Gli eventi da non perdere ricordando il 9 novembre 1989
Da Berlino all'Italia, l'arte celebra i 30 anni dalla caduta del Muro
L’installazione “Visions-in-Motion” presso la Porta di Brandeburgo, a Berlino. Foto: © Thomas-Meyer. Courtesy Mauerfall30.berlin
Samantha De Martin
05/11/2019
Mondo - Oltre 30mila nastri fluttuano nel cielo di Berlino lungo i cento metri che separano la Porta di Brandeburgo da Straße des 17. Juni.
Si tratta di Visions in Motion, un’installazione che raccoglie le speranze, i ricordi, i desideri di 30mila persone di oggi, alle quali è stato chiesto quale ruolo abbia svolto nella loro storia la caduta del Muro, accanto alle sfide da superare e alle opportunità offerte da questo evento alle generazioni future.
È stata realizzata dall'artista americano Patrick Shearn e dal suo studio Poetic Kinetics, a cura di Kulturprojekte Berlin.
A tre decenni da quel 9 novembre 1989, data che segnò la caduta di quel muro di cemento, torrette e filo spinato, e che portò alla riunificazione della Germania, cambiando le sorti di milioni di tedeschi dell’Est e ridisegnando l’Europa, anche l’arte ricorda quel giorno memorabile con una serie di installazioni, proiezioni 3D dal tramonto a notte fonda e mostre fotografiche che corrono da Berlino all’Italia.
Nella capitale tedesca dal 4 al 10 novembre si svolge il Festival celebrativo della caduta del Muro e la città diventa una straordinaria mostra a cielo aperto con sette esposizioni open-air in altrettanti luoghi significativi. Proiezioni video di grande formato si potranno vedere nella chiesa del Getsemani, la chiesa della "svolta", divenuta in quegli anni centro della “Rivoluzione Pacifica”. Era il 5 novembre 1989, quando l'orchestra Staatskapelle suonava la terza sinfonia di Beethoven e il direttore musicale della Komische Oper, Rolf Reuter, coperto dagli applausi gridò: "Il muro deve cadere!".
Ad Alexanderplatz verranno evocate le centinaia di persone che il 4 novembre del 1989 sfidarono pubblicamente il regime, mentre Kurfürstendamm - dove per la prima volta i berlinesi dell’Est poterono riabbracciare i loro concittadini della parte Ovest - e Schloßplatz ricorderanno, attraverso filmati e suoni evocativi, gli eventi che in questi stessi luoghi si tennero tra il 1989 e il 1990.
Lungo l’East Side Gallery alcuni artisti realizzeranno un grande murales che, estendendosi sui resti dell’ex Muro, racconterà l’alba della città appena unificata imbevuta di fiducia, con la sua forte spinta culturale e commerciale.
Il Gropius Bau ospiterà invece fino al 19 gennaio Walking Through Walls, un percorso che si interroga sull'esperienza della vulnerabilità e dell'ansia generate da strutture di potere che prosperano in situazioni di confinamento e segregazione. La mostra vuole anche essere una risposta agli eventi contemporanei, con il Muro di Berlino che si estende oltre la sua particolarità tedesca, offrendo lo spunto per una riflessione sul concetto di divisione e confine. Il percorso riunisce 28 artisti internazionali - tra pittori, fotografi, scultori, da Marina Abramović e Ulay, ad Aki Sasamoto, Regina Silveira, Héctor Zamora -ed è concepito come un'esperienza completa e non lineare, costruita attorno a tre linee di indagine intrecciate. La prima esplora la presenza fisica dei muri, la seconda riflette sull'impatto che i muri fisici e metaforici hanno su coloro che vivono al loro interno e l'ultima descrive le lotte per superare le divisioni esistenti.
Al Museo Pankow, la mostra Graustufen - Innenansichten aus der DDR racconta la vita quotidiana della DDR attraverso gli scatti in bianco e nero del fotografo Jürgen Hohmuth, affiancate da testi letterari e oggetti storici. Appartamenti, negozi, persone, luoghi di svago e di lavoro vengono ritratti in scene quotidiane private, dove il controllo politico risulta costante.
A Roma una mostra sui cambiamenti di Berlino dal 1989 a oggi
Fino al 10 novembre il Museo delle Mura ospita la mostra “Non farmi Muro!”, una selezione di oltre 40 fotografie che evidenziano come sia cambiata la città di Berlino dal 1989 a oggi. Il percorso, organizzato dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, offre una riflessione sullo sviluppo di una città nel cuore dell’Europa attraverso quattro diverse proposte fotografiche: le immagini di Livio Senigalliesi della Berlino del 1989, e quelle di Daniel Pilar e VisitBerlin relative alla Berlino di oggi. Si aggiunge una sezione intitolata “Il cammino verso l’unità tedesca” realizzata dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in collaborazione con la Bundesstiftung Aufarbeitung.
