L’istituto torinese conserva diversi cimeli del film muto più famoso d’Italia, il colossal dell’astigiano Giovanni Pastrone del 1914, sceneggiato da Gabriele D’Annunzio e ambientato durante le guerre puniche. Tra questi il manifesto originale, il costume del Gran sacerdote, una copia della statua del dio Moloch e soprattutto le bobine della pellicola, restaurate secondo quello che oggi definiremmo il director’s cut del regista. Sono così state reinserite parti tagliate dalla censuraì, sono stati effettuati viraggi e imbibizioni, sono state ricostruite le didascalie nello stile del tempo, il tutto rigorosamente a mano e non in maniera digitale, avvalendosi di diversi documenti di lavorazione riscoperti, acquistati dalla regione Piemonte e oggi conservati nel museo. Lo stesso è stato fatto sulla versione sonorizzata del 1931, che lo stesso Pastrone donò al museo.