Il MiBAC acquista la fattoria modello dei Borbone
Caserta, San Tammaro, Real Sito di Carditello, facciata principale
21/03/2013
Caserta - Non tutti conoscono la storia della Reggia di Carditello, un importante complesso architettonico in stile neoclassico edificato nel 1787 da un allievo di Luigi Vanvitelli, Francesco Collecini, e situato a metà strada tra Napoli e Caserta, nel cuore di quella che era un tempo, la rigogliosa Campania Felix. Molti, anzi, non sono a conoscenza nemmeno della sua esistenza. Eppure questo luogo immerso in una vastissima tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni seminatori, destinato, al tempo di Carlo di Borbone, all'allevamento dei cavalli e poi trasformato per volontà del figlio, Ferdinando, in una fattoria modello, rappresentava, insieme alle seterie della vicina San Leucio, un importante esperimento sociale, dal momento che, oltre ad ospitare una grande azienda agricola, era deputato anche ad accogliere le residenze dei lavoranti. Era, inoltre, una delle Reali Delizie, ossia uno di quei luoghi che offrivano piacevoli svaghi ai sovrani e alle loro corti, grazie ai boschi ricchi di selvaggina, teatro di memorabili battute di caccia. I pittori di corte, primo fra tutti il prussiano Jacob Philipp Hackert, l'autore degli splendidi affreschi che abbelliscono i saloni centrali, la cappella e la scalinata della residenza borbonica, immortalarono diverse volte scene di vita e lavoro nei campi di questo piccolo paradiso agreste.
Eppure da tempo Carditello versa in una gravissima situazione di degrado e abbandono. I fondi per la tutela e il recupero mancano da anni. Per questo motivo nel 2011, era stata disposta la vendita all'asta del complesso monumentale di proprietà dell’ente pubblico Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno. Il prezzo base era di 20 milioni di euro ed era destinato ad un recupero crediti da parte di una banca. Dopo sette aste andate deserte, il prezzo è sceso a 10 milioni di euro ed è arrivata una buona notizia: il Ministero per i Beni Culturali eserciterà il diritto di prelazione nella prossima data fissata per la vendita all'incanto, quella del 20 giugno.
Nicoletta Speltra
Eppure da tempo Carditello versa in una gravissima situazione di degrado e abbandono. I fondi per la tutela e il recupero mancano da anni. Per questo motivo nel 2011, era stata disposta la vendita all'asta del complesso monumentale di proprietà dell’ente pubblico Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno. Il prezzo base era di 20 milioni di euro ed era destinato ad un recupero crediti da parte di una banca. Dopo sette aste andate deserte, il prezzo è sceso a 10 milioni di euro ed è arrivata una buona notizia: il Ministero per i Beni Culturali eserciterà il diritto di prelazione nella prossima data fissata per la vendita all'incanto, quella del 20 giugno.
Nicoletta Speltra
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