Dal 13 luglio al 27 novembre 2016
Roma Pop City al MACRO
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Renato Mambo, Colosseo e Farfalla
L.Sanfelice
04/07/2016
Roma - Il MACRO di Via Nizza rievoca una stagione dell’arte che segnò l’immaginario e scosse l’ambiente culturale degli anni Sessanta a Roma.
Mario Schifano e Renato Mambor, Mario Ceroli e Tano Festa, Nanni Balestrini, Giosetta Fioroni, Jannis Kounellis, Fabio Mauri e Mimmo Rotella, erano questi gli animatori di un laboratorio di arte contemporanea che stabilì nella capitale le proprie basi in un momento di grande fermento per la città che già seduceva il mondo con la sua Dolce Vita.
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Gli artisti della Scuola di Piazza del Popolo e i loro compagni misero la capitale al centro di un’osservazione permanente e ne raccontarono i mutamenti riconducendoli ad un immaginario visivo non descrittivo e molto attratto dalle icone di una società urbanizzata e orientata dai consumi.
Arte Pop che pescò nella memoria recuperando l’immagine e la figurazione storica delle Avanguardie italiane d’inizio Secolo - il Futurismo e la Metafisica - creando un ritratto inedito della città eterna.
Nell’esposizione, intitolata “Roma Pop City 60-67”, sono raccolte cento opere, tutte ambientate a Roma e selezionate tra dipinti, fotografie, sculture, installazione film e documentari recuperati attraverso una proficua collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale.
Dal 13 luglio al 27 novembre.
Consulta anche:
Roma Pop City 60-67
FOTO: Roma Pop City 60-67. Dalla Dolce Vita al '68
Guida d'arte di Roma
Mario Schifano e Renato Mambor, Mario Ceroli e Tano Festa, Nanni Balestrini, Giosetta Fioroni, Jannis Kounellis, Fabio Mauri e Mimmo Rotella, erano questi gli animatori di un laboratorio di arte contemporanea che stabilì nella capitale le proprie basi in un momento di grande fermento per la città che già seduceva il mondo con la sua Dolce Vita.
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Gli artisti della Scuola di Piazza del Popolo e i loro compagni misero la capitale al centro di un’osservazione permanente e ne raccontarono i mutamenti riconducendoli ad un immaginario visivo non descrittivo e molto attratto dalle icone di una società urbanizzata e orientata dai consumi.
Arte Pop che pescò nella memoria recuperando l’immagine e la figurazione storica delle Avanguardie italiane d’inizio Secolo - il Futurismo e la Metafisica - creando un ritratto inedito della città eterna.
Nell’esposizione, intitolata “Roma Pop City 60-67”, sono raccolte cento opere, tutte ambientate a Roma e selezionate tra dipinti, fotografie, sculture, installazione film e documentari recuperati attraverso una proficua collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale.
Dal 13 luglio al 27 novembre.
Consulta anche:
Roma Pop City 60-67
FOTO: Roma Pop City 60-67. Dalla Dolce Vita al '68
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