Allestimenti digitali per i 500 anni della "Pala dell’Assunta" del Perugino
Pietro Vannucci detto il Perugino (Città della Pieve 1450 ca - Fontignano 1523), Pala di Corciano (Tavola centrale), 1513, olio e tempera su tavola, tavola centrale, 256x150 cm
L.S.
16/07/2013
Perugia - Corciano celebra i 500 anni della Pala d’altare dell’Assunta, opera del maestro Pietro Vannucci, detto il “Perugino”, custodita nella Chiesa di Santa Maria dell’Assunta.
“Con oro e colori preziosi e buoni” è il titolo dell'evento espositivo che fa riferimento alla citazione registrata dal notaio Felice di Antonio nel contratto della commissione a Pietro Perugino, che quest’ultimo sottoscrisse nel dicembre del 1512 dietro un compenso di 100 fiorini e che lo impegnò ad eseguire il lavoro nell'arco di otto mesi.
Alla Pala, voluta per l’altare maggiore della chiesa parrocchiale dedicata alla Vergine Assunta in Cielo, verrà dedicato un doppio itinerario.
Nello spazio che ospita l’opera è previsto l’allestimento di un’installazione virtuale che rappresenta il dipinto nello stato precedente gli interventi storici che ne modificarono la struttura portante adattandola alle mode e ai dettami liturgici post-conciliari. La riproduzione della parete lignea si avvarrà dell’impiego di tecniche avanzate di proiezione digitale su specifici semitrasparenti appesi nel presbiterio della chiesa.
Poichè il luogo di culto non può accogliere ulteriori allestimenti, la mostra proseguirà nella chiesa-museo di San Francesco dove l’idea peruginesca delle macchine d’altare sarà illustrata attraverso ricostruzioni e interpretazioni sollecitate dall’acquisizione di nuovi elementi. In questo spazio si affronterà anche il tema del restauro, a partire da quello storico condotto nel 1838 da Giuseppe Carattoli, copista del Perugino, fino all’ultimo intervento datato 2003.
La pubblicazione di un catalogo che raccoglie i contributi degli studiosi e dei tecnici che hanno curato i diversi aspetti della ricerca scientifica arricchirà le celebrazioni del genetliaco insieme ad altre iniziative artistiche e culturali come la realizzazione di un annullo postale.
“Con oro e colori preziosi e buoni” è il titolo dell'evento espositivo che fa riferimento alla citazione registrata dal notaio Felice di Antonio nel contratto della commissione a Pietro Perugino, che quest’ultimo sottoscrisse nel dicembre del 1512 dietro un compenso di 100 fiorini e che lo impegnò ad eseguire il lavoro nell'arco di otto mesi.
Alla Pala, voluta per l’altare maggiore della chiesa parrocchiale dedicata alla Vergine Assunta in Cielo, verrà dedicato un doppio itinerario.
Nello spazio che ospita l’opera è previsto l’allestimento di un’installazione virtuale che rappresenta il dipinto nello stato precedente gli interventi storici che ne modificarono la struttura portante adattandola alle mode e ai dettami liturgici post-conciliari. La riproduzione della parete lignea si avvarrà dell’impiego di tecniche avanzate di proiezione digitale su specifici semitrasparenti appesi nel presbiterio della chiesa.
Poichè il luogo di culto non può accogliere ulteriori allestimenti, la mostra proseguirà nella chiesa-museo di San Francesco dove l’idea peruginesca delle macchine d’altare sarà illustrata attraverso ricostruzioni e interpretazioni sollecitate dall’acquisizione di nuovi elementi. In questo spazio si affronterà anche il tema del restauro, a partire da quello storico condotto nel 1838 da Giuseppe Carattoli, copista del Perugino, fino all’ultimo intervento datato 2003.
La pubblicazione di un catalogo che raccoglie i contributi degli studiosi e dei tecnici che hanno curato i diversi aspetti della ricerca scientifica arricchirà le celebrazioni del genetliaco insieme ad altre iniziative artistiche e culturali come la realizzazione di un annullo postale.
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