Vincenzo Scamozzi a Vicenza
05/11/2003
Fino all’11 gennaio 2004 in mostra al Museo Palladio di Vicenza prima monografica dedicata all’opera del famoso architetto italiano del Cinquecento, Vincenzo Scamozzi. In esposizione circa 200 opere originali, fra modelli, quadri, sculture, disegni, stampe e libri, provenienti da oltre trenta musei europei e USA: dal corpus completo dei suoi disegni di progetto a preziosi dipinti di Paolo Veronese, busti di Alessandro Vittoria, manoscritti e antiche edizioni. La "riscoperta" di Scamozzi non si limita alle sale di palazzo Barbaran da Porto (sede del Museo Palladio), ma i visitatori potranno intraprendere un "itinerario scamozziano" fra i 20 principali siti scamozziani nel Veneto e a Sabbioneta, supportati da una agile guida consegnata con il biglietto d'ingresso alla mostra, che presenta i tratti salienti di ciascun edificio, ne precisa il modo di raggiungerlo, la localizzazione esatta e gli orari di apertura. L'attività di Scamozzi superò i confini regionali, sia con opere come il duomo di Salisburgo, sia con frequenti viaggi che, portandolo più volte a contatto con gli ambienti mitteleuropei di Francia e di Germania, d'Austria e di Ungheria, ne fanno davvero, stando a una sua stessa espressione, un "cittadino del mondo". Dopo la sua morte, fu grande il suo influsso sull'architettura soprattutto nord-europea: in molti casi, il cosiddetto "Palladianesimo" è in realtà "Scamozzianesimo", e ciò vale in particolare per i Paesi Bassi nel Seicento e Settecento, come provano le decine di traduzioni dell'Idea dell'architettura universale in olandese, a cui la mostra dedica una specifica sezione.
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