A Napoli la pittura in Germania prima e dopo il Muro
Fino al 19 gennaio le Gallerie d’Italia di Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli, accolgono la mostra Berlin 1989. La pittura in Germania prima e dopo il Muro, a cura di Luca Beatrice.
Un percorso di ventuno opere realizzate tra il 1972 e il 2003, in prestito da gallerie e collezioni private italiane, introduce all’arte dei più importanti pittori tedeschi del dopoguerra, da Georg Baselitz a Gerhard Richter, da Anselm Kiefer ad Albert Oehlen.
Il pubblico potrà immergersi nella Berlino di fine Novecento dove prende vita una pittura che interpreta lo spirito del tempo e usa un linguaggio libero, spingendo all’estremo la creatività e il desiderio di cambiamento.
Fino al 1° dicembre - ad eccezione del 5 novembre - si potrà visitare presso la Cappella Palatina del Maschio Angioino il progetto fotografico di Luciano Ferrara “Berlino 1989, frammenti di Muro, Persone”, promosso dall’assessorato comunale alla Cultura e dal Goethe-Institut Neapel, nell'ambito delle celebrazioni “1989-2019: Berlino e l'Europa 30 anni dopo il muro”. Le immagini del fotoreporter ci restituiscono gli storici scatti realizzati in giorni che hanno cambiato il mondo.
A Modena gli scatti di Antonella Bozzini seguono la trasformazione dello spazio architettonico berlinese
La mostra fotografica “Linea nelle linee”, visitabile gratuitamente fino al 30 novembre alla Galleria Europa espone gli scatti di Antonella Bozzini, che rappresentano l’inizio di un progetto fotografico che segue la trasformazione dello spazio urbanistico-architettonico dell’area in cui sorgeva il Muro.
Seguendo un percorso ideale nel centro di Berlino, che inizia dalla Hauptbahnhof per concludersi a Postdamer Platz, circa tre chilometri a sud, le immagini ripercorrono il cambiamento del territorio urbano in un confine, la “linea”, che una volta era delimitata dal Muro.
A Bologna gli sguardi dei berlinesi nelle fotografie di Massimo Golfieri
Fino al 28 novembre, 40 scatti del fotografo Massimo Golfieri saranno al centro della Mostra Berlin, Brandenburger Tor 1989 negli spazi dello Studio Cenacchi. L’artista di Faenza ha immortalato l’atmosfera intrisa di speranza e fermento che si viveva a Berlino Est e Ovest in quei giorni di novembre e dicembre, cogliendo le emozioni contrastanti negli sguardi dei berlinesi.
Nelle sue immagini viene colta la realtà di quei momenti in prossimità del Muro. Particolarmente significative le fotografie che immortalano la gente nel Mercatino dei Polacchi a Potsdamer Platz o la folla colta di sfuggita dal treno, sui marciapiedi delle stazioni dell’Est.
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• Berlin. 1989
Si tratta di Visions in Motion, un’installazione che raccoglie le speranze, i ricordi, i desideri di 30mila persone di oggi, alle quali è stato chiesto quale ruolo abbia svolto nella loro storia la caduta del Muro, accanto alle sfide da superare e alle opportunità offerte da questo evento alle generazioni future.
È stata realizzata dall'artista americano Patrick Shearn e dal suo studio Poetic Kinetics, a cura di Kulturprojekte Berlin.
A tre decenni da quel 9 novembre 1989, data che segnò la caduta di quel muro di cemento, torrette e filo spinato, e che portò alla riunificazione della Germania, cambiando le sorti di milioni di tedeschi dell’Est e ridisegnando l’Europa, anche l’arte ricorda quel giorno memorabile con una serie di installazioni, proiezioni 3D dal tramonto a notte fonda e mostre fotografiche che corrono da Berlino all’Italia.
Nella capitale tedesca dal 4 al 10 novembre si svolge il Festival celebrativo della caduta del Muro e la città diventa una straordinaria mostra a cielo aperto con sette esposizioni open-air in altrettanti luoghi significativi. Proiezioni video di grande formato si potranno vedere nella chiesa del Getsemani, la chiesa della "svolta", divenuta in quegli anni centro della “Rivoluzione Pacifica”. Era il 5 novembre 1989, quando l'orchestra Staatskapelle suonava la terza sinfonia di Beethoven e il direttore musicale della Komische Oper, Rolf Reuter, coperto dagli applausi gridò: "Il muro deve cadere!".
Ad Alexanderplatz verranno evocate le centinaia di persone che il 4 novembre del 1989 sfidarono pubblicamente il regime, mentre Kurfürstendamm - dove per la prima volta i berlinesi dell’Est poterono riabbracciare i loro concittadini della parte Ovest - e Schloßplatz ricorderanno, attraverso filmati e suoni evocativi, gli eventi che in questi stessi luoghi si tennero tra il 1989 e il 1990.
