Intervista a Micheline Roquebrune Connery
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Micheline Roquebrune Connery
01/06/2001
Nei suoi quadri c’è una linea sinuosa, il disegno è evidentemente molto presente, e c’è molto movimento. Cosa la ispira?
"Mi piace la bellezza, dei corpi e delle cose. Non mi piace dipingere cose tristi o macabre, la parola più importante della mia vita è gioia di vivere, e visto che sono in realtà tre parole, direi allora la gioia. I colori che amo di più sono il blu o l’arancio."
Il sole e il mare insomma?
"Si, infatti. Una volta ero a Los Angeles con Sean e abbiamo incontrato una psicoterapeuta. Mi ha guardata e mi ha detto “Lei è una persona che non può vivere senza colori, sono altrettanto importanti come l’aria che respira”. Assolutamente vero, forse dipende dal fatto che ho sempre vissuto vicino al mare: sono nata a Nizza, ho vissuto a lungo in Tunisia e in Marocco, poi anche in Spagna, paesi mediterranei con dei colori vivaci e brillanti."
Quali materiali usa per la sua pittura?
"Lavoro solamente con colori all’olio ma disegno molto con pastelli o matite. Non ho mai usato l’acrilico, non mi piace anche se i colori con quella tecnica sono molto brillanti come i miei. Dipingo di solito su tela ma a volte anche sul legno, non trattato, mi piace molto. Ultimamente ho trovato una tavola particolarissima con molte venature. Ho dipinto sopra dei riflessi d’acqua perché il movimento delle venature ricordavano le onde e i suoi riflessi. Il risultato è stato impressionante."
Come arriva a dire di un quadro, “Ecco è finito”?
"Questa è la vera difficoltà. Io a volte vado troppo lontano. Mi capita di continuare, andare avanti fino ad uccidere la spontaneità. E’ difficile riuscire a capire quando smettere; magari questo dipende dal fatto che non ho una ricetta per arrivare al quadro che voglio fare e non sempre so fino a che punto dovrò arrivare. Ma il momento in cui dico basta e ritengo il quadro finito allora sono felice soddisfatta e fiera del lavoro. Poi solo qualche ora e non me ne importa più nulla . Potrebbe essere anche bruciato non mi interessa più."
Si è ispirata a qualcuno dei grandi pittori?
"Certamente. Anche inconsciamente sono influenzata dai pittori che amo molto: da Egon Schiele per esempio per la sua linea e da Guaguin per il suoi colori."
La sua vita accanto ad una persona così famosa l'ha influenzata e in che modo?
"Ma, se non avessi incontrato Sean avrei forse lavorato di più, ma lavoro molto comunque alla mia pittura. Se sono lontana dal mio studio faccio dei bozzetti, prendo nota delle cose che vedo. Sono soddisfatta."
C’è un momento o un ora precisa che la spinge ad iniziare a dipingere?
"Quando dipingo voglio solo che mi si lasci in pace. Sono completamente nella mia pittura, comincia con il disegno sulla tela e da lì entro dentro il mio quadro. Ascolto musica ad altissimo volume, ma non c’è mai un momento preciso."
Molti dei suoi quadri ritraggono suo marito Sean, che tipo di modello è?
"Non gli piace molto e devo passare parecchio tempo a convincerlo, però quando ci riesco è molto professionale, sta immobile e non parla."
Le è mai accaduto di aver venduto un suo quadro ad una persona e poi essersene pentita?
"Una sola volta. Stavo traslocando dalla Spagna ero stanca e un po’ triste, ho venduto il quadro ad una persona e poi me ne sono pentita. In realtà io me li terrei tutti per me i miei quadri. Un po’ come fece Caillebotte. Lui non volle vendere nessun quadro fino alla sua morte. Io voglio che le persone amino molto i miei quadri o li detestino. In questo non accetto mezze misure."
Che libri legge di solito.
"Dei saggi e delle poesie soprattutto. Ho sempre pensato che i romanzi fossero un modo per parlare di sé, per vomitare sugli altri i propri problemi. Non li leggo mai. La poesia mi ispira anche."
E’ tornata da un lungo viaggio e ora è qui in Italia non le manca la pittura?
"Si moltissimo. E’ già qualche giorno che ne sento la mancanza. Non vedo l’ora di tornare nella casa delle Bahamas per riprendere il mio lavoro. Sono molto ispirata, soprattutto dopo tutti questi viaggi."
Se dovesse essere costretta a cambiare di nuovo casa dove vorrebbe vivere?
"Qui in Italia forse. Ci sono i colori che piacciono tanto a me, il cielo blu, il sole, e poi c’è il mare.
Purtroppo però Sean non ama stare in paesi di cui non conosce la lingua. Quindi dovrei probabilmente scegliere un altro posto. Ma se potessi sceglierei l’Italia."
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