Continuano gli scavi della Regio IX
L’ultima meraviglia di Pompei. Scoperto un salone affrescato con le storie della guerra di Troia
Elena e Paride. Salone nero, Regio IX I Courtesy Parco Archeologico di Pompe
Francesca Grego
11/04/2024
Napoli - Un vasto salone per banchetti, decorato con pitture ispirate al mito della guerra di Troia, riemerge dagli scavi della Regio IX di Pompei. Lungo 15 metri e largo 6, apparteneva con ogni probabilità a una dimora lussuosa, come testimonia, oltre alle dimensioni, la qualità dei dipinti e dei mosaici. Per gli archeologi all’opera nell’Insula 10 è l’ennesima sorpresa: intrapresi per mettere in sicurezza e migliorare l’assetto idrogeologico dell’area, i lavori avevano già portato alla luce due interessanti abitazioni collegate tra loro, dotate di un panificio e di una fullonica (lavanderia). Alle spalle delle domus, il sottosuolo sta ora restituendo ambienti riccamente decorati, che al momento dell’eruzione del Vesuvio erano in fase di ristrutturazione.
Cassandra (dettaglio). Salone nero, Regio IX I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Figure variopinte di raffinata fattura emergono dal fondo nero sui muri della sala. “Le pareti erano nere per evitare che si vedesse il fumo delle lucerne sui muri. Qui ci si riuniva per banchettare dopo il tramonto, la luce tremolante delle lucerne faceva sì che le immagini sembrassero muoversi, specie dopo qualche bicchiere di buon vino campano”, ricorda il direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel. Elena e Paride, il divino Apollo con la principessa troiana Cassandra, colpita da una terribile maledizione per essersi sottratta a lui, sono tra i protagonisti di un elegante racconto per immagini che ruota attorno ai temi dell’eroismo, del fato, della fugace possibilità di cambiare il destino offerta talvolta agli umani.
Salone nero, Regio IX I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Per gli abitanti della casa e i loro ospiti “le coppie mitiche erano spunti per parlare del passato e della vita, solo in apparenza di carattere meramente amoroso”, spiega ancora Zuchtriegel: “In realtà, parlano del rapporto tra individuo e destino: Cassandra che può vedere il futuro ma nessuno le crede, Apollo che si schiera con i troiani contro gli invasori greci, ma pur essendo un Dio non riesce ad assicurare la vittoria, Elena e Paride che con il loro amore politicamente scorretto sono la causa della guerra, o forse solo un pretesto, chi sa. Oggi, Elena e Paride siamo tutti noi: ogni giorno possiamo scegliere se curarci solo della nostra vita intima o di indagare come questa nostra vita si intrecci con la grande storia, pensando per esempio, oltre a guerre e politica, all’ambiente, ma anche al clima umano che stiamo creando nella nostra società, comunicando con gli altri dal vivo e sui social”.
Leda e il cigno, Salone nero, Regio IX I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Di notevole interesse sono infine i ritrovamenti emersi nel cortile su cui si apre il salone: testimonianze dei lavori di ristrutturazione in corso al momento dell’eruzione, che ci permettono di sbirciare nel backstage della sontuosa dimora pompeiana. Tra i materiali di cantiere accantonati sotto gli archi di un grande scalone, si intravedono disegni tracciati a carboncino, forse dagli operai: due coppie di gladiatori e un gigantesco fallo stilizzato.
Cassandra (dettaglio). Salone nero, Regio IX I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Figure variopinte di raffinata fattura emergono dal fondo nero sui muri della sala. “Le pareti erano nere per evitare che si vedesse il fumo delle lucerne sui muri. Qui ci si riuniva per banchettare dopo il tramonto, la luce tremolante delle lucerne faceva sì che le immagini sembrassero muoversi, specie dopo qualche bicchiere di buon vino campano”, ricorda il direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel. Elena e Paride, il divino Apollo con la principessa troiana Cassandra, colpita da una terribile maledizione per essersi sottratta a lui, sono tra i protagonisti di un elegante racconto per immagini che ruota attorno ai temi dell’eroismo, del fato, della fugace possibilità di cambiare il destino offerta talvolta agli umani.
Salone nero, Regio IX I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Per gli abitanti della casa e i loro ospiti “le coppie mitiche erano spunti per parlare del passato e della vita, solo in apparenza di carattere meramente amoroso”, spiega ancora Zuchtriegel: “In realtà, parlano del rapporto tra individuo e destino: Cassandra che può vedere il futuro ma nessuno le crede, Apollo che si schiera con i troiani contro gli invasori greci, ma pur essendo un Dio non riesce ad assicurare la vittoria, Elena e Paride che con il loro amore politicamente scorretto sono la causa della guerra, o forse solo un pretesto, chi sa. Oggi, Elena e Paride siamo tutti noi: ogni giorno possiamo scegliere se curarci solo della nostra vita intima o di indagare come questa nostra vita si intrecci con la grande storia, pensando per esempio, oltre a guerre e politica, all’ambiente, ma anche al clima umano che stiamo creando nella nostra società, comunicando con gli altri dal vivo e sui social”.
Leda e il cigno, Salone nero, Regio IX I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Di notevole interesse sono infine i ritrovamenti emersi nel cortile su cui si apre il salone: testimonianze dei lavori di ristrutturazione in corso al momento dell’eruzione, che ci permettono di sbirciare nel backstage della sontuosa dimora pompeiana. Tra i materiali di cantiere accantonati sotto gli archi di un grande scalone, si intravedono disegni tracciati a carboncino, forse dagli operai: due coppie di gladiatori e un gigantesco fallo stilizzato.
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