Salomè: desiderio e morte
Opera di Jean-Marie Barotte
04/02/2005
Da venerdì 4 febbraio, allo spazio culturale dell’Onde di Vélizy-Villacoublay, si esplora il tema del desiderio e della morte insieme ai personaggi della Salomé di Oscar Wilde. Dopo la messa in scena di “Così Fan Tutte”, la regista Maria Cristina Madau si cimenta nella realizzazione dell’unica pièce teatrale dell’autore britannico, scritta interamente in francese.
È la storia di Salomè figlia di Erodiade che innamorata di Jochanaan (Giovanni Battista), prigioniero del patrigno Erode, decide di danzare in onore del tetrarca di Giudea per avere la testa del Battista. La giovane fanciulla è, infatti, profondamente innamorata di Jochanaan il quale si rifiuta di ricambiare il suo affetto. Terminata la danza dei sette veli, il desiderio di Salomè viene esaudito ed Erode fa portare su un piatto d’argento la testa del Battista. Salomé presa dall’eccitazione del momento, ne bacia la bocca sanguinante. Il tetrarca però, sopraffatto dall’orrore del bacio necrofilo della figliastra, ordinerà ai suoi soldati di ucciderla.
La pièce, tratta dai racconti biblici e dai testi Apocrifi, mette sullo stesso piano mito e modernità. I temi che toccano l’umanità nella tragedia sono gli stessi dell’età contemporanea; i personaggi si scontrano continuamente con il desiderio e la morte, ovvero il sacro e il profano si miscelano mirabilmente. La potenza divina di Jochanaan e il potere patriarcale di Erode si oppongono ai misteri ancestrali della divinità femminile. La cultura patriarcale, infatti, continua ad avere un forte peso ancora oggi. Nella tragedia di Wilde, Salomè incarna una donna che vuole trovare il suo cammino.
Parallelamente alla Salomè L’Onde presenta inoltre l’esposizione di Jean-Marie Barotte “Le voyage de l’âme”. Dal 1993 Jean-Marie Barotte lavora come artista pittore. Profondamente legato al teatro e in particolare all’esperienza vissuta come attore a fianco del famoso drammaturgo polacco Tadeusz Kantor (Cricot 2), l’artista trova nella pittura un nuovo modo di esprimersi. L’interesse che Barotte ha per la scrittura è il motivo stesso della sua ricerca pittorica. È proprio attraverso la lettura dei testi di Edmond Jabes, Paul Celan, dei mistici cristiani e orientali che la pittura dell’artista assume il carattere di una vera e propria meditazione. La parola si esprime così con il tratto in una sorta di dialogo incantatore. La parola diventa infine segno.
L'Onde
8 bis, avenue Louis Breguet
78140 Vélizy-Villacoublay
www.londe.fr
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