Dal 2022 presso il Citroën Cultural Centre
Nella ex fabbrica di auto, nel cuore di Bruxelles, la nuova sede del Centre Pompidou
L’ex garage Citroën di Place de l’Yser che ospiterà il Centre Pompidou di Bruxelles. Courtesy of SAU-MSI
Samantha De Martin
04/01/2018
Mondo - Dopo l’apertura delle sedi di Metz e Malaga, in vista del grande debutto a Shanghai, il “Beaubourg” firmato Renzo Piano e Richard Rogers, si appresta a varcare il confine belga, puntando dritto verso Bruxelles. Ma bisognerà attendere l’autunno del 2019 per assistere, come si legge sul sito ufficiale, all’inizio dei lavori presso il Citroën Cultural Centre che ospiterà, forse già a partire dal 2022, la nuova sede, la terza, del Centre Pompidou. Nell’ex garage Citroën di Place de l’Yser, gioiello di architettura industriale degli anni Trenta, all’interno dei circa 37mila metri quadrati che attraversano la struttura in vetro, cemento e acciaio realizzata nel 1934 dall’architetto francese Maurice-Jacques Ravazé, in collaborazione con Alexis Dumont e Marcel Van Goethem, prenderà vita “il più grande museo di Bruxelles del XX secolo”, un autentico polo culturale che si chiamerà Kanal-Centre Pompidou.
La collaborazione decennale tra il Centre Pompidou e la Regione di Bruxelles-Capitale è stata sancita da un accordo in base al quale il polo accoglierà all’interno di questa “cattedrale di spazio e luce” un museo d’arte moderna e contemporanea, oltre a spazi polivalenti aperti a tutti. Il Centre Pompidou si impegnerà a prestare parte delle opere che compongono la sua prestigiosa collezione, una delle più importanti al mondo per quanto riguarda l’arte moderna e contemporanea. Con oltre 120mila pezzi - firmati dai grandi nomi dell’arte, da Matisse a Picasso, da Duchamp a Kandinsky, da Rothko a Rauschenberg e Bill Viola - dei quali circa 2mila sono capolavori di artisti belgi, il museo voluto dal presidente della Repubblica francese come istituzione culturale all’insegna della multidisciplinarità, e che conta ogni anno 3 milioni di visitatori, parteciperà alla definizione del progetto culturale e scientifico del polo.
In attesa dell’inizio dei lavori, nel 2019, il pubblico potrà partecipare, già a partire dal 5 maggio del 2018, al ricco programma culturale pensato in funzione del contesto architettonico, uno spazio nel quale le automobili prendevano forma. Ad accogliere i visitatori saranno pezzi di grandi dimensioni, dalla Maison tropicale di Jean Prouvé al Pavillon di Ross Lovegrove, parte delle collezioni del Museo nazionale d’arte moderna-Centre Pompidou.
Le antiche officine, le cucine, gli uffici, i guardaroba di questo edificio - già di per sé affascinante con i suoi spazi dedicati alle attività di montaggio, riparazione, stoccaggio e showroom, occupati durante la guerra dall’esercito tedesco e dalle truppe britanniche - “rivivranno” grazie a una serie di mostre che riaccenderanno le originarie funzioni degli spazi.
A partire da maggio 2018, la vecchia carrozzeria accoglierà una grande mostra di sculture e, tra queste, alcune opere di Alexander Calder e Robert Rauschenberg.
Per tutto il resto bisognerà attendere molto probabilmente il 2022. Ma la sorpresa, all’interno di questo gioiello nel cuore di Bruxelles, si preannuncia già grande.
Leggi anche:
• Matisse e il suo tempo. La collezione del Centre Pompidou in mostra a Torino
• Un Pompidou a Malaga
La collaborazione decennale tra il Centre Pompidou e la Regione di Bruxelles-Capitale è stata sancita da un accordo in base al quale il polo accoglierà all’interno di questa “cattedrale di spazio e luce” un museo d’arte moderna e contemporanea, oltre a spazi polivalenti aperti a tutti. Il Centre Pompidou si impegnerà a prestare parte delle opere che compongono la sua prestigiosa collezione, una delle più importanti al mondo per quanto riguarda l’arte moderna e contemporanea. Con oltre 120mila pezzi - firmati dai grandi nomi dell’arte, da Matisse a Picasso, da Duchamp a Kandinsky, da Rothko a Rauschenberg e Bill Viola - dei quali circa 2mila sono capolavori di artisti belgi, il museo voluto dal presidente della Repubblica francese come istituzione culturale all’insegna della multidisciplinarità, e che conta ogni anno 3 milioni di visitatori, parteciperà alla definizione del progetto culturale e scientifico del polo.
In attesa dell’inizio dei lavori, nel 2019, il pubblico potrà partecipare, già a partire dal 5 maggio del 2018, al ricco programma culturale pensato in funzione del contesto architettonico, uno spazio nel quale le automobili prendevano forma. Ad accogliere i visitatori saranno pezzi di grandi dimensioni, dalla Maison tropicale di Jean Prouvé al Pavillon di Ross Lovegrove, parte delle collezioni del Museo nazionale d’arte moderna-Centre Pompidou.
Le antiche officine, le cucine, gli uffici, i guardaroba di questo edificio - già di per sé affascinante con i suoi spazi dedicati alle attività di montaggio, riparazione, stoccaggio e showroom, occupati durante la guerra dall’esercito tedesco e dalle truppe britanniche - “rivivranno” grazie a una serie di mostre che riaccenderanno le originarie funzioni degli spazi.
A partire da maggio 2018, la vecchia carrozzeria accoglierà una grande mostra di sculture e, tra queste, alcune opere di Alexander Calder e Robert Rauschenberg.
Per tutto il resto bisognerà attendere molto probabilmente il 2022. Ma la sorpresa, all’interno di questo gioiello nel cuore di Bruxelles, si preannuncia già grande.
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