La scoperta durante i lavori per il Giubileo
A San Giovanni in Laterano riemergono le mura dell’antico Patriarchio

Scavi in Piazza San Giovanni in Laterano, luglio 2024 © Ministero della Cultura
Francesca Grego
17/07/2024
Roma - Per la prima volta in epoca moderna si indaga estensivamente nel sottosuolo di Piazza San Giovanni in Laterano. E le sorprese non si fanno attendere. Galeotti sono stati i lavori di manutenzione della piazza in vista del Giubileo del 2025. Seppur condotti in regime d’emergenza a causa dei tempi ristretti, gli scavi realizzati sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Speciale di Roma hanno portato alla luce testimonianze del passato complesse e stratificate databili tra I e il XIII secolo dopo Cristo. Un ampio spaccato della storia dell’Urbe, insomma, all’interno del quale spicca una vasta struttura muraria che gli archeologi riferiscono all’antico Patriarchio, un complesso monumentale nato come basilica nel IV secolo d.C. e progressivamente ampliato, divenendo la sede dei pontefici fino al trasferimento ad Avignone nel 1305.
La scoperta riapre il libro della storia di Roma nei lunghi secoli del Medioevo, quando la città è oggetto di invasioni e razzie, mentre all’interno imperversano le lotte, spesso violente, tra le famiglie aristocratiche che rivendicano il diritto al soglio di Pietro: di qui la necessità di un muro possente che protegga la basilica e i palazzi annessi. Dopo la cattività avignonese, in seguito al rientro a Roma dei pontefici e al trasferimento della sede papale in Vaticano, il muro perde la sua funzione: verrà demolito e interrato, e di esso svanirà ogni memoria.
Costruite con grandi blocchi di tufo, le fortificazioni ritrovate sono databili tra il IX e il XIII secolo d.C., periodo in cui le mura sono state oggetto di diversi interventi di restauro e ricostruzione: lo raccontano fasciature e contrafforti realizzati in momenti successivi con varie tecniche e forme, a cuneo o quadrati.

Scavi in Piazza San Giovanni in Laterano, luglio 2024, struttura severiana © Ministero della Cultura
Voluto da Costantino nel IV secolo al posto della caserma degli Equites Singulares - la guardia a cavallo degli imperatori che si era schierata con Massenzio - il Patriarchio sorgeva in un’area già allora ricca di testimonianze del passato, emerse anch’esse durante gli ultimi scavi: dai terrazzamenti del pendio risalenti al I secolo alle fondazioni di epoca Severiana (III secolo), forse legate proprio alla caserma, fino a una struttura ipogea e a muri in opera listata databili tra il IV e il VII secolo.
L’insieme delle scoperte restituisce uno spaccato della vita e dello sviluppo di un’area vitale nella storia di Roma. fino alla risistemazione voluta da Sisto V nel Cinquecento. Dallo studio e dalle analisi scientifiche sulle strutture e sui reperti raccolti - monete, ceramiche, metalli, maioliche - arriveranno ulteriori informazioni. Intanto, mentre sono al vaglio soluzioni per il completamento degli scavi, la Soprintendenza anticipa che i ritrovamenti saranno lasciati in situ e opportunamente valorizzati.

Scavi in Piazza San Giovanni in Laterano, luglio 2024, panoramica dall'alto © Ministero della Cultura
La scoperta riapre il libro della storia di Roma nei lunghi secoli del Medioevo, quando la città è oggetto di invasioni e razzie, mentre all’interno imperversano le lotte, spesso violente, tra le famiglie aristocratiche che rivendicano il diritto al soglio di Pietro: di qui la necessità di un muro possente che protegga la basilica e i palazzi annessi. Dopo la cattività avignonese, in seguito al rientro a Roma dei pontefici e al trasferimento della sede papale in Vaticano, il muro perde la sua funzione: verrà demolito e interrato, e di esso svanirà ogni memoria.
Costruite con grandi blocchi di tufo, le fortificazioni ritrovate sono databili tra il IX e il XIII secolo d.C., periodo in cui le mura sono state oggetto di diversi interventi di restauro e ricostruzione: lo raccontano fasciature e contrafforti realizzati in momenti successivi con varie tecniche e forme, a cuneo o quadrati.

Scavi in Piazza San Giovanni in Laterano, luglio 2024, struttura severiana © Ministero della Cultura
Voluto da Costantino nel IV secolo al posto della caserma degli Equites Singulares - la guardia a cavallo degli imperatori che si era schierata con Massenzio - il Patriarchio sorgeva in un’area già allora ricca di testimonianze del passato, emerse anch’esse durante gli ultimi scavi: dai terrazzamenti del pendio risalenti al I secolo alle fondazioni di epoca Severiana (III secolo), forse legate proprio alla caserma, fino a una struttura ipogea e a muri in opera listata databili tra il IV e il VII secolo.
L’insieme delle scoperte restituisce uno spaccato della vita e dello sviluppo di un’area vitale nella storia di Roma. fino alla risistemazione voluta da Sisto V nel Cinquecento. Dallo studio e dalle analisi scientifiche sulle strutture e sui reperti raccolti - monete, ceramiche, metalli, maioliche - arriveranno ulteriori informazioni. Intanto, mentre sono al vaglio soluzioni per il completamento degli scavi, la Soprintendenza anticipa che i ritrovamenti saranno lasciati in situ e opportunamente valorizzati.

Scavi in Piazza San Giovanni in Laterano, luglio 2024, panoramica dall'alto © Ministero della Cultura
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | Una scoperta conferma l'anima di una Roma ecumenica e universale
A Ostia antica emerge un bagno rituale ebraico. L'antico porto di Roma crocevia di convivenza e scambio di culture
-
Roma | Fino al 6 luglio
Dal mondo a Roma. A Palazzo Barberini Caravaggio superstar
-
Roma | A Roma dal 12 marzo al 17 maggio
I "giorni italiani" di Richard Avedon presto in mostra alla Gagosian
-
Milano | A Milano dal 14 marzo all’11 maggio
L'Arlesiana di van Gogh ospite a Palazzo Citterio
-
Roma | Dal 15 marzo al 20 luglio al Museo Storico della Fanteria
Frida Kahlo attraverso gli occhi di Nickolas Muray: 50 scatti in mostra a Roma
-
Roma | Dal 28 marzo al 12 ottobre al Museo di Roma di Palazzo Braschi
Yoshitaka Amano a Roma con oltre 200 opere