1985 e il 2011, infatti, Basilico ricevette una ventina di incarichi professionali dai quali scaturirono numerose campagne fotografiche. Intitolato semplicemente Gabriele Basilico. Roma, il percorso è scandito in due nuclei principali che racchiudono affondi nell’architettura razionalista, raccontano la compresenza di architettura civile e monumentale come principio costante del tessuto urbano romano, e ancora invitano a gustare le diverse sfaccettature del Colosseo, per poi accompagnare il pubblico dentro l’archivio del fotografo, con 60 fogli originali di provini e appunti prodotti nel corso dei sette progetti principali realizzati su Roma.
Gabriele Basilico. Roma, Allestimento | Foto: © Eleonora Cerri Pecorella
“Risalente all’epoca del Rinascimento, Palazzo Altemps è una delle quat tro, splendide sedi del Museo Nazionale Romano - commenta Edith Gabrielli, direttrice Generale delegata del Museo Nazionale Romano -. Accogliere qui una mostra su Gabriele Basilico, un grande e riconosciuto maestro della fotografia italiana, è per noi molto significativo. La mostra ribadisce la centralità di Palazzo Altemps nel passato, nel presente e, in tal modo, anche nel futuro dell’arte, italiana e mondiale”.
Attraverso il percorso espositivo, appositamente pensato per gli spazi di Palazzo Altemps, lo sguardo del fotografo restituisce le linee essenziali dell’architettura razionalista, le sperimentazioni di grandi nomi come Richard Meier e Renzo Piano.
“La mostra - spiegano i curatori - sviluppa una serie di dialoghi che attraversano il tempo e lo spazio. A livello di allestimento, nella relazione delle opere di Gabriele Basilico con gli spazi e le collezioni di Palazzo Altemps. All’interno alle immagini del fotografo milanese, nel contrasto tra la monumentalità dell’archeologia e le sperimentazioni architettoniche più recenti. O ancora, e soprattutto, nella tensione tra il senso di eternità che emerge con evidenza dalla stratificazione di edifici, epoche e stili propria della città, e la contemporaneità espressa dallo sguardo stesso dell’artista, rigoroso e mutevole, asciutto ed empatico al contempo”.
Gabriele Basilico. Roma, Allestimento | Foto: © Eleonora Cerri Pecorella
A completare e integrare il progetto espositivo è la pubblicazione in due lingue edita da Electa, promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, insieme al MUFOCO - Museo di Fotografia Contemporanea e all’Archivio Gabriele Basilico.
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