Complesso dei Tolentini
Santa Croce
- Artista: Vincenzo Scamozzi
- Dove: Complesso dei Tolentini
- Indirizzo: Santa Croce 191
- Sito E-Ticketing: http://www.iuav.it/English-Ve/About-Iuav/Iuav-profi/index.htm
- E-Mail: comesta@iuav.it
- Telefono: 041 2571644 | 041 257 1819
- E-Mail prenotazioni: comesta@iuav.it
- Telefono prenotazioni: +39 041 2571644 | 041 257 1819
- Apertura: Da lunedì a venerdì:
7.30 - 24 (biblioteca sempre aperta) - Trasporti: Raggiungibile a piedi da Piazzale Roma (meno di 5 minuti) e dalla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia (10 minuti circa)
- Servizi:
Il complesso architettonico dei Tolentini si trova nelle vicinanze di Piazzale Roma e comprende il convento annesso all’omonima chiesa e alcune aree limitrofe, come l’ingresso, la casetta ex Palma (acquistata nel 1968 e restaurata nel 1977 dall’Ufficio Tecnico dello Iuav) e un padiglione costruito nel 1962 dal Genio Civile.
Il progetto complessivo della chiesa e del convento fu commissionato dai padri Teatini a Vincenzo Scamozzi, che vi lavorò dal 1591 al 1599; il complesso fu poi ultimato dagli stessi Teatini nel 1602.
Il convento è tipologicamente ascrivibile alle planimetrie canoniche cinquecentesche attraverso gli elementi che lo compongono: chiostro con porticato su pilastri, celle su tre lati del primo piano, refettorio d’angolo posto al margine del chiostro.
Il secondo piano ospita invece spazi più aperti e un raro esempio di percorso aereo cinquecentesco, forse ideato dallo stesso Scamozzi.
Chiuso per le leggi napoleoniche nel 1810, nel corso dei secoli il convento ha assolto ai più svariati usi: caserma, distretto militare, spazio privato o struttura ricettiva durante le emergenze naturali, fino a che nel 1958 fu dato in concessione allo Iuav (già Istituto Universitario di Architettura di Venezia, poi Università di Venezia) di cui ospita ad oggi la sede. L’immagine che adesso perviene agli occhi del visitatore è frutto di successivi interventi architettonici risalenti al corso degli ultimi settanta anni, di cui il più rilevante è il progetto di Carlo Scarpa, che tuttora connota l’ingresso alla facoltà.
Il progetto complessivo della chiesa e del convento fu commissionato dai padri Teatini a Vincenzo Scamozzi, che vi lavorò dal 1591 al 1599; il complesso fu poi ultimato dagli stessi Teatini nel 1602.
Il convento è tipologicamente ascrivibile alle planimetrie canoniche cinquecentesche attraverso gli elementi che lo compongono: chiostro con porticato su pilastri, celle su tre lati del primo piano, refettorio d’angolo posto al margine del chiostro.
Il secondo piano ospita invece spazi più aperti e un raro esempio di percorso aereo cinquecentesco, forse ideato dallo stesso Scamozzi.
Chiuso per le leggi napoleoniche nel 1810, nel corso dei secoli il convento ha assolto ai più svariati usi: caserma, distretto militare, spazio privato o struttura ricettiva durante le emergenze naturali, fino a che nel 1958 fu dato in concessione allo Iuav (già Istituto Universitario di Architettura di Venezia, poi Università di Venezia) di cui ospita ad oggi la sede. L’immagine che adesso perviene agli occhi del visitatore è frutto di successivi interventi architettonici risalenti al corso degli ultimi settanta anni, di cui il più rilevante è il progetto di Carlo Scarpa, che tuttora connota l’ingresso alla facoltà.