La mostra dal 15 marzo al 22 giugno 2014
Lucca indaga l'arte del secondo Novecento e si interroga sul terzo millennio

Un'opera di Alighiero Boetti, artista che sarà presente nella mostra, Foto Archivio Alighiero Boetti
E. Bramati
14/03/2014
Lucca - Dal 15 marzo al 22 giugno 2014, al Lucca Center of Contemporary Art, si terrà la mostra “Inquieto Novecento. Vedova, Vasarely, Christo, Cattelan, Hirst e la genesi del terzo millennio” a cura di Stefano Cecchetto e Maurizio Vanni. La mostra metterà a confronto opere del secolo scorso, provenienti per lo più dalla Collezione R.E.D., con un corpus di lavori più contemporanei, per un totale di settanta.
L'intenzione è di creare un percorso in grado di stimolare un dibattito sull’arte dell’oggi, nel quale il pubblico sarà chiamato a interrogarsi sulla figura dell'artista odierno e sul sua ruolo, vero o presunto, di testimone del proprio tempo. Specialmente dagli anni Cinquanta, infatti, gli artisti hanno cercato di riscrivere la storia dell’arte andando oltre i parametri accademici di pittura e scultura, dando vita a sperimentazioni originali e provocatorie, ma sempre al passo con una società in continua evoluzione.
Partendo da questa premessa la mostra proverà a comprendere la dialettica di alcuni scossoni stilistici e di pensiero che hanno condotto l’arte visiva verso territori imprevedibili e imprevisti, alimentando una riflessione che ancora oggi non trova una risposta esaustiva.
Il percorso illustrerà il lavoro di importanti esponenti dell'arte novecentesca, italiani o legati all'Italia, attraverso quattro sezioni:
- Il Novecento tra Figura e Figurazione: Afro, Campigli, De Pisis, Depero, Guidi, Mancini, Severini, Sironi, Vedova;
- Segnali dalle Neo-Avanguardie: Accardi, Baj, Bonalumi, Capogrossi, Castellani, Cavellini, Crippa, Festa, Gallizio, Hartung, Jorn, Mathieu, Music, Tancredi, Rotella, Schifano, Tinguely, Turcato, Vasarely;
- Verso una nuova poetica: Boetti, Christo, Salvo, Spoerri;
- Azioni e riflessioni del terzo millennio: Attolini, Balzano, Cattelan, Chia, Combas, Democracia, Espi, Galindo, Hirst, Meggiato, Muresan, Sierra.
L'intenzione è di creare un percorso in grado di stimolare un dibattito sull’arte dell’oggi, nel quale il pubblico sarà chiamato a interrogarsi sulla figura dell'artista odierno e sul sua ruolo, vero o presunto, di testimone del proprio tempo. Specialmente dagli anni Cinquanta, infatti, gli artisti hanno cercato di riscrivere la storia dell’arte andando oltre i parametri accademici di pittura e scultura, dando vita a sperimentazioni originali e provocatorie, ma sempre al passo con una società in continua evoluzione.
Partendo da questa premessa la mostra proverà a comprendere la dialettica di alcuni scossoni stilistici e di pensiero che hanno condotto l’arte visiva verso territori imprevedibili e imprevisti, alimentando una riflessione che ancora oggi non trova una risposta esaustiva.
Il percorso illustrerà il lavoro di importanti esponenti dell'arte novecentesca, italiani o legati all'Italia, attraverso quattro sezioni:
- Il Novecento tra Figura e Figurazione: Afro, Campigli, De Pisis, Depero, Guidi, Mancini, Severini, Sironi, Vedova;
- Segnali dalle Neo-Avanguardie: Accardi, Baj, Bonalumi, Capogrossi, Castellani, Cavellini, Crippa, Festa, Gallizio, Hartung, Jorn, Mathieu, Music, Tancredi, Rotella, Schifano, Tinguely, Turcato, Vasarely;
- Verso una nuova poetica: Boetti, Christo, Salvo, Spoerri;
- Azioni e riflessioni del terzo millennio: Attolini, Balzano, Cattelan, Chia, Combas, Democracia, Espi, Galindo, Hirst, Meggiato, Muresan, Sierra.
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