"La Fontanella del Facchino"
Statue parlanti
30/07/2001
Il Facchino rappresenta un “acquaiolo”, cioè un appartenente alla categoria degli “acquenari” o portatori d’acqua, vestito con berretto e camice caratteristici del costume d’epoca di quella corporazione: tra le mani, inoltre, stringe un barilotto dal cui foro centrale una cannella versa l’acqua nella sottostante vaschetta semicircolare. Secondo alcuni il personaggio rappresenterebbe un tale Abbondio Rizio, acquarolo romano di Fontana di Trevi, o forse scaricatore di Ripa Grande, noto per la sua forza e smodatezza nel bere.
Di rilievo il livello artistico della scultura, a tal punto che il Vanvitelli nel 1751 arrivò ad attribuire la fontanella addirittura a Michelangelo, ma che il D’Onofrio ha più giustamente assegnato a Jacopo del Conte, che l’avrebbe realizzata tra il 1587 ed il 1588.
In origine essa era locata in via Lata (l’attuale via del Corso) sulla facciata di Palazzo Grifoni, di fronte alla chiesa di San Marcello; aveva una vasca più ampia ed era incorniciata da un’edicola architravata. Nel 1872 venne trasferita sul muro laterale dell’attiguo Palazzo De Carolis (oggi della Banca di Roma), al fine di salvarla dagli urti delle carrozze e dalle sassate che l’avevano malridotta. Oggi si trova ancora là, nell’attuale via Lata, piccolo vicolo che congiunge Piazza del Collegio Romano con via del Corso.
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