Lungo l’East Side Gallery alcuni artisti realizzeranno un grande murales che, estendendosi sui resti dell’ex Muro, racconterà l’alba della città appena unificata imbevuta di fiducia, con la sua forte spinta culturale e commerciale.
Il Gropius Bau ospiterà invece fino al 19 gennaio Walking Through Walls, un percorso che si interroga sull'esperienza della vulnerabilità e dell'ansia generate da strutture di potere che prosperano in situazioni di confinamento e segregazione. La mostra vuole anche essere una risposta agli eventi contemporanei, con il Muro di Berlino che si estende oltre la sua particolarità tedesca, offrendo lo spunto per una riflessione sul concetto di divisione e confine. Il percorso riunisce 28 artisti internazionali - tra pittori, fotografi, scultori, da Marina Abramović e Ulay, ad Aki Sasamoto, Regina Silveira, Héctor Zamora -ed è concepito come un'esperienza completa e non lineare, costruita attorno a tre linee di indagine intrecciate. La prima esplora la presenza fisica dei muri, la seconda riflette sull'impatto che i muri fisici e metaforici hanno su coloro che vivono al loro interno e l'ultima descrive le lotte per superare le divisioni esistenti.
Al Museo Pankow, la mostra Graustufen - Innenansichten aus der DDR racconta la vita quotidiana della DDR attraverso gli scatti in bianco e nero del fotografo Jürgen Hohmuth, affiancate da testi letterari e oggetti storici. Appartamenti, negozi, persone, luoghi di svago e di lavoro vengono ritratti in scene quotidiane private, dove il controllo politico risulta costante.
A Roma una mostra sui cambiamenti di Berlino dal 1989 a oggi
Fino al 10 novembre il Museo delle Mura ospita la mostra “Non farmi Muro!”, una selezione di oltre 40 fotografie che evidenziano come sia cambiata la città di Berlino dal 1989 a oggi. Il percorso, organizzato dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania, offre una riflessione sullo sviluppo di una città nel cuore dell’Europa attraverso quattro diverse proposte fotografiche: le immagini di Livio Senigalliesi della Berlino del 1989, e quelle di Daniel Pilar e VisitBerlin relative alla Berlino di oggi. Si aggiunge una sezione intitolata “Il cammino verso l’unità tedesca” realizzata dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in collaborazione con la Bundesstiftung Aufarbeitung.
A Napoli la pittura in Germania prima e dopo il Muro
Fino al 19 gennaio le Gallerie d’Italia di Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli, accolgono la mostra Berlin 1989. La pittura in Germania prima e dopo il Muro, a cura di Luca Beatrice.
Un percorso di ventuno opere realizzate tra il 1972 e il 2003, in prestito da gallerie e collezioni private italiane, introduce all’arte dei più importanti pittori tedeschi del dopoguerra, da Georg Baselitz a Gerhard Richter, da Anselm Kiefer ad Albert Oehlen.
Il pubblico potrà immergersi nella Berlino di fine Novecento dove prende vita una pittura che interpreta lo spirito del tempo e usa un linguaggio libero, spingendo all’estremo la creatività e il desiderio di cambiamento.
Fino al 1° dicembre - ad eccezione del 5 novembre - si potrà visitare presso la Cappella Palatina del Maschio Angioino il progetto fotografico di Luciano Ferrara “Berlino 1989, frammenti di Muro, Persone”, promosso dall’assessorato comunale alla Cultura e dal Goethe-Institut Neapel, nell'ambito delle celebrazioni “1989-2019: Berlino e l'Europa 30 anni dopo il muro”. Le immagini del fotoreporter ci restituiscono gli storici scatti realizzati in giorni che hanno cambiato il mondo.
A Modena gli scatti di Antonella Bozzini seguono la trasformazione dello spazio architettonico berlinese
La mostra fotografica “Linea nelle linee”, visitabile gratuitamente fino al 30 novembre alla Galleria Europa espone gli scatti di Antonella Bozzini, che rappresentano l’inizio di un progetto fotografico che segue la trasformazione dello spazio urbanistico-architettonico dell’area in cui sorgeva il Muro.
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A Bologna gli sguardi dei berlinesi nelle fotografie di Massimo Golfieri
Fino al 28 novembre, 40 scatti del fotografo Massimo Golfieri saranno al centro della Mostra Berlin, Brandenburger Tor 1989 negli spazi dello Studio Cenacchi. L’artista di Faenza ha immortalato l’atmosfera intrisa di speranza e fermento che si viveva a Berlino Est e Ovest in quei giorni di novembre e dicembre, cogliendo le emozioni contrastanti negli sguardi dei berlinesi.
Nelle sue immagini viene colta la realtà di quei momenti in prossimità del Muro. Particolarmente significative le fotografie che immortalano la gente nel Mercatino dei Polacchi a Potsdamer Platz o la folla colta di sfuggita dal treno, sui marciapiedi delle stazioni dell’Est.
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• Berlin. 1989
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