Come si dice, nel villaggio Glob-ale?
lapresse |
Glob
01/04/2009
Per la dottrina buddista, sono proprio 8 i raggi della sacra ruota che simboleggiano le vie della redenzione. Nell’esoterismo, invece, l’8 è il simbolo dell’infinito, dell’incommensurabile e dell’indefinibile che incita alla ricerca e alla scoperta della trascendenza. Infine, nella Smorfia napoletana al numero 8 corrisponde La Madonna.
Domenica scorsa, però, è successo anche qualcos’altro legato al numero 8 e alla luce di quanto appena detto, sembra proprio che tutto torni.
Innanzitutto è tornato Glob-l’Osceno del Villaggio, trasmissione condotta da Enrico Bertolino e molto amata dal pubblico, nonostante la scomoda fascia oraria (23:35) della messa in onda su Raitre, ma soprattutto è tornato per l’ottava volta. Proprio così: Glob edizione numero 8.
Glob è una di quelle trasmissioni che a guardarle si impara, sarà perché tratta di linguaggio e comunicazione, sarà per la parlantina del conduttore, sarà che analizza, con un mix vincente di serietà ed ironia, i temi attuali di politica, tv, pubblicità, cinema, giornalismo e sport da un punto di vista specifico: come parlano e ci parlano.
Ma da Glob non si impara solo per questo, nonostante sia una delle poche trasmissioni della tv generalista che mette nelle mani del telespettatore strumenti alternativi alla passività, mezzi che gli consentono di ragionare e rielaborare un’opinione propria, alla faccia del telecomando. Glob aiuta soprattutto a tracciare la rotta per orientarsi nella babele dei linguaggi di tv e media.
Ecco qui il primo link al numero 8, perché non si tratta solo di cifre ed edizioni, ma anche di ispirazione: ritornando all’inizio di questo articolo sembra proprio che i conti tornino.
Glob n°8 è ricerca di verità, di scoperta del reale messaggio nascosto tra le righe (spesso davvero incommensurabile e indefinibile), quasi a cercare la “via della redenzione” per lo spettatore troppo spesso condizionato, se non addirittura lobotomizzato. Insomma, senza scomodare troppo buddismo ed esoterismo, rimane il fatto che l’8 non significa qualcosa solo per filosofie e religioni, ma, incredibile, anche per il pubblico di Glob.
E la Smorfia? Cosa c’entra la Madonna con Glob? Beh, sin dal Medioevo madonna è anche sinonimo di donna e cosa sarebbe un’arena come quella di Glob, in cui comunicazione e linguaggi sono spolpati, masticati, metabolizzati senza il contributo delle gladiatrici del bla-bla analitico, le donne? Con loro, l’osceno del villaggio Glob-ale non ha scampo, passi attraverso le loro fauci!
Una trasmissione ad alta presenza di quote rosa, che vuole Lucia Vasini nel cast fisso, come assistente-spalla a Bertolino e “traduttrice”. Attrice teatrale (ha lavorato, tra gli altri, con Franca Rame e Dario Fo) e cinematografica, ha studiato anche canto e voce: parole, intonazioni e registri per lei non hanno segreti!
A gennaio, poi, quando Glob n°7 si congedò, ci fu una puntata speciale declinata in rosa: Women in Glob, il meglio della trasmissione…al femminile. Ilona Staller, Lella Costa, Natalia Aspesi, Debora Villa e Lucia Vasini chiudono in grande un’edizione andata molto bene (media oltre l’11% di share), tornando a parlare di insidie e ammiccamenti dei media, dal potere della pubblicità al linguaggio dell’eros, dal fascino del male alla banalità di certa editoria.
Un finale tutto in rosa vuole un nuovo inizio nel nome della par condicio dei generi e così la prima puntata dell’8° edizione di Glob si apre con gli ospiti Marco Travaglio e Angela Finocchiaro. Al discusso giornalista spetta parlare del linguaggio della politica e degli intellettuali (esilarante la classifica dei “tipi”giornalistici). Ad Angela Finocchiaro, ora nelle sale con il film I Mostri Oggi, spetta dimostrare come si può promuovere un film senza parlarne o quasi.
Glob, che nel nome evoca tanto Blob, della trasmissione di Enrico Ghezzi è cugino di sangue: non solo, come sempre, attinge ai suoi contributi filmati, ma proprio a Ghezzi dedica la sezione video della puntata, mandando in onda una carrellata di sketch che lo riguardano: sullo stile di Fuori Orario, si vede lui parlare asincrono all’audio, lui imitato da Corrado Guzzanti che parla sfasato, lui imitato da Francesca Reggiani che parla un incomprensibile grammelot, insomma, l’Enrico Ghezzi che conosciamo, un po’ schizofrenico e multiplo, un po’ delirante, molto colto e curioso.
E a proposito di imitatori, nel cast fisso c’è di nuovo lui, Ubaldo Pantani, che, come sempre, farà il verso, sul confine tra realtà ed ironia, al Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, all’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e, quest’anno anche al giornalista Alain Elkann.
