La Porta del Paradiso del Ghiberti torna visibile al pubblico dopo 27 anni di restauro
Lorenzo Ghiberti, Porta del Paradiso, particolare
30/08/2012
Firenze - Dopo un restauro durato 27 anni, tanto quanti occorsero per costruirla, dall’8 settembre torna visibile al pubblico, nel Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, uno dei più grandi capolavori del Rinascimento, La Porta del Paradiso, realizzata da Lorenzo Ghiberti in bronzo e oro per il Battistero di Firenze, opera che non ha eguali per complessità.
La terza "porta del Battistero" venne commissionata al Ghiberti il 2 Gennaio 1425, a distanza quasi di un anno dal completamento della seconda. Il programma delle storie da narrare era stato affidato a Leonardo Bruni, il quale avrebbe dato uno schema delle storie comprendente ventotto formelle ed anche alcune indicazioni generali molto importanti e significative.
Il 2 aprile 1452, la porta era completata ed il 13 luglio i consoli di Calimala decidevano di collocare questa porta "in faccia alla cattedrale, a causa della sua bellezza".
La tradizione vuole poi che essa sia famosa come la "Porta del Paradiso", in seguito al giudizio di Michelangelo, riportato dal Vasari. Già lo stesso Ghiberti sembrerà esser consapevole che le porte del Battistero ebbero importanza centrale per la sua attività tanto da poter affermare, nei suoi "Commentari", che la porta "è la più singolare opera che io abbia prodotta: e con ogni arte e misura et ingegno è stata finita".
La terza "porta del Battistero" venne commissionata al Ghiberti il 2 Gennaio 1425, a distanza quasi di un anno dal completamento della seconda. Il programma delle storie da narrare era stato affidato a Leonardo Bruni, il quale avrebbe dato uno schema delle storie comprendente ventotto formelle ed anche alcune indicazioni generali molto importanti e significative.
Il 2 aprile 1452, la porta era completata ed il 13 luglio i consoli di Calimala decidevano di collocare questa porta "in faccia alla cattedrale, a causa della sua bellezza".
La tradizione vuole poi che essa sia famosa come la "Porta del Paradiso", in seguito al giudizio di Michelangelo, riportato dal Vasari. Già lo stesso Ghiberti sembrerà esser consapevole che le porte del Battistero ebbero importanza centrale per la sua attività tanto da poter affermare, nei suoi "Commentari", che la porta "è la più singolare opera che io abbia prodotta: e con ogni arte e misura et ingegno è stata finita".
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