IL COLOSSEO

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Il Colosseo
25/01/2002
Sul verso della moneta italiana da cinque centesimi di Euro è raffigurata la facciata del Colosseo.
E’ questo il nome medievale con cui è noto l’Anfiteatro Flavio costruito per volere di Vespasiano (69-79 d.C.), primo anfiteatro stabile a Roma.
L’edificio nacque in un’ampia valle fra i colli Palatino, Esquilino e Celio, in un’area precedentemente occupata da un lago artificiale annesso alla Domus Aurea, dedicato nel 79 d.C. ed inaugurato da Tito (79-81) nell’80 con giochi che si dice siano durati ben 100 giorni. L’iniziativa fu salutata con immenso favore dai cittadini, per i quali il Colosseo rappresentò un rimpossessarsi del suolo pubblico del quale erano stati privati dal tiranno Nerone.
La parte più alta della struttura venne completata da Domiziano (81-96), mentre i primi restauri spettarono a Severo Alessandro (222-235), che fece ricostruire il colonnato della “summa cavea”.
La facciata esterna in travertino misura circa 48,5 metri ed è ripartita in una triplice serie di 80 archi, inquadrati da semicolonne su tre ordini (dorico, ionico, corinzio), sulle quali poggia un attico a paraste corinzie sormontato da mensole.
Caratteristica unica per il tempo la copertura: nei fori quadrangolari della cornice terminale alloggiavano i sostegni per il “velarium”, sorretto da funi, che garantiva l’ombra agli spettatori, mentre speciali profumi erano spruzzati sulle gradinate per coprire l’odore del sangue e delle belve.
Gli spalti potevano arrivare a contenere circa 50000 spettatori.
L’interno era diviso in senso orizzontale in “maeniana” (balconate) e in quello verticale in “cunei” (settori circolari); la parte più alta era riservata alle donne, mentre il tetto era il luogo deputato della plebe. Nei sotterranei dell’arena ellittica (86x54 m.) correvano gallerie per la custodia delle belve e delle attrezzature sceniche. Un ingegnoso meccanismo di botole e di montacarichi immetteva, al momento opportuno, nell’arena con apparizione improvvisa di forte impatto spettacolare.
I combattimenti tra gladiatori, però, nell’epoca tardo imperiale vennero sostituiti da “venationes” (cacce), mentre durante l’età medievale, dopo alcuni terremoti che avevano danneggiato le strutture, l’Anfiteatro mutò funzione in “colossale” fortezza appartenuta ai Frangipane e agli Annibaldi. Ad inizio ‘300 passò al Senato e al Popolo romano e nel ‘400 venne devastato dai pontefici come cava di materiali per cantieri edilizi.
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