La fatina del rock

@LaPresse | Elisa
 

05/01/2009

“Ragazza fatata”, questo il titolo del libro-intervista che Simona Orlando ha raccolto dalla viva voce di Elisa. L’autrice ripercorre la vita dell’artista rock fino ai nostri giorni. Un ritratto postmoderno che nasce dalla sovrapposizione del racconto, dell’intervista e dei testi delle canzoni. “Il risultato finale dell’incontro non è una biografia, ma una revisione lucida del suo percorso artistico” , come dice l’autrice nell’introduzione.

La  narrazione si snoda partendo dai ricordi lontani degli esordi per arrivare fino alle speranze ed ai progetti per il futuro. Dai tempi di Monfalcone, sua città natale, il racconto segue un’oscillazione costante che ha i suoi termini in California ed in Italia, nell’inglese e nell’italiano dei testi, nell’altro e nel sé. I tempi euforici del primo lavoro “Pipes & Flowers”, registrato a Berkley , mecca della controcultura mondiale. Il ritorno in Italia e la creazione di “Asile’s World”, ovvero lo specchio di Alice che permette ad Elisa di guardarsi in profondità.

Il ritorno in California e la rinascita della fenice e del sole con l’album “Then Comes The Sun”. Ancora Monfalcone per far sbocciare “Lotus”, l’opera che sancisce la fioritura della cantante e quindi la sua maturità. Questo fiore  porta alla nascita di un frutto prezioso che vede la luce di nuovo in California, “Pearl Days” il titolo dell’album. Poi le raccolte “Soundtrack ‘96-‘06” e “Caterpillar”, le collaborazioni con Tina Turner e Ligabue e l’opera “Ellis Island” al Teatro Massimo di Palermo.

Una carriera artistica segnata dall’uso di una lingua straniera che non aiuta in un mondo già di per se difficile come è quello della musica. A far da scenografia a questa carriera, la passione per le cose semplici, la campagna, il Tai Chi e le filosofie orientali, la repulsione verso il mondo della ribalta. Per colonna sonora invece i Doors, Jeff Buckley, Elizabeth Fraser ed i Sigur Ros; tutti ad ispirare quelle canzoni che hanno infiammato i cuori di migliaia di persone. Le stesse canzoni che hanno fatto dire a Fiorella Mannoia e ad Ornella Vanoni che vorrebbero duettare con lei, o che le hanno fatto tributare gli onori da parte di Pino Daniele, Zucchero e Carmen Consoli.

Ma oltre la storia di Elisa Toffoli (questo il nome per intero), quello che colpisce di questo libro è la prosa di Simona Orlando che, attraverso fatate metafore, sfiora la poesia in più punti, quasi che si dovesse adattare alla forma canzone di cui scrive. Giornalista affermata, la Orlando ha collaborato con Rockstar, Radio 24h- Il Sole 24 ore e Diario. Attualmente scrive su  Il Messaggero ed Ulisse. In ambito editoriale è l’autrice di “L’Urlo dei Rolling Stones” e di “Anche se voi vi credete assolti”, un lavoro sui tristi fatti del G8 di Genova. Per la casa editrice Arcana, la stessa del libro su Elisa, ha pubblicato “Ballate di male e miele”, una monografia sugli Afterhours.

In conclusione il pregio di questo lavoro sta nel far vedere come la notorietà possa non dare alla testa, perché nonostante i successi, Elisa rimane fedele alle sue radici che sono lì dove “sta arroccata la generazione che avanza per progetti a termine e coniuga un futuro ogni tre mesi, e tutta quella parte di mondo che dalla globalizzazione ha preso anche la consapevolezza di reggersi su equilibri momentanei”.

www.arcanaedizioni.it
Simona Orlando, “Fairy girl”, 108 pagine, 14,00 €


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