Infine, giocando con il fatto che la tv pubblica è un servizio, sul sito della trasmissione è in corso una sorta di “Chi l’ha visto?”, preoccupati del silenzio assordante di Walter Veltroni, Glob si appella ai telespettatori-utenti, con un grido Glob-ale: WW…ovvero Where’s Walter?
Segnalare gli avvistamenti è un dovere, aspettarsi che questo sarà tra gli argomenti della prossima puntata, un forte sospetto!
Domenica scorsa, però, è successo anche qualcos’altro legato al numero 8 e alla luce di quanto appena detto, sembra proprio che tutto torni.
Innanzitutto è tornato Glob-l’Osceno del Villaggio, trasmissione condotta da Enrico Bertolino e molto amata dal pubblico, nonostante la scomoda fascia oraria (23:35) della messa in onda su Raitre, ma soprattutto è tornato per l’ottava volta. Proprio così: Glob edizione numero 8.
Glob è una di quelle trasmissioni che a guardarle si impara, sarà perché tratta di linguaggio e comunicazione, sarà per la parlantina del conduttore, sarà che analizza, con un mix vincente di serietà ed ironia, i temi attuali di politica, tv, pubblicità, cinema, giornalismo e sport da un punto di vista specifico: come parlano e ci parlano.
Ma da Glob non si impara solo per questo, nonostante sia una delle poche trasmissioni della tv generalista che mette nelle mani del telespettatore strumenti alternativi alla passività, mezzi che gli consentono di ragionare e rielaborare un’opinione propria, alla faccia del telecomando. Glob aiuta soprattutto a tracciare la rotta per orientarsi nella babele dei linguaggi di tv e media.
Ecco qui il primo link al numero 8, perché non si tratta solo di cifre ed edizioni, ma anche di ispirazione: ritornando all’inizio di questo articolo sembra proprio che i conti tornino.
Glob n°8 è ricerca di verità, di scoperta del reale messaggio nascosto tra le righe (spesso davvero incommensurabile e indefinibile), quasi a cercare la “via della redenzione” per lo spettatore troppo spesso condizionato, se non addirittura lobotomizzato. Insomma, senza scomodare troppo buddismo ed esoterismo, rimane il fatto che l’8 non significa qualcosa solo per filosofie e religioni, ma, incredibile, anche per il pubblico di Glob.
E la Smorfia? Cosa c’entra la Madonna con Glob? Beh, sin dal Medioevo madonna è anche sinonimo di donna e cosa sarebbe un’arena come quella di Glob, in cui comunicazione e linguaggi sono spolpati, masticati, metabolizzati senza il contributo delle gladiatrici del bla-bla analitico, le donne? Con loro, l’osceno del villaggio Glob-ale non ha scampo, passi attraverso le loro fauci!
Una trasmissione ad alta presenza di quote rosa, che vuole Lucia Vasini nel cast fisso, come assistente-spalla a Bertolino e “traduttrice”. Attrice teatrale (ha lavorato, tra gli altri, con Franca Rame e Dario Fo) e cinematografica, ha studiato anche canto e voce: parole, intonazioni e registri per lei non hanno segreti!
A gennaio, poi, quando Glob n°7 si congedò, ci fu una puntata speciale declinata in rosa: Women in Glob, il meglio della trasmissione…al femminile. Ilona Staller, Lella Costa, Natalia Aspesi, Debora Villa e Lucia Vasini chiudono in grande un’edizione andata molto bene (media oltre l’11% di share), tornando a parlare di insidie e ammiccamenti dei media, dal potere della pubblicità al linguaggio dell’eros, dal fascino del male alla banalità di certa editoria.
Un finale tutto in rosa vuole un nuovo inizio nel nome della par condicio dei generi e così la prima puntata dell’8° edizione di Glob si apre con gli ospiti Marco Travaglio e Angela Finocchiaro. Al discusso giornalista spetta parlare del linguaggio della politica e degli intellettuali (esilarante la classifica dei “tipi”giornalistici). Ad Angela Finocchiaro, ora nelle sale con il film I Mostri Oggi, spetta dimostrare come si può promuovere un film senza parlarne o quasi.
Glob, che nel nome evoca tanto Blob, della trasmissione di Enrico Ghezzi è cugino di sangue: non solo, come sempre, attinge ai suoi contributi filmati, ma proprio a Ghezzi dedica la sezione video della puntata, mandando in onda una carrellata di sketch che lo riguardano: sullo stile di Fuori Orario, si vede lui parlare asincrono all’audio, lui imitato da Corrado Guzzanti che parla sfasato, lui imitato da Francesca Reggiani che parla un incomprensibile grammelot, insomma, l’Enrico Ghezzi che conosciamo, un po’ schizofrenico e multiplo, un po’ delirante, molto colto e curioso.
E a proposito di imitatori, nel cast fisso c’è di nuovo lui, Ubaldo Pantani, che, come sempre, farà il verso, sul confine tra realtà ed ironia, al Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, all’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e, quest’anno anche al giornalista Alain Elkann.
Infine, giocando con il fatto che la tv pubblica è un servizio, sul sito della trasmissione è in corso una sorta di “Chi l’ha visto?”, preoccupati del silenzio assordante di Walter Veltroni, Glob si appella ai telespettatori-utenti, con un grido Glob-ale: WW…ovvero Where’s Walter?
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